“Vicenza Cool. CulturalMente e non solo” nasce dopo e “con” VicenzaPiù Viva e TecnologicaMente

Perché la città del Palladio sia quella “vista” dall’Architetto la cultura va declinata in tutte le sue forme: ecologica, sportiva, aziendale, turistica, enogastronomica…

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Vicenza Cool n. 1
Vicenza Cool n. 1

Dopo il ritorno in edicola e non solo con VicenzaPiù Viva, che si aggiunge alla nostra testata web leader ViPiu.it, alias VicenzaPiu.com, e con “TecnologicaMente, la tecnologia a portata di mente”, nasce oggi un’altra rivista tematica sotto forma di speciale di VicenzaPiù VIva. “Vicenza Cool. CulturalMente e non solo”  si propone di scrivere di ogni tipo di cultura, da quella tradizionalmente individuata dalla parola stessa fino alle sue declinazioni ecologica, sportiva, aziendale, turistica, enogastronomica e chi più ne ha più ne aggiunga.

Vicenza Cool. CulturalMente e non solo”  è già e sarà sempre sfogliabile online (ci si può abbonare alla versione web cliccando qui, con un contributo di 24 euro che comprende anche altri servizi esclusivi e con 48 euro per avere accesso anche all’archivio completo dei 281 numeri della prtima serie di VicenzaPiù) ma già circola nella distribuzione cartacea e sarà allegata al n. 4 di VicenzaPiù Viva del 21 gennaio prossimo, che “ospiterà” anche il n. 1 di “TecnologicaMente, la tecnologia a portata di mente”.

Dal n. 5 in poi, inoltre, VicenzaPiù Viva diventerà mensile con allegati in alternanza i due speciuali di cui stiamo parlando.

A ulteriore conferma del nostro ritrovato e rinnovato credo nella funzione positiva della carta stampata c’è anche la pubblicazione del libro “Vicenza, città (quasi) bellissima” di Tommaso De Beni, di cui scriviamo ampiamente a pagina 12 della nuova rivista/speciale.

Il suo prossimo arrivo nelle librerie e nelle edicole, oltre alla sua disponibilità sul nostro shop www.vipiu.it/shop/ e, ovviamente, su Amazon, segna due fatti oltre all’amore, nostro e dei lettori, per la carta: gli eBooks, pur sommati ad audiolibri e podcast, fatturano in Italia a fatica 200 milioni di euro all’anno mentre  i libri “stampati”, esclusi quelli, tantissimi, per le scuole, puntano a superare gli 1.7 miliardi di euro del 2021.

E la prevalenza della carta sul web è molto evidente anche per il numero di titoli pubblicati (fonte Mondo Economico, ndr).

Dati questi numeri, da valutare insieme ad altri, torniamo ai due fatti a cui accennavo da direttore delle nostre principali testate, web e cartacee, e curatore delle nostre collane (VicenzaPapers con 7 titoli e Vicenza Popolare che, con “Vicenza. Città (quasi) bellissima”, arriva a 5, numeri non irrilevanti per un piccolo editore e solo un preambolo del programma di pubblicazioni ulteriori in cantiere).

Il primo è che l’autore del libro è un giovane giornalista cresciuto alla nostra scuola, che, pur non avendo disdegnato la gavetta della cronaca, con noi trova sempre più spazio per i suoi interessi culturali e per l’amore per Vicenza sulle nostre testate e come autore di “Vicenza. Città (quasi” bellissima”.

Il secondo fatto è che Vicenza, definita “Città bellissima” nel libro edito dalla Biblioteca Bertoliana nel 1984 col titolo “Vicenza città bellissima. Iconografia vicentina a stampa dal XV al XIX secolo”, ha bisogno di una scossa per diventare “più Viva”, perché molte delle sue bellezze sono state colpite e, talvolta, nascoste da obbrobri edilizi e altre sono in via di crescente degrado.

Se per gli obbrobri troppo poco si è fatto per impedirli e poco, ma non nulla, si può fare per ridurne l’impatto sulle bellezze palladiane e non solo, molto si può e si deve fare perché le bellezze decadenti tornino a risplendere. Ovviamente servono piani e programmi pluriennali, che fin dalla dedica* sono affidati ai giovani (le prefazioni bipartisan del libro sono, non a caso, dei due giovani consiglieri comunali Benedetta Ghiotto e Jacopo Maltauro), perché non si può più tollerare che si parli di rinascita di Vicenza se davanti all’attributo che le compete rimarrà ancora l’avverbio “quasi”.

Ma il quasi scomparirà anche tanto più quanto la cultura si allargherà a tutte le sue declinazioni, che Vicenza Cool. CulturalMente e non solo proverà a narrare.

*La dedica: “Ad Andrea Palladio, che ci ha regalato la bellezza di Vicenza. E ai nostri giovani, che ci restituiranno quella che troppi le hanno tolto”