
L’intervento della Polizia di Stato ha evitato che una lite nei pressi di un call center a Vicenza degenerasse in qualcosa di più violento: è accaduto ieri sera intorno alle 21:00; la Squadra Volanti della Questura di Vicenza è intervenuta in via Firenze in città a seguito della segnalazione di una lite tra più persone, giunta tramite il 113 da un cittadino ivoriano. Arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato numerosi cittadini stranieri che discutevano animatamente. Alcune persone presenti hanno indicato un call-center come luogo dove erano in corso i disordini: all’ingresso del negozio c’era infatti un uomo, visibilmente alterato, con in mano uno spray urticante e un tirapugni. Per evitare che la situazione degenerasse, un agente ha estratto il taser, intimando al soggetto di lasciar cadere armi e oggetti, cosa che è avvenuta.
Sul luogo sono arrivati anche militari della Radiomobile dei Carabinieri e le forze di “Strade Sicure” per contenere il gruppo di stranieri, che inveivano contro gli agenti. A provocare i disordini, accusando di presunte offese al fratello il cittadino ivoriano che poi ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, è stato un cittadino tunisino di 30 anni, poi identificato e condotto in Questura per i rilievi. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato nascosti in un calzino due involucri con 0,5 grammi di cocaina, sequestrata.
Il soggetto, già destinatario di un ordine di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Questore, è stato deferito all’autorità giudiziaria per porto abusivo di armi, oggetti atti ad offendere e inottemperanza al provvedimento di espulsione. Inoltre, è stato segnalato alla Prefettura-U.T.G. di Vicenza per il possesso della sostanza stupefacente.
Nota. Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.