Chioggia: dopo l’esplosione di Roma, Baldin (M5S) rilancia l’allarme deposito GPL, chiede lo smantellamento

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erika baldin su galleria di Malo Pedemontana chioggia gpl deposito
Erika Baldin, capogruppo M5S Consiglio regionale del Veneto

L’eco dell’esplosione di un distributore di GPL a Roma, avvenuta lo scorso 4 luglio in via dei Gordiani, riaccende l’attenzione sulla sicurezza degli impianti a rischio anche in Veneto. La consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, ha commentato la notizia, collegandola direttamente alla situazione del deposito di GPL a Chioggia, in località Val da Rio.

Baldin ha ricordato che l’impianto di Chioggia ha rischiato in passato di diventare operativo, ma la volontà politica del governo Conte II, attraverso il decreto Agosto del 2019, ne ha impedito l’entrata in funzione. Tuttavia, l’impianto è ancora “al suo posto” e, nonostante l’iter risarcitorio sia concluso, il fatto che non sia stato ancora rimosso crea un potenziale rischio. La consigliera teme un nuovo tentativo di aggirare la norma che ne impedisce l’operatività, data la sua ubicazione ai margini della laguna protetta dall’UNESCO. Per Baldin, solo l’abbattimento definitivo può scongiurare ogni ripristino.

Per questo motivo, la consigliera 5 Stelle ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale veneta, chiedendo di programmare un incontro con l’Autorità Portuale e il suo nuovo presidente Matteo Gasparato, coinvolgendo anche il Comune di Chioggia.

L’obiettivo è ottenere il definitivo allontanamento delle cisterne di stoccaggio della Socogas dal sito di Val da Rio e la conseguente valorizzazione pubblica dell’area, magari tramite il trasferimento del mercato ittico all’ingrosso e l’insediamento di nuove imprese dedicate alla conservazione ittica.

L’esponente del M5S ha evidenziato come le cittadine e i cittadini di Chioggia abbiano vissuto anni di paura a causa di questa struttura, e che l’impatto psicologico dei fatti accaduti a Roma non possa essere sottovalutato. Baldin ha concluso sottolineando il ruolo della Regione Veneto nelle politiche di salvaguardia lagunare, ricordando che l’Autorità Portuale è tenuta a rispettare le linee di programmazione urbanistica regionali. Per questo, la responsabilità politico-amministrativa nell’area di Val da Rio non può essere lasciata solo al Comune di Chioggia, essendo coinvolta un’Autorità pubblica che gestisce il Porto ed è proprietaria dell’area.