Vicenza, controlli sanitari nella ristorazione: scoperte irregolarità lavorative e sanitarie, sanzionati due ristoratori

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Controlli sanitari a Vicenza
Guardia di Finanza di Vicenza

Controlli sanitari a Vicenza nell’ambito della somministrazione di alimenti in locali pubblici come bar e ristoranti rafforzati grazie a una collaborazione operativa tra il comando provinciale della Guardia di Finanza e il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) delle ULSS 7 e 8.

La collaborazione riguarda specificatamente una serie di attività ispettive congiunte, con cadenza periodica, nel periodo estivo e autunnale.

“Nel corso dei controlli sanitari a Vicenza – spiegano le fiamme gialle -, che stanno interessando bar, ristoranti e locali notturni dell’intera provincia berica, i militari del Corpo, mentre si occupano delle ordinarie attività di polizia economico-finanziaria, stanno assistendo alle operazioni di specifica competenza del SIAN, fornendo l’eventuale supporto del caso.

Nel dettaglio si tratta di attività volte a verificare il corretto adempimento degli obblighi vigenti in materia di legislazione sul lavoro, sia ai fini previdenziali che assistenziali e di immigrazione clandestina, nonché rivolti al controllo del rispetto della normativa in materia di igiene degli alimenti.

La collaborazione operativa, avviata nel mese di luglio, ha portato finora all’esecuzione di diversi interventi, taluni dei quali con esito irregolare. In particolare, nel capoluogo berico sono stati eseguiti quattro interventi, che in due casi hanno portato all’elevazione di sanzioni in materia giuslavoristica nei confronti di due ristoranti.

Nel dettaglio, nel primo locale è stata rilevata la presenza di una lavoratrice in nero, circostanza che ha portato all’irrogazione della prevista maxi-sanzione. Nel secondo locale è stata riscontrata la presenza di due lavoratori stranieri in nero, di cui uno minorenne seppur in età lavorativa, che ha portato all’irrogazione della maxi-sanzione maggiorata del 20% per l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, rappresentando i predetti lavoratori oltre il 10% del totale del personale impiegato è stata richiesta e valutata positivamente dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro (I.T.L.) di Vicenza l’irrogazione del previsto provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Sulla base dei rilievi formulati dai militari del Gruppo Vicenza, il titolare di quest’ultimo ristorante ha regolarizzato la posizione dei lavoratori e ha versato una somma aggiuntiva per la revoca del predetto provvedimento di sospensione.

In questa circostanza, inoltre, il personale del SIAN dell’ULSS8 Berica ha impartito prescrizioni di natura igienico-sanitaria il cui mancato adempimento è punito con una sanzione pecuniaria e la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Analoga attività di controllo è stata estesa anche al territorio di competenza della Compagnia di Arzignano, in particolare nei confronti di una ditta individuale, facente capo a un soggetto di etnia cinese, esercente l’attività di ristorazione con somministrazione nel comune di Chiampo.

Nei locali della ditta controllata, i militari operanti hanno rilevato la presenza di tre lavoratori in nero, con conseguente irrogazione della prevista maxi-sanzione e segnalazione all’I.T.L. di Vicenza, per la sospensione dell’attività imprenditoriale.

Inoltre, al titolare del locale è stato contestato il pagamento delle retribuzioni di due mensilità nei confronti di un lavoratore irregolare tramite contanti, in luogo dei metodi obbligatori di tracciabilità, condotta per la quale è prevista un’ulteriore sanzione amministrativa. Contestualmente, il personale del SIAN dell’ULSS8 Berica ha impartito diverse prescrizioni di natura igienico-sanitaria.

La collaborazione operativa avviata dal Comando Provinciale di Vicenza e dal SIAN delle ULSS 7 e 8, che proseguirà per tutto il periodo estivo e autunnale, è volta alla tutela dell’igiene e della salute pubblica e al contrasto del lavoro nero, piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.