Cattolica Assicurazioni da coop diventa Spa e da Verona va a Trieste, Zanettin: finanza veneta addio, la nostra classe dirigente non all’altezza

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Cattolica assicurazioni
Cattolica assicurazioni

Oggi l’assemblea di Cattolica Assicurazioni, storico istituto assicurativo veneto (a Verona è presente il quartier generale della compagnia) ma di dimensioni nazionali, ha approvato la trasformazione in spa della cooperativa.

Il Gruppo Cattolica – come si legge nel suo sito corporate – è uno dei maggiori attori del mercato assicurativo italiano e può contare su una raccolta premi di quasi 7 miliardi di euro a fine 2019. Circa 3,6 milioni di clienti si affidano alle soluzioni assicurative e ai prodotti distribuiti da Cattolica e dalle altre società del Gruppo. Cattolica è l’unica società cooperativa di settore quotata alla Borsa di Milano, dove è presente dal novembre 2000…“.

L’unica società cooperativa fino ad oggi, perché, come anticipato, al voto di trasformazione da cooperativa a spa hanno partecipato 2.700 aventi diritto: a favore della spa si sono espressi in 1.910 (70,74% dei votanti) a fronte di 785 voti (29,07%) contrari, superando così il quorum di due terzi richiesto per l’approvazione della delibera.
La trasformazione, che avrà efficacia dal primo aprile 2021, è funzionale all’ingresso nel capitale delle Generali, che hanno sottoscritto una partnership industriale, che prevede un aumento riservato da 300 milioni di euro

Pierantonio Zanettin, unico componente vicentino della Commissione d'inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario
Pierantonio Zanettin, unico componente vicentino della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario

VicenzaPiù ne parla a caldo con l’on. Pierantonio Zanettin, deputato vicentino, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche e sul sistema finanziario e che da tempo segue con attenzione, partecipazione e crescente competenza le questioni, spesso tutt’altro che solo tecniche, che hanno a che fare con la finanza veneta e del nordest.

Ma sarebbe meglio dire quello, ben poco, che ne rimane dopo la sparizione di Antoveneta e, prima ancora, dopo l’improvvida milanesizzazione di Banca Cattolica del Veneto , il primo passo di fatto dell’attuale colosso Intesa Sanpaolo, che ha sfruttato il doppio flop, tutto ancora da vivisezionare, di Banca Popolare di Vicenza, di cui l’avvocato vicentino era anche azionista storico “fin da quando ci misi su spinta di mio padre i miei primi risparmi“, ci raccontò, e di Veneto Banca.

On. Zanettin, come giudica il voto di oggi?

Ho detto anche in altre occasioni che ormai la trasformazione di Cattolica in SpA era inevitabile, dopo che l’IVASS, aveva imposto un aumento di capitale di 500 milioni, pena il commissariamento della società.

In questo modo la società potrà essere adeguatamente valorizzata, dopo molti anni di risultati deludenti, che hanno lasciato l’amaro in bocca  ai soci e penalizzato le quotazioni del titolo.

Come spiega allora che quasi il 30 per cento sei soci ha votato contro?

Non sono socio e non ho partecipato all’assemblea, ma presumo sia stata una forma di protesta contro chi sedeva in Consiglio di amministrazione e per molti anni ha detto no alla trasformazione in spa, tranne proporla, ora, in fretta e furia,sotto il  diktat dell’autorità di vigilanza ed a condizioni capestro.

Ma è chiaro che oggi votare contro la trasformazione era del tutto autolesionistico per i soci.

Secondo lei almeno Warren Buffett, detto l’oracolo di Omaha, sarà contento?

Warren Buffett a suo tempo ha acquistato circa il 9 per cento  di Cattolica dalla Popolare di Vicenza, ora in LCA, a 7,35 euro per azione. A distanza di alcuni anni non  si può dire che  abbia fatto un affare, ma almeno con la trasformazione in spa, riduce un pò le sue perdite.

Generali invece fa un affare

Generali Assicurazioni
Generali Assicurazioni

Non c’è alcun dubbio. Assume  il controllo della quinta compagnia assicurazioni italiana, pagandola a prezzo di saldo. Acquisterà infatti il 24,4 per cento del capitale di Cattolica  a 5,5 euro per azione, quando la stessa società, da cooperativa, ad inizio anno quotava 7,50 per azione.

Con la trasformazione di Cattolica Assicurazioni in Spa, le cooperative ed il voto capitario scompaiono definitivamente dalla borsa italiana

Il realtà non è proprio così,  perche la Banca Popolare di Sondrio è rimasta cooperativa. E’ l’unica quotata, tuttavia credo che nell’arco di qualche mese dovrà certamente anch‘essa cambiare pelle.

Il Veneto invece perde l’ultimo grande asset finanziario.

È molto triste constatare che la classe dirigente della nostra regione non si è dimostrata all’altezza delle sfide dell’ultimo decennio. Dopo il crac delle popolari venete, anche Cattolica Assicurazioni se ne va, stavolta in direzione Trieste.

Per fortuna era quotata e questo ha consentito ai risparmiatori di salvare, almeno parzialmente, il loro investimento.

Ma ora di finanza di peso in salsa veneta non è rimasto più neanche il profumo.


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