2 giugno. Con Possamai a Vicenza e Sala e Sbrollini a Roma, Rolando ricorda: “Medaglia risorgimentale della Bandiera una copia, Grande Torino repubblicano”
«Il 2 giugno 1946 si scriveva una pagina fondamentale nella storia del nostro Paese. Con la prima votazione a suffragio universale, sulle macerie fisiche e morali lasciate dalla guerra, nasceva la Repubblica italiana». Così inizia il post sul profilo Facebook di Giacomo Possamai, il trentatreenne neo sindaco di Vicenza, il più giovane della sua storia («Nato poco dopo al caduta del muro di Berlino») che ha deciso di lasciarsi rappresentare alle celebrazioni nazionali a Roma del 2 giugno da Isabella Sala, consigliere comunale “più anziana” («e più votata», dice per evitare… ritorsioni femminili) per passare a Vicenza e con i vicentini la sua prima Festa della Repubblica da primo cittadino (leggi «2 giugno, Giacomo ama Vicenza. Sindaco Possamai: “Onorato di andare a Roma ma mio primo 2 giugno lo passo con la città”»).
«Sono orgoglioso e felice – prosegue il sindaco appena eletto – di aver potuto celebrare una giornata così importante nella mia prima cerimonia ufficiale da Sindaco di Vicenza. Ho ritenuto doveroso rimanere nella nostra Città oggi per festeggiare assieme ai Sindaci del territorio e a tutti i vicentini, mentre ringrazio la consigliera Isabella Sala per aver accompagnato la bandiera di Vicenza a Roma.
In virtù delle sue due medaglie d’oro al valor militare, la nostra Città era infatti in apertura nella sfilata di stamattina lungo i Fori Imperiali: un grandissimo onore, e un giusto riconoscimento, per Vicenza».
Scelta diversa quella della parlamentare vicentina “veterana” di queste celebrazioni la senatrice di Iv-Azione Daniela Sbrollini che così racconta la sua giornata romana. «Che emozione vedere il vessillo della Città di Vicenza aprire la sfilata del 77esimo anniversario della Festa della Repubblica. Ho scelto di restare a Roma perché è una occasione unica. Avrei tanto voluto essere in Piazza a Vicenza, come ogni anno. Ma ho pensato giusto festeggiare la costituzione del Gruppo medaglie d’oro al valor militare. Vedere sfilare i vessilli maggiormente decorati dei Comuni e delle unità militari nel settore di apertura della parata romana e tra questi la bandiera della Città di Vicenza mi ha davvero emozionato e mi ha riempita di orgoglio».
Ma a dirci qualcosa che per alcuni non è noto è Giovanni Rolando, la cui assenza in Consiglio comunale si sentirà ma la cui voce, statene certi, difficilmente sarà assente dal dibattito pubblico, magari ancora più libera di prima e, perciò, ancora più ficcante.
Ebbene Giovanni Rolando ci ha ricordato due vicende. La prima è che sulla bandiera di Vicenza oggi ai Fori Imperiali con le sue due medaglie al valore militare: «Ovviamente quella di Vittorio Emanuele II è una copia perché l’originale è stato donato come “oro alla patria” e non c’è più».
La seconda vicenda, per aggiungere una sua testimonianza antifascista anche da parte della sua città di origine, è questa: «Come ogni 2 giugno viva il Grande Torino, che fu la squadra della Repubblica e della ricostruzione dell’Italia dopo la fine della guerra e del regime fascista! “Siamo lavoratori e come tutti i lavoratori italiani voteremo per la Repubblica!”dissero i suoi campioni».
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