Video integrale e “pagelle”: Ordine Architetti PPC con pres. Borinato ha incontrato i candidati sindaco Bortolotto, Cicero, Possamai, Rucco, Simone e Zoppello

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Ieri, 26 aprile, in assenza di quello di ContiAmoci, sei dei sette candidati sindaco di Vicenza sono stati ospiti dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Vicenza che, per il tramite della presidente Lina Borinato, ha posto 4 domande, che riportiamo in fondo*, per ognuna delle quali i candidati, estratti a sorte da un’urna per determinare imparzialmente la sequenza degli interventi, avevano 3 minuti di tempo.

Le domande hanno riguardato i seguenti 4 temi:

  • cura del paesaggio e benessere
  • giovani e  trasformazione della  città 
  • concorsi di architettura
  • area tecnica

La presidente dell’Ordine alla fine ha anche ricordato simpaticamente come quelli iscritti, residenti e, quindi, “votanti” a Vicenza siano più di… 400 (con in più familiari e conoscenti, aggiungiamo noi).

Detto che il confronto è parso pacato e istituzionale (fin troppo?) e che un’ora e mezza di durata sarebbe troppo complessa da sintetizzare, vista anche la delicatezza dei temi trattati e gli spesso sottili distinguo tra i candidati, Annarita Simone a parte tipicamente schierata su posizioni più nette e meno “concilianti” degli altri, vi rimandiamo per i contenuti  al video integrale dell’evento che abbiamo registrato per voi e che potete vedere in copertina ma anche sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sulla nostra omonima app LaPiù Tv scaricabile gratuitamente in ambiente Android e iOs.

Non ci possiamo, però, esimere dallo stilare una personalissima pagella (qui le pagelle, ndr), che, ovviamente, vi preghiamo di verificare e modificare liberamente proprio vedendo il video e ascoltando quanto detto dai sei partecipanti al confronto a cui ci sarebbe piaciuto rivolgere qualche domanda, dopo quelle poste dall’Ordine, o qualche osservazione sulle risposte sulle quali la presidente Lina Borinato ha correttamente evitato di esprimere le sue opinioni da perfetta e istituzionale padrona di casa salvo ricordare l’importante tecnica, progettuale e “visionaria” degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, ben oltre i… 400 nella città di cui hanno a cuore la sorti.

Proprio per questi ultimi motivi e usando come voto massimo quello tipico dei miei tempi (l’agognato 8 per non parlare della identica fantastica media dell’8) al liceo classico anche se poi, una delle più belle “apparenti contraddizioni” che hanno caratterizzato la mia vita,  mi è toccato diventare ingegnere elettronico e non solo, assegno un 8 meno alla presidente.

Il meno c’è perché, oltre alle tiratine d’orecchio sottintese, qualcuna più “fisica”, secondo chi scrive, non avrebbe fatto male al sindaco ancora in carica e a tutti quelli fra di loro, lui incluso da ricandidato, tra cui il “popolo sovrano” potrà scegliere il sindaco che per i prossimi 5 anni, come recitava la locandina dell’incontro di ieri, saprà rispettare, almeno, “le istanze e proposte degli iscritti all’Ordine APPC” nel rispetto delle esigenze della comunità.

Dopo l’8- alla presidente, speriamo che non ce ne voglia, e, sempre soggettivamente ma da umile cronista di questo mezzo indipendente, che rifiuta anche la pubblicità politica per poterlo essere senza alcun condizionamento venale, valutando anche una media tra “impegno” e “competenza” diamo

