
A palazzo Trissino consegnati i riconoscimenti 2025 a due botteghe e cinque attività storiche. Possamai e Balbi: «Presidi di identità e socialità». Con i nuovi ingressi, Vicenza raggiunge 44 botteghe storiche e 42 attività storiche.
Vicenza rinnova il suo legame con la tradizione premiando le botteghe e attività storiche che, da decenni, rappresentano un punto fermo per i quartieri e per il centro cittadino. Con una cerimonia a palazzo Trissino, il sindaco Giacomo Possamai e l’assessora allo Sviluppo economico Cristina Balbi hanno consegnato le attestazioni a due botteghe e cinque attività selezionate nel 2025, alla presenza delle associazioni di categoria e dei titolari (qui i dettagli).
Il riconoscimento — ha ricordato Possamai — ha un valore che va oltre l’attestazione formale: «Queste attività tengono viva l’identità della città, resistono in tempi difficili e meritano di essere sostenute. L’invito ai vicentini è semplice: frequentiamole tutto l’anno».
Le nuove botteghe storiche sono il ristorante Ovo sodo in contra’ Pescherie Vecchie, noto per l’ambiente caratteristico e gli arredi unici, e l’Ottica Soprana e Marcato, attività che affonda le radici negli anni Venti e che oggi continua una tradizione familiare ultracentenaria.
Entrano invece tra le attività storiche:
– il negozio di Frutta e Verdura Bianca Venco, punto di riferimento in contra’ San Marco da oltre trent’anni;
– la Farmacia Doria alla Pigna d’Oro, storica presenza in piazza dei Signori sin dall’Ottocento;
– Dalla Nea roba bea, merceria e negozio di abbigliamento profondamente radicato nel quartiere;
– la Sartoria Paola Girardi, atelier nato negli anni Ottanta e oggi riconosciuto per creatività e formazione artigiana;
– l’Oreficeria Salvadori Spa, che mantiene viva una tradizione veneziana iniziata nel 1857 e proseguita a Vicenza dal 1948.
L’assessora Balbi ha sottolineato come queste realtà siano «luoghi di servizio e memoria collettiva, vere luci nei quartieri». La normativa comunale prevede criteri rigorosi per il riconoscimento, dall’anzianità dell’attività al valore culturale dei locali, fino agli obblighi di tutela di arredi e insegne.
Con i nuovi ingressi, Vicenza raggiunge 44 botteghe storiche e 42 attività storiche, un patrimonio diffuso che racconta la città meglio di qualsiasi libro: attraverso le mani, i gesti e le storie di chi ogni giorno apre la propria bottega.

































