Camisano Vicentino, Ausilio Bertoli presenta “Un mondo da buttare” il 10 gennaio alla Biblioteca comunale

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Il 2018 inizia all’insegna di una pungente e stimolante riflessione sui giovani d’oggi e sul territorio: mercoledì 10 gennaio alle ore 20.30, infatti, presso la Biblioteca Comunale di Camisano Vicentino, in via Brigata Orobica 21, è in programma la serata di presentazione del libro “Un mondo da buttare” firmato dallo scrittore vicentino Ausilio Bertoli. L’incontro, moderato dalla giornalista Ilaria Rebecchi, vedrà protagonisti oltre all’autore Mirko Rebecca – Presidente della biblioteca, accompagnato dal Consigliere Isabella Pavin, il cantautore Galinbal e il gruppo LibraVoce di Camisano che leggerà alcune letture del romanzo di Bertoli. Ambientato nel Veneto, soprattutto a Padova e Vicenza, nelle Marche e in Lettonia, il romanzo si snoda in una storia sentimentale dove emergono i disvalori della società moderna, in particolare il mito dell’apparire e della bellezza imposta dalla moda, ma anche l’individualismo, il precariato nel lavoro e la strumentalizzazione del corpo femminile. 

 


A dare speranza sarà un risvolto positivo affidato al personaggio di una grintosa giornalista vicentina. Il Veneto è al centro dell’odierno dramma esistenziale nel suo ultimo romanzo in cui i personaggi originari di questo territorio entrano in “rapporto diretto con la gente dell’Est” che si illude di trovare in Italia la terra promessa.

Anche il protagonista, Stefano Vitti, è un immigrato (proviene dalle Marche) e a Padova lavora come creativo in un’agenzia pubblicitaria, disdegnando l’impiego nella farmacia di famiglia, mentre nel fine settimana si rifugia nella cascina ereditata dal padre, in mezzo ai campi di San Vito Vicentino, in cerca d’ispirazione. Ma lì è costretto a ricorrere alle cure preventive di un ansiolitico per attenuare i disagi provocati dai rumori eccessivi dei vicini.

L’esistenza del giovane Stefano, tanto inquieto quanto appassionato del proprio lavoro, è scandita da continue conoscenze femminili: l’inquilina Barbara, ossessionata dal fondoschiena di Belen, la bella lettone Katrina, calamita per tutti i maschi, Sarah generosa studentessa di psichiatria e Dalia, grintosa giornalista giramondo, amante della concretezza. Tutte donne, queste, che lo attraggono fortemente per via di quella sua “insaziabile ricerca di un affetto sincero e di sicurezze”.

È in quest’acqua stagnante che nuota la sua malcelata stanchezza di vivere, la propensione a sfuggire ai legami duraturi, mischiata a un desiderio impellente di valori alti, spirituali, spesso ignorati se non sbeffeggiati dai più nell’odierna “civiltà del fondoschiena”, come Bertoli la definisce.

Le giornate di Stefano, vissute in una città “palcoscenico e sistema di comunicazioni”, si ispirano alla vita reale della nostra società in crisi: mito della bellezza, mal di vivere, sogni di successo, occupazioni precarie, trappole maschiliste, spettro della perdita del lavoro.

Il risvolto finale, in terra lettone, fa però riflettere sul valore dei sentimenti genuini, disinteressati. 

L’autore Ausilio Bertoli è nato nel vicentino, ha studiato all’Università di Trento, all’Università di Venezia e all’Università di Urbino , dove si è laureato in Sociologia della comunicazione con il professore Enrico Mascilli Migliorini, che gli ha pubblicato la tesi nei Quaderni di Sociologia della Comunicazione (1976). È anche ricercatore sociale e pubblicista e vive tra Vicenza e Padova.