Basta hub, lo dice la lista “Quartieri al centro” di fronte all’hotel Adele in Via Medici a Vicenza

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Nell’appuntamento odierno fissato con la stampa dalla lista Quartieri al centro, che sostiene il candidato sindaco Otello Dalla Rosa, il ritrovo è stato davanti all’Hotel Adele. Erano presenti, si legge nella nota relativa, i candidati Giulia Stella, Giovanna Franchin, Francesco Cojutti, Annamaria Cordova, Massimo Pecori e Raffaele Colombara (foto). L’Adele è divenuto il simbolo vicentino di una cattiva gestione del fenomeno e sulla scia di questo e di altri casi simili siamo a dire con convinzione: basta hub.

Non deve più accadere che decine, se non centinaia, di persone debbano essere rinchiuse in un’unica struttura senza un preciso progetto di accompagnamento e inserimento nella comunità e in possibili attività socialmente utili.
La città di Vicenza ha subito la mala gestio del fenomeno, trovandosi a dover accogliere punte di 1000 richiedenti asilo. È indubbio che gli effetti di alcune politiche si stiano mostrando solo ora, ma è evidente che finalmente i numeri si stanno riducendo e la città oggi accoglie circa 650 richiedenti asilo. Rimane il dato di fatto: soprattutto nei picchi degli arrivi, l’emergenza è stata poco guidata, per essere scaricata in toto sul territorio.
In questa situazione, tuttavia, non sono mancati esempi positivi, soprattutto quando l’accoglienza offerta è stata distribuita, evitando assembramenti come avvenuto per i CAS (quale l’Adele). Ricordiamo, ad esempio, gli oltre 700 migranti che, grazie ad un progetto in convenzione con AIM, è stato possibile impiegare in lavori di manutenzione e pulizia della città. 
Le proteste contro il sistema di gestione – e non contro i migranti bisognosi – hanno portato anche alla chiusura del CAS di via Catalani, dove non sono mancati i problemi.
Cosa vogliamo fare oggi: ridurre ulteriormente i numeri in città. Come? Attraverso una distribuzione più capillare in tutti i comuni della provincia perché in questo modo potrebbe esserci molto più controllo, efficacia negli interventi di integrazione e non doversela più vedere con un altro Hotel Adele.
Essenziale un controllo delle attività delle cooperative: si deve verificare che venga svolto da tutte il lavoro di formazione ed educazione per i quali sono investite molte risorse.
Al riguardo, in merito all’ultimo bando della scorsa estate che finanziava l’accoglienza, che ancora non recepiva la diminuzione di arrivi, chiediamo che le amministrazioni locali, a partire dalla nostra, si facciano parte attiva per chiedere che i milioni risparmiati vengano dati alle amministrazioni locali ed investite nel Sociale.
Il caso dello SPRAR, a cui anche Vicenza ha alla fine aderito, rappresenta infine una buona pratica di gestione, portata sotto il controllo diretto del Comune e degli enti da lui individuati per competenza a costruire e condurre progetti mirati rivolti all’accoglienza diffusa, all’istruzione e conoscenza della lingua italiana, al tutoraggio in ambito lavorativo e all’avvio professionale. Si tratta di impegni precisi, sottoscritti non solo dagli enti, ma anche dagli stessi migranti e periodicamente verificati.
I vicentini non dicono no alla solidarietà verso i più deboli, ma l’accoglienza deve avere precise regole compatibili con il benessere di ognuno.

Lista “Quartieri al centro”