ABB Marostica, Valtolina rifiuta tavolo al Mise: sindacati proclamano sciopero ad oltranza e presidio

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ABB Marostica
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Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil-Femca Cisl- Uiltec Uil e i lavoratori di ABB Marostica organizzano un presidio che si terrà davanti all’azienda questa sera alle ore 19:30 “perché di fronte ad una proposta che salvaguardi l’occupazione Abb non può perseguire nel proprio intento. I lavoratori non sono numeri, la cassa integrazione non è la soluzione,
serve stabilità e salvaguardia del reddito”. I sindacati hanno anche proclamato lo sciopero ad oltranza dopo che il responsabile delle relazioni istituzionali di ABB Valtolina ha rifiutato di sedersi al tavolo di crisi al Mise. “A seguito dell’incontro avvenuto in sede del Ministero dello Sviluppo. Economico dove tutte le organizzazioni sindacali hanno chiesto chiarezza in merito alle motivazioni di rigetto della manifestazione di interesse e avendo ricevuto in cambio ancora risposte evasive, su invito dello Stesso Mise il 29 giugno si sarebbe dovuto tenere un incontro in sede Regionale alla presenza dell’imprenditore che ha formalizzato la proposta di acquisizione della produzione e di tutte le professionalità, al fine di provare ulteriormente a giungere ad una conclusione positiva della vertenza – spiegano i sindacati in una nota -. L’azienda ha declinato l’invito con la solita arroganza che abbiamo già avuto modo di toccare con mano, sprezzante delle Nostre Istituzioni, asserendo che l’azienda non essendo proprietaria dell’immobile non può disporne dello stesso al fine della reindustrializzazione. Si tratta di una contraddizione netta, chiara e precisa, dato che quando è iniziato il processo di reindustrializzazione, che ha visto l’assegnazione del
mandato all’advisor, questo prevedeva il subentro nello stabile ed infatti in data 19-03-2021 in sede Regionale Casanova dichiara che “la proprietà del sito si è già resa disponibile altrimenti non saremmo qui ora a parlare di subentro”.

“Se ABB pensava di prenderci in giro ha sbagliato di grosso. Se credeva di prendere tempo per farsi la produzione e poi abbandonare i lavoratori ha fatto male i suoi conti. Non avendo dunque ricevuto riposte esaustive, così come concordato con i lavoratori in occasione dell’ultima assemblea si proclama lo sciopero ad oltranza”.