Anche in Altopiano di Asiago è attivo Cardio50, il programma di screening per la prevenzione cardiovascolare

Dedicato agli uomini e alle donne che compiono 50 anni, è finalizzato a ridurre la mortalità e in generale l’incidenza degli eventi cardiovascolari acuti

229
cardio50 in altopiano di asiago

I cinquant’anni saranno pure i nuovi trenta, perché il progresso, le abitudini e il modo di affrontare lo scorrere del tempo fanno vivere quella che in passato era la mezza età come un periodo ancora ricco di entusiasmo e prospettive, però dal punto di vista della salute segnano comunque l’entrata in una fase della vita in cui la prevenzione – peraltro importante a qualsiasi età – diventa ancora più rilevante: per questo l’ULSS 7 Pedemontana ha avviato nei giorni scorsi anche nell’Altopiano dei 7 Comuni il programma di screening cardiovascolare “Cardio50”, mediante invito attivo a tutti gli uomini e le donne al raggiungimento del 50° anno di età.

L’intenzione è di eseguire, nell’ambito di Cardio50, circa 200 gli screening ogni anno in Altopiano su altrettanti neocinquantenni. In realtà per quest’anno 2025 le valutazioni saranno molte di più, circa 700, in quanto l’invito sarà esteso anche ai nati negli anni 1973 e 1974.

Carlo Bramezza, Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana ha commentato con soddisfazione l’avvio dello screening Cardio 50 anche nei territori dell’Altopiano, estendendo l’attività già da un anno avviata in pianura. «Si tratta infatti di un’iniziativa particolarmente importante – sottolinea -, considerando l’elevata incidenza che continuano ad avere le patologie cardiovascolari».

Lo screening funziona mediante l’invito, spedito direttamente a casa, a contattare il Centro Organizzativo Screening per fissare un appuntamento presso gli ambulatori del Servizio di Vaccinazioni (in via Monte Sisemol 2, ad Asiago) per effettuare gratuitamente una valutazione del proprio livello di rischio cardiovascolare attraverso l’analisi degli stili di vita (in particolare l’abitudine al fumo, l’attività fisica svolta, il tipo di alimentazione e il consumo di alcol) e la rilevazione di alcuni parametri di salute, come il peso, l’altezza e la circonferenza addominale, i valori glicemici, colesterolemici e pressori. Questo consentirà sia di individuare soggetti con stili di vita inadeguati, ai quali verranno dato opportuni consigli, sia di intercettare precocemente pazienti che stanno già sviluppando patologie collegate al rischio cardiovascolare, come l’ipertensione, l’iperglicemia o il colesterolo alto. Questi ultimi saranno eventualmente indirizzati verso i percorsi diagnostico-terapeutici appropriati, o comunque riceveranno una serie di indicazioni e suggerimenti, inclusa la proposta di un regime dietetico. Se sarà ritenuto necessario, entro sei mesi alcuni saranno ricontattati telefonicamente per un ulteriore monitoraggio.

«Come per tutti gli screening – ha ricordato il direttore Bramezza – voglio sottolineare che dietro l’invito che il cittadino riceve a casa c’è un notevole impegno organizzativo: è un investimento nel quale crediamo molto perché il nostro modello di sanità è fortemente orientato alla prevenzione, ma perché questo sforzo abbia successo è indispensabile che anche il cittadino faccia la sua parte, aderendo all’iniziativa».

Il dott. Ciro Sannino, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Programmi di Screening Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 7 Pedemontana, ha sottolineato l’importanza dell’obiettivo dello screening Cardio50, che è ridurre la mortalità e l’incidenza degli eventi cardiovascolari acuti attraverso il cambiamento degli stili di vita e il trattamento precoce di soggetti ipertesi, iperglicemici e ipercolesterolemici non noti: «I principali fattori di rischio identificati nello sviluppo delle malattie cardiovascolari – ha spiegato – possono essere riassunti in: età avanzata, livelli di colesterolo LDL alti e/o di HDL bassi rispetto ai valori standard, ipertensione arteriosa, abitudine al fumo, consumo di bevande alcoliche, stress, diabete, familiarità per malattie cardiovascolari, sovrappeso/obesità e vita sedentaria. Le evidenze scientifiche hanno dimostrato l’importanza di interventi di tipo preventivo, atti ad impedire o a ritardare l’insorgenza delle malattie cardiovascolari attraverso l’adozione di stili di vita sani, in particolare una corretta alimentazione, attività fisica regolare, abolizione del fumo di sigaretta, riduzione del consumo di alcolici e migliore gestione dello stress. In questo contesto, la scelta di anno in anno della corte di età dei cinquantenni non è casuale, in quanto rappresenta un momento particolare della vita in cui si riscontra maggiore sensibilità e disponibilità al cambiamento».