Processo Veneto Banca, Stefanel non si presenta: Mastrotto nega baciate

L'avvocato Campoccia ha parlato di Bankitalia che chiedeva il riassetto del cda e BCE insofferente a Consoli. Aumento capitale 2014 con prospetto che ebbe ok di Consob

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Vincenzo Consoli
Vincenzo Consoli

All’udienza di ieri lunedì 18 ottobre sul crac di Veneto Banca che vede come unico imputato l’ex ad e dg Vincenzo Consoli (per tutte le udienze e notizie sul processo Veneto Banca clicca qui) difeso dall’avvocato di Milano Ermenegildo Costabile e dall’avvocato Raffaella Di Meglio, è stato sentito l’avvocato Stefano Campoccia, membro del cda dal 26.04.2014 (in seguito alla “epurazione” degli ex membri del cda voluta da Banca d’Italia ossia un”riassetto organizzativo”) fino all’aprile del 2016. Ha anche rivestito un ruolo importante nella Clarence, la società di leasing di Veneto Banca. Solo successivamente alla sua nomina ha appreso che Consoli era stato nominato quale direttore generale di Veneto Banca. Ha riferito che la presenza di Bankitalia è stata costante dalla seconda ispezione del 2013 in poi. Dalla relazioni di internal audit, infatti, prima di quel momento non emergono criticità. Nel 2014 secondo Campoccia il prospetto informativo attraverso cui venne realizzato l’aumento di capitale di Veneto Banca ricevette il semaforo verde da parte degli organi italiani di vigilanza. Ad aprile 2015 Campoccia vola con volo di linea a Francoforte per incontrare i vertici di BCE che gli avrebbero detto “What about Mr Consoli?” essendo, a quanto pare, insofferenti a Consoli, che si dimette ad agosto di quell’anno. Poi è stato sentito anche Alessandro Gallina, membro storico del cda dell’ex istituto di credito di Montebelluna dall’89 al 26.04.2014, che ha riferito che Consoli dopo il riassetto organizzativo di Bankitalia si sentiva “moralmente destituito”. Gallina, come l’avvocato Campoccia, è stato destinatario di sanzioni Consob. L’avvocato di parte civile Fadalti ha poi fatto istanza al collegio affinché vengano rimossi i testimoni chiamati dalla difesa di Consoli ritenuti “non pertinenti” o comunque le cui testimonianze possano essere sostituite da documentazione, richiesta giustificata dal timore del rischio della prescrizione. Non si è presentato l’imprenditore trevigiano Stefanel, mentre è stato sentito l’omologo vicentino Mastrotto, ex socio sia di Veneto Banca che di BpVi, che ha detto di non aver mai fatto “baciate”.


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