Bocciodromo, Dotto a carte scoperte respinge Donazzan: “sete di consenso ad ogni costo”

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L'elenco dei presenti alla giunta sul Bocciodromo
L'elenco dei presenti alla giunta sul Bocciodromo

Su Il Giornale di Vicenza l’assessore regionale della giunta Zaia, oramai uscente, Elena Donazzan ha dichiarato in merito alla revoca della concessione al Centro sociale Bocciodromo: “io già da ragazzina ho fatto battaglie contri i centri sociali. Solo che qui si tratta di una questione tecnica e quando Isabella Dotto era assessore si è persa l’occasione di elaborare un avviso pubblico. Bastava inserire nel bando il rispetto della legalità e quelli del Bocciodromo sarebbero stati esclusi da subito”.

Ne è sorta una disputa interna a Fratelli d’Italia con l’avvocato Dotto che risponde per le rime alla politica bassanese, con tanto di carte ufficiali (qui il documento) come è solita fare.

“Vorrei far presente a Donazzan – esordisce Dotto – impegnata, forse, nella più importante partita elettorale della sua vita per evitare una figuraccia di fronte ai cittadini, che ho portato in giunta per tempo una proposta di apertura di un bando trasparente, chiaro e imparziale, nel rispetto della legalità, inserendo tra gli immobili con concessione scaduta anche l’ex Bocciodromo la cui scadenza era il 21 maggio 2019″.

“Specificando – aggiunge – come potrà leggere per la prima volta, ahimè, l’assessora Donazzan un po’ troppo distratta, di escludere associazioni politiche e non solo. La proposta venne bocciata con decisone di giunta per procedere con altro bando, bocciata altresì dal suo delfino che siede in giunta. La mia era una proposta imparziale nel rispetto della più volte richiamata legalità che non dava adito a becere strumentalizzazioni politiche”.

“Perché l’assessora Elena Donazzan – prosegue – prima della campagna elettorale non ha sostenuto la proposta della sua collega di partito FdI? Forse oggi quelli del Bocciodromo sarebbero stati esclusi. Siamo alle solite: in campagna elettorale devi far sapere al mondo che sei di destra… fin da ragazzina, incorrendo in queste clamorose bucce di banana. Ma si sa: c’è tanta sete di consenso ad ogni costo“.


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