  • un 5 e mezzo di fiducia ad Annarita Simone (candidata sindaco per La Comune”), una media tra il 6 e mezzo per il coraggio di affrontare una platea di professionisti portando le istanze dei più lontani dalle stanze in cui “si decide” e un obbligato 4 e mezzo per la conoscenza tecnica di alcuni dei temi trattati, affrontati, poi e a volte, con rigido ideologismo. Di sicuro Annarita Simone saprà trovare arene in cui l sua empatia e la sua voglia di lottare sarà più apprezzabile e apprezzata. Magari già stasera nell’incontro con la Diocesi di Vicenza al Centro Culturale S. Paolo.
  • un 6 meno meno di rispetto al sindaco uscente e ricandidato Francesco Rucco. Il primo meno glielo assegniamo perché, sia pure nella frequente genericità, da 6, delle sue risposte, non è riuscito per ben due volte a citare il predecessore come responsabile dei problemi della linea Tav/Tac dimenticando che, nei 5 anni in cui lui è stato al governo ella città, Covid o non Covid, forse qualcosa poteva provare a correggere di eventuali errori passati. Il secondo meno gli spetta perché nel citare cosa eviterà nei prossimi anni, cioè nell’impatto della linea ad est su campagne agricole e bellezze architettoniche delle aree intorno a Vicenza, non ricordava, lui che non ha i nsotri 72 anni, il nome della villa che “proteggerà”, nome che gli ha suggerito, da gentleman, chi, sulalò carta di più gli contenderebbe il primato al voto, il candidato di centrosinistra
  • un 6 meno lo assegniamo proprio a quest’ultimo, Giacomo Possamai, perché, nonostante sia apparso più attento ai fatti, come quello del Master Plan della città del 2012, e a una “visione” della Vicenza del prossimo e del lontano futuro tanto da andare verso il 6 e mezzo, poi “ha suggerito” e questo rischio lo si corre solo per il miglior amico. Che l’avversario lo si rispetti ci sta, ma che lo si aiuti, senza mostrare neanche un minimo di “ironia” col linguaggio del corpo (osservate nel video anche questo passaggio), fa temere quello che alcuni elettori temono e che Possamai vuol smentire: che i due top competitor siano, in fondo, simili tra di loro con addirittura un Rucco più, apparentemente, sornione (ma al limite del cinico) e un Possamai meno empatico (anche se più leggibile. 6 meno, quindi, di incoraggiamento per la giovane età (anche se da politico è “adulto”) ma meriterebbe anche meno per l’errore (ingenuo?) commesso
  • 6 più lo assegniamo a Edoardo Bortolotto, che, non certo ferrato nei settori “architettonici” della giornata in Viale Roma 3, di sicuro ha messo in campo le sue idee, anche nel rappresentare un partito, il Movimento 5 Stelle, che la linea Tav/Tac non la voleva ma l’ha dovuta accettare per sovrana decisione del Parlamento. Il 6 più Bortolotto se l’è guadagnato approfittando anche della sua professione di avvocato, che temi diversi è abituato ad affrontarli nelle aule dei tribunali, in cui, però, speriamo che, nel rispetto dei giudici, sia più coinvolgente
  • 6 e mezzo tocca, sempre secondo noi a Lucio Zoppello, avvantaggiato dalla sua specifica competenza tecnica (è ingegnere civile) e dai tanti anni passati nell’amministrazione pubblica tra cui il (poco) tempo trascorso come assessore all’urbanistica nella Giunta Rucco da cui, poi, è stato “cacciato” non si sa bene perché se non per motivi di redistribuzione degli incarichi tra i partiti da parte del “civico” Rucco. Zoppello, come Possamai, ma per altri motivi, poteva aspirare a qualcosa in più, come un 7 meno, ma il suo aplomb fin troppo serio non emoziona l’uditorio… anche se, magari, in questo caso non servivano emozioni ma pareri anche tecnici
  • un sette secco spetta di diritto a Claudio Cicero, da cui siamo distanti per impostazione politica di partenza, anche se questo candidato, pur non ripudiando le sue origini di destra decisa, in questa campagna elettorale si professa sempre di più come portatore di progetti e fatti, non di ideologie e costrizioni partitiche. Il sette a Cicero è meritato per l’indubbia conoscenza tecnica di gran parte dei problemi trattati (Tav/Tac in primis su cui punta decisamente contro le “amnesie” operative e strategiche di Rucco, che, ricordiamo, cacciò anche lui, probabilmente per gli stessi motivi per cui fece a meno della competenza di Zoppello) ma anche per la capacità di tenere viva l’attenzione sulle 4 domande con una carica empatica che tutti, di fatto, gli riconoscono. Su vari altri temi siamo distanti, e spesso molto, da lui, ma siccome il voto che ci permettiamo di dare è sugli argomentati affrontati, Cicero merita sette e sette gli diamo.

Chissà quali voti, ora, ci daranno i candidati?

In effetti poco ci interessano i loro, mentre molto di più teniamo a quelli dei lettori, a cui, come al solito, diamo il massimo possibile: il video integrale da cui tratte loro le pèroprie valutazioni.


*Le 4 domande

1

Esiste un rapporto diretto tra paesaggio e infrastrutture.

I paesaggi di oggi sono il risultato delle azioni passate e costituiscono la base per l’evoluzione dei scenari futuri.

Strade, ferrovie, nuove urbanizzazioni, rendono più confortevole il vivere quotidiano, ma rappresentano strutture destinate a mutare il paesaggio in modo definitivo.

L’inserimento di una nuova infrastruttura viaria in un paesaggio ad esempio può porsi, sia come una nuova ferita aperta sia come una barriera che divide parti che non dovrebbero essere separate.

Cosa si intende fare per evitare di ledere il paesaggio ma nel contempo rispondere in modo diretto alle esigenze di una comunità?

2

Vicenza è ricca di storia e di cultura.

Sia in inverno che in estate si rende protagonista di numerosi eventi in grado di coinvolgere i propri cittadini e renderli partecipi di una comunità.

Vicenza è anche università.

Portare gli studenti a vivere “il centro” aiuterebbe l’intera cittadinanza ad evolversi in un organismo più inclusivo e diversificato formato anche da future generazioni.

Quale modello di insediamento è previsto per i giovani? È possibile trasformare la città a misura di “studente”?

3

Il codice degli appalti mette nelle mani della pubblica amministrazione una serie di strumenti atti ad individuare le migliori soluzioni progettuali per intervenire sul territorio.

Il concorso di progettazione quale strumento virtuoso è auspicato e sostenuto dall’Ordine APPC offrendo gratuitamente la piattaforma “Concorsi Nazionale”.

Il futuro Sindaco sarà chiamato nel fare numerose scelte che riverseranno poi nel territorio.

Quali strumenti si intende prediligere per garantire la migliore scelta progettuale?

4

L’area tecnica è l’elemento di connessione tra la professione e la pubblica amministrazione. La macchina amministrativa è il cuore pulsante del servizio al cittadino e lo strumento indispensabile per espletare la professione.

Il suo funzionamento è il cardine dell’intero sistema edilizio. Nel corso degli ultimi anni i bonus edilizi hanno generato una mole di lavoro tale da mettere in crisi gli uffici preposti con ripercussioni sull’esercizio della professione.

Come immagina di migliorare il servizio legato all’area tecnica?


Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023