Enotour presso Cantine Giancarlo Ceci di Andria per il “Wine Specialists Journal”

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Azienda Giancarlo Ceci, ph. Simona Servillo
Azienda Giancarlo Ceci, ph. Simona Servillo

Immerso tra le morbide colline della murgia pugliese, da cui si può ammirare, imponente, sua maestà il Castel del Monte, si erge un casale con una peculiare merlatura sul tetto, una di quelle perle architettoniche che raccontano di una vecchia aristocrazia fondiaria e baronale: è il corpo principale della Cantina Giancarlo Ceci ad Andria.

Appartenuto all’ordine monastico degli Agostiniani, nel 1819 il casale venne acquistato da Consalvo Ceci, il quale lo annesse alle altre proprietà che la famiglia possedeva nella zona. Fu, tuttavia, solo nel 1988 che Giancarlo Ceci, già dottore in Agronomia presso l’Università di Bologna e grande viaggiatore, decise di tornare a risiedere in Puglia, nel casale di famiglia, e intraprendere nelle centinaia di ettari che ormai si erano assommate l’attività di produttore vitivinicolo e non solo, sfidando anche con immenso orgoglio lo scetticismo di suo padre.

La sfida più grande, tuttavia, che Giancarlo Ceci ha dovuto affrontare è stata quella di convertire tutta la produzione a biologica e biodinamica, rispettando profondamente l’ambiente che ci offre i suoi doni come alimenti per la nostra sopravvivenza. È così che nel 2011 l’azienda ha ottenuto la certificazione Demeter per la produzione biodinamica e nel 2020 la Carbon Footprint Certification che attesta la sostenibilità ecologica ed economica, infatti la copertura di fotovoltaico della cantina riesce non solo a garantire l’autosufficienza dal punto di vista energetico, ma consente anche di immettere in rete energia pulita.

Il tour della Cantina Giancarlo Ceci prende l’avvio dalla parte più significativa dell’azienda, cioè dalla vigna prospicente la struttura, coltivata con tre filari di Nero di Troia e uno di Montepulciano, come previsto dai disciplinari DOC e DOCG del Nero di Troia Castel del Monte. Si tratta della tipologia più rappresentativa del vino pugliese, che Giancarlo Ceci ha deciso di riprodurre nelle etichette Parco Grande DOC (Nero di Troia 50% e Montepulciano 50%), Parco Marano DOC (Nero di Troia 100%), Felice Ceci Riserva DOCG (Nero di Troia 100%) e Almagia DOC (Nero di Troia 50% e Montepulciano 50%) che ha la caratteristica di essere senza solfiti aggiunti. In realtà, Giancarlo Ceci dal Nero di Troia in purezza ricava anche un ottimo rosato, il Parco Petrullo DOC e un altro Almagia DOC bianco senza solfiti aggiunti.

A completare il corredo delle etichette di Giancarlo Ceci non possiamo non citare il metodo classico Apnea Castel del Monte DOC da Bombino bianco 100%, l’Apnea Castel del Monte DOC rosé da Bombino nero 100%, il Dolce Rosalia Moscato di Trani DOC.

Etichette Giancarlo Ceci, ph. Simona Servillo
Etichette Giancarlo Ceci, ph. Simona Servillo

L’azienda non produce, in realtà, solo ottimi vini di qualità, ma anche ortaggi, verdure e, ovviamente, dal momento che siamo in Terra di Bari, olio di oliva extravergine, con la particolarità di riuscire a generare in piena autonomia anche un humus estremamente nutriente per le coltivazioni. Gli scarti di produzione e mondatura delle verdure, infatti, non vengono semplicemente buttati via, ma lasciati a macerare in una zona marginale dell’azienda e, successivamente, uniti al letame dei bovini, anche quelli presenti in azienda, forniranno quel concime naturale alle stesse piante, alimentando il ciclo agronomico ed economico che è il fiore all’occhiello della produzione biologica sostenibile.

La visita tocca anche i punti più spettacolari dell’azienda, come la storica bottaia all’interno del casale e la zona di affinamento, però ormai abbiamo trascorso troppo tempo ad inebriarci dei profumi del mosto e dei legni, per cui urge addentrarsi nel parco antistante la dimora storica perché già si intravede il banchetto allestito per la nostra degustazione con prodotti tipici pugliesi.

Il patron Giancarlo Ceci, che ci accompagna nella degustazione, raccontandoci con piacere ed entusiasmo la storia della sua famiglia e le vicende legate alla scelta delle etichette, ci mette a disposizione per l’assaggio un Parchitello Castel del Monte DOCG 2021 rosé da Bombino nero, un Clara IGP Fiano al 100% che fa affinamento per sette mesi in botte di legno e che prende il nome dalla figlia di Giancarlo, un Almagia Castel del Monte DOC rosso senza solfiti e, infine, un Felice Ceci Castel del Monte DOCG Riserva che prende il nome dal padre di Giancarlo.

Parco Marano 2005
Parco Marano 2005

In realtà, la degustazione non si chiude con questi quattro vini perché Giancarlo decide di aprire con noi della Wine Specialists Council un Parco Marano Castel del Monte DOC del 2005 non riservato alla vendita, quindi senza etichetta, una chicca da meditazione presa dalla sua collezione personale che si rivela uno spettacolo. Il vino, che fa dodici mesi di affinamento in botte di legno e poi continua ad affinare in bottiglia, si presenta unico già alla vista con il suo color granato, per non parlare dell’esplosione olfattiva piena di frutta sotto spirito, sensazione mentolata, erbe aromatiche, ma anche cuoio, china. Al palato è assolutamente morbido, caldo nell’alcool, sebbene si tratti di un 14% vol., con tannini setosi e una sensazione avvolgente in bocca, tipica di vini strutturati dalla persistenza lunghissima.

Siamo stati bene alla Cantina Giancarlo Ceci, non sarebbe male tornarci in tempo di vendemmia per apprezzare da vicino gli acini di questi vini così particolari…il nostro è solo un arrivederci, evoè!

Botte Giancarlo Ceci
Botte Giancarlo Ceci