Campo Marzo (o Marzio) e la proposta del suo “recupero” del costruttore Galliano Ceola : merita una attenta valutazione

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Da qualche tempo il decano dei costruttori vicentini, Galliano Ceola, si rivolge alla Città di Vicenza e alla Amministrazione Comunale, prima retta da Achille Variati, ora da Francesco Rucco, proponendo un suo impegno economico e, almeno da quanto dichiara sul quotidiano locale, anche architettonico e paesaggistico, per restituire alla antica bellezza Campo Marzo (nella foto Campo Marzo o Marzio a Vicenza nel passato). Tutto ciò è certamente lodevole e apprezzabile, ma nel contempo anche, vista la scelta del luogo, Campo Marzo, delicato e particolarmente importante.
Non nego che la proposta sia anche allettante ma di certo merita una valutazione più approfondita di quanto non si possa fare dalla lettura di alcuni capoversi delle sue dichiarazioni dove, dopo essersi inutilmente rivolto alla passata amministrazione, ora rivolge un analogo appello alla neonata Giunta Rucco. Dichiara Ceola «Costruirei una serie di padiglioni alti dal terreno 6 metri e 50 in cui far ammirare la produzione artigianale del nostro territorio. Verde e alberi rimarrebbero gli stessi. Massima tutela. Poi arricchirei gli spazi con una fontana alta 12 metri dagli zampilli colorati, non brutta come quella davanti a giardino Salvi, e amplierei viale Verdi, eliminando le orrende siepi attorno al parcheggio, per ricavare un suggestivo percorso-passeggiata. Finanzio io i lavori. È un’eredità morale che vorrei lasciare ai giovani anche come insegnamento e stimolo».”. Di questa dichiarata disponibilità, che definirei anche un messaggio d’amore verso la città e i vicentini, va anche fatto osservare che si riferisce, come lo stesso costruttore fa capire, ad uno spazio molto importante per Vicenza, soggetto al controllo della soprintendenza e che ha già visto in anni passati un intervento non del tutto convincente, frutto di un concorso molto discusso e forse non sempre apprezzato. Il suo appello diretto a salvare il nostro più importante parco dal degrado e restituirlo all’uso dei vicentini, è pienamente condivisibile, ma ritengo anche che debbano essere seguite, pur con la massima celerità possibile, le vie che le leggi e le norme oggi impongono. Campo Marzo è un monumento e come tale va visto e ogni azione che lo coinvolga non può prescindere dal massimo rispetto e dalla migliore attenzione. Comunque è una offerta generosa che merita una attenta valutazione.