Casapound e attacco a Zaia, solidarietà al Governatore del Gruppo PD in consiglio regionale del Veneto

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Il Gruppo Pd in consiglio del Veneto esprime oggi solidarietà al presidente Zaia per l’attacco di Casapound alla sua persona dei giorni scorsi. Come riportato anche da queste pagine, alcuni militanti di Casapound hanno attaccato il presidente della Regione Veneto, tappezzando alcune città con manifesti che lo collegano ad Alessandro Zan, politico e attivista padovano, relatore del disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo (approfondisci qui). Motivo dell’attacco sarebbe il fatto che, recentemente, la giunta veneta ha approvato l’apertura all’ospedale di Padova di un Centro per la transizione sessuale.

“L’unica cosa che si può rimproverare al presidente Zaia sul nuovo centro pubblico per la disforia di genere è il ritardo con il quale ha attuato nella sanità regionale veneta un livello essenziale di assistenza (Lea) previsto da molti anni dalla normativa. Per il resto, al presidente va la nostra solidarietà per il goffo attacco ricevuto da CasaPound, formazione di destra estrema che si è espressa nei soliti termini grotteschi prendendo di mira la persona e deformando il merito della questione attraverso una lettura ideologica che calpesta il rispetto delle scelte e degli orientamenti individuali”.

Questa la dichiarazione di solidarietà dei Consiglieri regionali Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis del Gruppo del Partito Democratico che aggiungono: “L’orientamento sessuale o il cambiamento di sesso sono aspetti che attengono alla sfera della persona e non vanno politicizzati, ma soltanto rispettati. Compito del pubblico è mettere a disposizione dei cittadini i servizi in base ai bisogni senza distinguere tra bisogni di serie A e bisogni di serie B.

L’aspetto forse più preoccupante di tutta la faccenda – concludono i Consiglieri Dem – è la conferma di una contiguità quanto meno di vedute tra questa destra estrema e becera e una parte della destra istituzionale, come evidenziato dall’atteggiamento a dir poco tiepido del Ministro nonché leader leghista Matteo Salvini che si è ben guardato dal condannare il gesto di CasaPound e prendere fino in fondo le parti del compagno di partito Luca Zaia. Ancora meglio lo dimostra l’ennesimo attacco ai diritti civili condotto dal governo Meloni con la circolare del Viminale che impedisce ai Comuni di iscrivere all’anagrafe i figli di coppie omosessuali. Un inaccettabile passo indietro di civiltà che va respinto”.