Ansia da sessione d’esame: ecco i rimedi per lo studente disperato

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Ansia da esami
Ansia da esami

Cari colleghi universitari, la sessione d’esame invernale è ormai prossima a giungere se non già cominciata per i coraggiosi che si sono già cimentati nei pre-appelli della propria facoltà. Il sentimento che si percepisce in molti di noi universitari è quello di un’ansia, più o meno importante a seconda dell’anno di frequenza e della sensibilità di ciascuno. Ma, se vi sono, quali sono i rimedi? 

  1. Utilizza un buon metodo di studio.

Una buona preparazione, che permetta di acquisire sicurezza e padroneggiare la materia, nasce principalmente dall’elaborazione di una metodologia nello studio da applicare non in un esame specifico ma sempre. Gli esami, infatti, potrebbero divenire meno spaventosi o dall’esito incerto quando si ha fiducia nel funzionamento del proprio metodo di studio e nel livello di preparazione così maturato.

2. Organizza la preparazione evitando il last minute.

Il vecchio metodo di scegliere ogni giorno quante pagine si desidera fare non fallisce mai per arrivare organizzati all’esame. Porsi dunque degli obiettivi da raggiungere, pianificando il lavoro passo dopo passo, avendo le scadenze sotto controllo aiuta sicuramente a gestire l’ansia da esame che non viene più percepito come un evento successivo al periodo di studio ma come il meritato coronamento di questo studio.

3. Dormi sempre un numero accettabile di ore e segui ritmi regolari di vita.

Sotto stress, il corpo rilascia grandi quantità di cortisolo che altera la velocità della memoria. Il cortisolo, tuttavia,  rimane a livelli adeguati se si riposa per un buon numero di ore. Quindi, durante il periodo degli esami, conviene seguire ritmi regolari di vita, garantendo in primis le consuete ore di sonno per essere riposati in vista dello studio del giorno successivo e anche e soprattutto per ridurre lo stress.

4. Non demonizzare l’ansia: se controllata, potrebbe essere funzionale all’esame stesso.

L’ansia non è sempre necessariamente un nemico da combattere. Talvolta un certo suo livello di attivazione può essere funzionale per convogliare le nostre energie sull’esame che stiamo andando ad affrontare: la si potrebbe definire “l’ansia buona” di cui tuttavia non si deve abusare.

5. Parlane con chi ti può dare conforto.

Per esplicitare le proprie paure e confrontarsi sulle preoccupazioni realistiche può essere utile cercare il supporto della famiglia e degli amici, soprattutto se questi ultimi hanno vissuto la condizione di studente e ne comprendono le fragilità. Nonostante non sia facile aprirsi e dimostrarsi fragile, questo potrebbe sottrarre lo studente di turno dalla paura di deludere, in caso di esito negativo, le persone care.

6. Preparati tenendo conto della modalità in cui si svolgerà l’esame.

Può essere di aiuto visualizzare la situazione di esame, provando a immaginare situazioni in cui dover affrontare e gestire eventuali imprevisti ma soprattutto apportando piccole modifiche al metodo di studio a seconda di come sia l’esame, ad esempio se scritto o orale.

7. Non sei il voto che prendi.

E’ doveroso ricordare che la valutazione finale non è un giudizio sulla persona, ma unicamente sul suo rendimento nella prova che nonostante lo studio può avere esito negativo per un infinito numero di fattori. Questo non deresponsabilizza lo studente di turno, ma lo rende cosciente di poter essere fallibile e con il diritto di poter sbagliare. Non superare un esame o superarlo in modo mediocre non significa essere insufficiente o mediocre nella propria interezza ma può costituire una nuova spinta a fare di meglio, l’importante è non arrendersi mai e non farsi scoraggiare da un voto rispetto a molti altri che prenderemo.

Dopo questi consigli non mi rimane che augurare un buon inizio sessione a tutti i miei colleghi universitari, a chi semplicemente vede l’ansia di sessione in persone a lui vicine e anche a me stessa, con la speranza che in primis io stessa mi ricordi delle raccomandazioni appena fatte.