“Voci Olimpiche”, finale venerdì 7 novembre al Teatro Olimpico

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Più di duecento cantanti under 40 provenienti da tutto il mondo stanno popolando in questi giorni il Teatro Olimpico di Vicenza per la prima edizione del concorso internazionale “Voci Olimpiche” promosso da Fondazione Cariverona e realizzato dalla Società del Quartetto in collaborazione con il Comune di Vicenza.

La giuria presieduta dal maestro Andrea Marcon, che di “Voci Olimpiche” è anche l’ideatore, ha il compito di selezionare i 15 finalisti che venerdì 7 novembre si contenderanno i ruoli dell’Alcina di Händel in programma all’Olimpico il 19 e 21 aprile 2020 con l’Orchestra Barocca di Venezia diretta da Marcon e la regia di Lorenzo Regazzo.

Il compito della giuria formata da importanti nomi del mondo musicale internazionale non è affatto facile, dal momento che fin dalle prime battute è emerso che il livello dei concorrenti arrivati a Vicenza da tre continenti è molto alto. Ciò significa che alla finalissima di venerdì presentata dalla giornalista Valentina Lo Surdo – aperta al pubblico dalle ore 18,30 con biglietto unico a 7 Euro – si potranno ascoltare le migliori voci barocche della nuova generazione.

Nel frattempo “Voci Olimpiche” si è arricchito di quattro premi speciali che si aggiungono alla scrittura artistica in palio per i vincitori: il Premio Lutz e Katherine Raettig (2500 Euro) per il vincitore assoluto, il Premio Teatro San Cassiano (2000 Euro) per la migliore interpretazione del repertorio del Seicento, il Premio Vivaldi (2000 Euro) per la migliore interpretazione dell’Aria vivaldiana e il Premio Antiqua Vox (1500 Euro) per il più giovane candidato giunto in finale.

Pienamente soddisfatto della riuscita del concorso, anche se ciò ha comportato un super lavoro da parte della giuria internazionale che presiede, Andrea Marcon è convinto che il successo di “Voci Olimpiche” sia un ulteriore segnale che l’opera barocca sta finalmente conquistando i favori del pubblico anche in Italia e il recente successo del “Giulio Cesare” alla Scala ne è un altro esempio. «In più c’è lo splendore di questo teatro – sottolinea il maestro trevigiano – che regala ai candidati e alla giuria l’emozione di uno scenario incomparabile, unico al mondo. Non poteva esserci sede migliore per il nostro concorso».

C’è già attesa anche per l’Alcina di Händel, che di fatto chiuderà la prima edizione di “Voci Olimpiche” in aprile, con gruppi di appassionati provenienti da tutta Italia che hanno già opzionato decine di biglietti.