Capriolo con la testa mozzata ad Arcugnano, gli antibracconaggio: “pauroso senso di impunità”

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Il ritrovamento nei pressi di Arcugnano del corpo di un capriolo privato della testa, non è grave per il solo atto di bracconaggio ma anche per il senso di impunità che deve aver contraddistinto il cacciatore di frodo. Lo ha dichiarato – in un comunicato – il CABS, l’associazione specializzata in antibracconaggio a seguito dei ritrovamenti dei resti.

Secondo i protezionisti nel bracconiere deve aver prevalso la sfrontata sicurezza di chi non teme neanche il ritrovamento delle evidentI tracce del misfatto. “Quanto avvenuto ad Arcugnano – ha affermato il CABS – deve far riflettere sui toni, spesso oltre le righe, che contraddistinguono talune sottovalutazioni del fenomeno del bracconaggio”. Il Veneto è tra le regioni italiane dove più forti sono i contrasti tra chi sostiene certe “tradizioni” venatorie ed i protezionisti che con continuità hanno richiamato al rispetto delle norme di protezione della fauna, sia italiane che europee.

“Rivolgiamo un appello alle forze dell’ordine – ha concluso il CABS – affinchè possa essere individuato il delinquente che ha capitozzato il povero capriolo. E’ probabile che in certi ambienti si sappia chi prepara crani di animali amputati”.

Il CABS è un’associazione con sede a Bonn specializzata in azioni di repressione del bracconaggio. I suoi volontari sono attivi, oltre che in Italia, anche a Malta, Cipro, Spagna, Francia, Germania e Libano.