Bassano, dipendente pubblico fa l’amministratore di condominio senza autorizzazione: multa da 60 mila euro

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guardia di finanza Bassano condominio
guardia di finanza Bassano condominio

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito dei servizi istituzionali volti al contrasto del fenomeno del cumulo di incarichi e dell’incompatibilità nel pubblico impiego, hanno concluso un’attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di un condominio del bassanese che ha affidato incarichi ad un dipendente pubblico senza la preventiva richiesta di autorizzazione all’Ente di appartenenza.

In particolare, le Fiamme Gialle del Gruppo di Bassano del Grappa, su attivazione da parte del Nucleo Speciale Anticorruzione Guardia di Finanza di Roma, delegato dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e corroborate da analisi di rischio espletata, hanno concluso un’attività amministrativa nei confronti del condominio “L.T.” di Bassano.

All’esito dell’attività ispettiva, è emerso che il dipendente pubblico svolgeva, senza la necessaria autorizzazione dell’Ente di appartenenza, l’attività di amministratore di condominio di uno stabile composto da oltre novanta appartamenti. In particolare, nel periodo 2016/2020, ha ricevuto dai condomini l’affidamento dell’incarico di amministrare la gestione del condominio, percependo un compenso di oltre 30.000 euro. Le investigazioni effettuate hanno rivelato che gli incarichi erano stati affidati dai condomini in spregio della disciplina dedicata; infatti, il conferimento dell’incarico da parte del condominio interessato è avvenuto senza la preventiva ed obbligatoria autorizzazione dell’Amministrazione Pubblica di appartenenza, adempimento, tra l’altro, non osservato dallo stesso dipendente pubblico.
Al termine dell’attività ispettiva, pertanto, è stato contestato al condominio, in solido con il pubblico dipendente che ricopriva, tra l’altro, la carica anche di legale rappresentante dello stesso, il mancato rispetto della normativa di settore, comminando una sanzione amministrativa di oltre 60.000 euro (pari al doppio degli emolumenti corrisposti).