Bere fuori casa: i rischi per i celiaci al pub o al bar

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Per i celiaci attenzione a ciò che si beve
Per i celiaci attenzione a ciò che si beve

Andare al ristorante per una persona celiaca può essere problematico se il locale in questione non mette a disposizione un servizio gluten free. Anche in un pub o in un bar, però, è necessario prestare la massima attenzione a quello che si consuma, visto che diverse bevande potrebbero aver subito una contaminazione in fase di produzione o comunque contenere degli ingredienti in cui è presente il glutine. Una cautela particolare ci vuole per i succhi di frutta e per i nettari: prima di consumarli è indispensabile controllare sempre gli ingredienti.

Le bevande a rischio

I succhi vanno ritenuti sicuri unicamente nel caso in cui non siano stati addizionati con fibre o con vitamine, a prescindere dal marchio produttore. Non ci sono problemi se l’elenco degli ingredienti riporta la presenza di acido citrico, di fruttosio, di sciroppo di glucosio o di acido ascorbico, mentre se sono indicate altre materie prime conviene accertarsi che vi sia un riferimento nel Prontuario AIC o che l’etichetta riporti la dicitura “senza glutine”. Ovviamente, deve essere evitato il consumo di bevande a base di segale, di orzo, di malto e di avena.

Le bibite gassate sono pericolose per i celiaci?

Un discorso a parte è quello che riguarda gli energy drink, la cola e l’aranciata: qui non si corre alcun rischio. A volte, però, può accadere che le bevande light introdotte di recente sul mercato presentino degli additivi che per i celiaci non vanno bene. La birra, come si può ben intuire, non può essere bevuta se è realizzata con il metodo tradizionale, e cioè ottenuta con i mosti preparati con il malto di frumento o il malto di orzo. A meno che non si opti per le birre per celiaci, che usano il malto di miglio o il malto di riso. Va ricordato, inoltre, che negli ultimi tempi si sono diffuse anche birre che, pur basandosi su ingredienti tradizionali, sono prive di glutine in virtù di processi produttivi controllati che permettono di abbattere la quantità della proteina in questione.

La carta di identità alimentare

Alle persone che soffrono di celiachia e che sono abituate ad andare a mangiare o a bere fuori casa è consigliato di tenere sempre a portata di mano la carta di identità alimentare. Si tratta – per chi non la conoscesse – di un documento digitale al cui interno è riportato e indicato lo stile alimentare del soggetto titolare. Progettata e messa a punto da HealthyFood SRL Unipersonale, questa carta di identità si rivela preziosa sia per i celiaci che per tutti coloro che hanno esigenze particolari sul fronte alimentare, come per esempio i vegani o coloro che soffrono di intolleranze.

La vita è più semplice al bar e al ristorante

Compilarela carta di identità alimentare è davvero semplice: tutta la procedura si svolge online, e non bisogna far altro che rispondere alle varie domande che vengono proposte. Il documento può essere scaricato sullo smartphone o, se lo si desidera, può essere stampato: quello che più conta è che lo si mostri ai ristoratori, ai camerieri e ai baristi da cui si viene serviti, per informarli delle proprie condizioni.

Attenzione allo stile alimentare

Va detto, comunque, che la carta di identità alimentare può essere utilizzata da tutti, anche da chi non ha allergie, intolleranze o altri problemi a tavola: essa, infatti, permette di conoscere i gusti e le preferenze di chi la possiede. In sostanza, d’ora in avanti quando ci si trova a mangiare fuori casa– in un ristorante di lusso così come in un agriturismo, in una pizzeria così come in una birreria, in una hamburgeria così come in una trattoria – si ha sempre la certezza di vedere assecondati i propri bisogni.