Aim Vicenza, il dibattito. VicenzaPiù: A2A del centrosinistra avvantaggiata dal centrodestra? Zaltron e Franzina “interpretano”, Dalla Rosa conferma…

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Il mandato esplorativo conferito al sindaco Francesco Rucco e all’amministratore Unico di AIM Vicenza Giancarlo Vivian per l’individuazione di un partner strategico tra più candidati (oltre ai colossi A2A, lombarda a trazione milanese bresciana, ed Hera, emiliana, avrebbero espresso manifestazioni di interesse anche la bolzanina Alperia e la trentina Dolomiti Energia, più comparabili con Vicenza per dimensioni e per Dna da servizio territoriale) si sta trasformando in una rincorsa a tappe forzate verso l’aggregazione dell’utility berica con Agsm Verona in una newco in cui la quotata lombarda, a dispetto di percentuali di partecipazione comparabili, farebbe la parte del leone per la sua potenza economica e finanziaria globale retrostante.

Questa preoccupazione è alla base anche delle frizioni all’interno della maggioranza tra Fratelli d’Italia Vicenza, nel frattempo cresciuta fino a 5 consiglieri comunali, e la guida a trazione leghista dell’amministrazione cittadina prima dell’attuale boom del partito di Forte e Berlato.

Facendosi forza anche di questa possibile sponda (FdI ha chiesto che ogni decisone sia presa in Consiglio Comunale e non solo in Giunta e nel chiuso delle stanze del potere) le opposizioni di matrice di centrosinistra, in nome della trasparenza e della difesa del valore anche sociale dell’ultimo gioiello pubblico di Vicenza, la sua multiutility che dà lavoro a 620 dipendenti, si sono strette intorno alla competenza specifica del candidato sindaco sconfitto da Rucco, Otello Dalla Rosa, ma con un background specifico da ex amministratore unico di Aim Energy.

È così che oggi, vista l’accelerazione del processo decisionale in atto, che non prevede la “trasparenza” di una gara pubblica per una supposta e discutibile “infungibilità” (solo A2A potrebbe conferire gli apporti tecnologici necessarie, questa la tesi di fatto più che fragile di Lega e Lista RuccoSindaco), c’è stato l’avvio di un primo o incontro con la cittadinanza a Villa Tacchi (dal titolo “Il futuro di Vicenza passa per il futuro della sua azienda. Ne parliamo con i vicentini”).

C’erano i consiglieri dei gruppi di minoranza (Pd, Vinòva, Da Adesso in poi, Quartieri al Centro e Coalizione Civica) che hanno invitato anche il capogruppo del Pd a Verona Federico Benini.

Nel video integrale dell’incontro che proponiamo di sopra (ringraziamo Giuseppe Aquino per le immagini iniziali) a chi, i più, non poteva essere presente in una sala comunque affollata

  • Dalla Rosa ha inquadrato con competenza tecnica e visione politica tutta la questione (la soluzione di base? Aim e Agsm insieme per andare in Borsa e crescere poi anche con successive aggregazioni nel rispetto del servizio alle comunità)
  • Benini è scivolato parzialmente quando ha alluso a improbabili interessi del solito, ma da ignorare se lo si vuole battere, Salvini, perché “possiede 3.000 azioni di A2A” (di fatto nulla visto che su oltre 4.7 miliardi di euro di capitalizzazione nel portafoglio dell’ex ministro ci sarebbero 4.000 euro sì e no)
  • Isabella Sala, Ennio Tosetto, Raffaele Colombara, Angelo Tonello, Leonardo “Dodo” Nicolai, l’ex sindacalista Cgil Giuliano Raimondo, Tommaso Ruggeri e altri intervenuti (tutti in video) hanno sottolineato la necessità di fare squadra, tutelare il livello dei servizi e gli interessi dei lavoratori
  • Ciro Asproso ha evidenziato le difficoltà di attivare la procedura di Istruttoria pubblica (un coinvolgimento decisionale della cittadinanza) ma ha richiamato proprio i cittadini (e i rappresentanti dei lavoratori) a farsi parte attiva di un’azione di sensibilizzazione non delegando passivamente tutto ai consiglieri di opposizione.

Noi, nel silenzio dei colleghi presenti, abbiamo rivolto questa precisa domanda a Dalla Rosa & c.: “premesso che l’auspicata e auspicabile partecipazione pubblica che oggi si sollecita per Aim non c’è stata nella precedente amministrazione per l’infausta alienazione della Fiera di Vicenza, se si allude a un’operazione politica retrostante al “vantaggio” concesso ad A2a come la si inquadra come voluta dalle forze di centro destra se il 50% delle azioni di A2A è in mano a due giunte, quella di Milano e Brescia, di centrosinistra?“.

Ci teniamo, quindi, a sottolineare, nel video in copertina, i due interventi di Lucio Zaltron e Maurizio Franzina che, rispondendo anche alla nostra domanda, hanno evidenziato, il primo, i silenzi e le “assenze” precedenti del centro sinistra anche per i casi della BPVi, ora azzerata, e della Fiera, ora diventata una dependance (a rischio) di Rimini, e, il secondo, la debolezza del “territorio politico” veneto rispetto a quello lombardo ed emiliano, che sanno “pensare” ed “attuare” politiche di respiro e di larghe e non provinciali vedute.

Nel video di copertina, insieme agli interventi di Zaltron e Franzina, abbiamo anche dato spazio alla risposta finale e politica di Dalla Rosa (“il Veneto è stato ridotto da decenni a un ruolo di subalternità“) che delle due posizioni ha fatto una sorta di doverosa sintesi.

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Giovanni Coviello