Canone Rai, François-Marie Arouet (Aduc): riscossione da cambiare è l’occasione per fare chiarezza e giustizia

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Canone Rai, nuove regole
Canone Rai, nuove regole

Entro la fine dell’anno si dovrà decidere come continuare a finanziare la tv di Stato, Rai – si legge nella nota che pubblichiamo a firma dell’Aduc (qui altre note dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Il cosiddetto canone, che in realtà è imposta sul possesso di un apparecchio tv.

La riscossione attuale in bolletta elettrica, in vigore dal 2016, è stata bocciata dall’Ue (oneri estranei alla materia – 1) e di recente è stato accolto un ordine del giorno (2) che impegna il governo a metterci mano. Varie le ipotesi: francese (insieme a tassa casa), britannica e svizzera (riscossione diretta, com’era prima della bolletta luce con il 27% di “evasori” presunti), israeliana (tassa automobile).

Stiamo parlando di importi che, per questo servizio pubblico, dal 2019 si attestano sui 1.630 milioni. Importi che l’attuale dirigenza Rai lamenta sempre come insufficienti e propone diversi metodi per estendere il pagamento anche oltre gli attuali contribuenti, facendo pagare la visione streaming via Internet (3).

A nostro avviso ci sono due strade che non dovrebbero essere sottovalutate, per gli aspetti economici e politici.

La prima sarebbe quella dell’abolizione della riscossione diretta, facendo rientrare i costi nella fiscalità generale, così come già avviene in Svezia, Norvegia, Finlandia, Belgio, Olanda e Spagna. Ipotesi che non comporterebbe cambio politico nel modo di gestione: i partiti che decidono come, dove, quando. Servizio pubblico con super unità nazionale, anche oltre quella attuale del governo Draghi.

Tutti contenti: informazione e intrattenimento di Stato spartiti rispetto a partiti che rappresentano la metà del corpo elettorale (gli altri non vanno a votare). Leggi antitrust sempre violate (abuso posizione dominante), visto che Rai compete sul mercato pubblicitario con altre emittenti che non percepiscono canone.

La seconda sarebbe dare seguito a quanto deciso – e mai attuato – dagli italiani con un referendum alcuni fa: la Rai privatizzata. Servizio pubblico di informazione concesso in appalto con gara, per un servizio istituzionale senza pubblicità. Quindi fuori i partiti dalla gestione, affidata solo a professionalità economica e giornalistica. Fine della competizione illegale di oggi con altre emittenti nazionali e locali. Liberazione del mercato.

Ci sarà voglia di scegliere la libertà o, visto che a scegliere dovranno comunque essere gli stessi che oggi godono privilegi in mancanza di questa libertà, continueranno a mantenere il proprio potere?

1 – https://tlc.aduc.it/rai/comunicato/canone+rai+non+piu+bolletta+elettrica+troveranno_33463.php

2 – Maria Laura Paxia (Gruppo Misto)

3 – https://tlc.aduc.it/rai/comunicato/canone+imposta+rai+informazione+stato+batte+cassa_33314.php

François-Marie Arouet – Aduc