Autisti TPL in sciopero il 20 giugno: “Più armi e meno salari. Noi diciamo basta” Usb: presidio a Vicenza sotto la Prefettura alle ore 17.00

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Autoferrotranvieri SVT in sciopero con USB e Massimo D'Angelo
Autoferrotranvieri SVT in sciopero con USB e Massimo D'Angelo

Sarà uno sciopero generale di 24 ore quello proclamato da USB Lavoro Privato – settore autoferrotranvieri per venerdì prossimo, 20 giugno, con manifestazione nazionale il 21 giusto. I lavoratori dei trasporti pubblici incroceranno le braccia in tutta Italia e anche a Vicenza, dove alle ore 17.00 si terrà un presidio sotto la Prefettura, per protestare contro “le enormi risorse destinate al riarmo sottratte ai salari, ai servizi essenziali e ai diritti”, come recita il comunicato del sindacato.

Nel mirino dell’USB ci sono sia le politiche del governo, accusato di “far scendere i salari e i diritti”, sia le scelte aziendali di SVT (Società Vicentina Trasporti), “che da mesi tengono bloccata la trattativa su punti essenziali per i lavoratori”.

“Noi lavoriamo ogni giorno per garantire il servizio ai cittadini – afferma Massimo D’Angelo di USB Vicenza – ma lo facciamo in condizioni operative al limite della decenza. Stanchi di essere presi in giro da dirigenti e amministrazioni che, anziché investire nel servizio e nei lavoratori, tagliano su salari e qualità del lavoro, abbiamo deciso di scioperare.”

L’elenco delle rivendicazioni locali è lungo:
1-  Immediata equiparazione salariale tra personale viaggiante e impianti fissi
2 – Buoni pasto per tutti i lavoratori
3 – Indennità di maneggio denaro
4 – Soluzione definitiva per il gruppo controllo
5 – Revisione dei tempi di percorrenza
6 – Premi sulla vendita dei titoli a bordo
7 – Immediate assunzioni
8 – Ricollocazione del personale inidoneo
9 – Revisione dei carichi di lavoro e dell’organizzazione
10 – Sicurezza e salute sui posti di lavoro

“I carichi di lavoro sono aumentati, i turni sono massacranti e si chiede ogni giorno maggiore produttività a scapito della vita privata dei lavoratori”, prosegue il sindacalista. “A peggiorare il quadro – aggiunge USB – è l’indifferenza aziendale verso le segnalazioni e il costante atteggiamento di chiusura.”

Lo sciopero nazionale si inserisce in un contesto più ampio: contro la deriva militarista e l’impoverimento del trasporto pubblico, per chiedere salari dignitosi, servizi efficienti e tutele per chi ogni giorno garantisce la mobilità dei cittadini.

“Contro le guerre, le barbarie, i genocidi e il vertiginoso aumento delle spese militari – conclude la nota – rivendichiamo salari adeguati e servizi pubblici di qualità. Non ci faremo bendare gli occhi.”

Per il 20 giugno, dunque, si prospetta un giovedì di disagi per i pendolari, ma anche una giornata di mobilitazione per i diritti di chi ogni giorno guida i mezzi pubblici che muovono Vicenza e provincia.