Veneto più digitale e più sicuro, Guarda (EV): “Accolte mie proposte su sicurezza informatica”

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Cristina Guarda

“Un Veneto più digitale e più sicuro. Una pubblica amministrazione più forte nella gestione della sicurezza informatica e nell’apertura alla prospettive tecnologiche offerte dalla c.d. informatica verde”.

Così la consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda in relazione all’accoglimento delle proprie proposte di modifica della nota di aggiornamento al DEFR 2023-2025, la cui discussione è stata avviata ieri e proseguirà nella giornata odierna.

“Ho ritenuto necessario insistere – aggiunge Guarda -, mettendo a frutto una mia precedente proposta sul tema approvata dal Consiglio regionale, sulla necessaria implementazione della sicurezza informatica, indicando in eventuali forme di collaborazione dell’amministrazione regionale con la l’Autorità nazionale per la cybersicurezza – ACN – obiettivi di avanzato efficientamento della sicurezza dei dati prodotti o ricevuti dall’amministrazione regionale, specie per quel che riguarda le strutture della sanità: non dimentichiamo che, al fondo, l’essenza del lavoro di tutta la pubblica amministrazione è costituito dall’elaborazione e produzioni di dati, si tratta dunque di un patrimonio immateriale che bisogna proteggere, specie per quel che concerne i dati riferiti ai cittadini che, in un modo o nell’altro, si interfacciano con le strutture pubbliche, e ciò soprattutto a garanzia e protezione della privacy, che potrebbe essere posta in serio pericolo da attacchi criminali.

Inoltre, l’efficienza delle pubbliche amministrazione è anche valutata dalla misura in cui queste, incluse le scuole, aderiscono o meno all’indicazione del legislatore di forte propensione all’utilizzo dell’open source.

Su tale solco, dunque, è stata accolta la mia proposta di attivare, a livello regionale e in via sperimentale, specifici progetti pilota per promuovere interventi di sostegno, partendo dagli istituti scolastici del Veneto, per accompagnare le Pubbliche amministrazioni nella transizione verso l’informatica verde , c.d. green computing, intesa come modello che punta all’utilizzo di strumenti tecnologici più ecologici o con un impatto tecnologico molto basso.

Una transizione verso il modello dell’informatica verde non solo permette di ridurre il consumo energetico ma consente il riuso dell’hardware, senza che questo diventi obsoleto o sia dipendente da costosi aggiornamenti, come accade nei sistemi software proprietari. Insomma, la sostenibilità nei prezzi, nella costruzione e nell’uso e nello smaltimento è una questione di responsabilità etica e verso l’ambiente”, conclude Guarda.