Codacons ringrazia VicenzaPiù: ha svelato decreto attuativo legge 205 per soci BPVi, Veneto Banca e 4 banche risolte. Nonostante gazzarra di alcuni ora si sa perchè spingerlo

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Prima di tutto un grazie a chi ha preso parte all’iniziativa di lunedì 20 agosto in comune a Vicenza – scrive nella nota che pubblichiamo Franco Conte per coordinamento ANLA – Codacons Senior Veneto. Un grazie al direttore di VicenzaPiu.com per l’iniziativa di mettere a disposizione il testo del DPCM che giace sul tavolo del governo prima di Gentiloni ora di Conte (ma queste banche fanno paura a tutti!). Grazie anche al sindaco Francesco Rucco per la disponibilità e l’attenzione.

Mi scuso per il disordine scaturito da chi non rispetta le regole, da prepotente. L’iniziativa era aperta a tutti, purtroppo la sala era piccola… bastava un clima civile, entravano uno per associazione e l’organizzazione di Giovanni Coviello aveva consentito l’ingresso a Luigi Ugone con altri 5 della sua associazione (un esponente del Coordinamento di don Enrico Torta era regolarmente in sala, ndr), ma si è preferita la rissa. Purtroppo 23 sabotatori, contati, hanno avvelenato un incontro dove i non sabotatori erano almeno in 120. Allego a tal proposirto una rticolo de Il Corriere del Veneto***

Passiamo ai contenuti, il testo fissa alcuni punti che non vanno persi:

1) soprattutto quello che sancisce il diritto al ristoro dell’intero danno ingiusto subito. Alcuni parlano, e tra questi don Torta ..sottosegtetari….di un risarcimento parziale…basterebbe questo a squalificare i sabotatori del Fondo!

2) chi ha aderito alla transazione della primavera scorsa può accedere al Fondo

3) gli scavalcati potranno accedere al fondo,

4) non c’è nessun limite di data, tutti i risparmiatori potranno accedere anche quelli antecedenti agli aumenti di capitale del 2013 e 2104…

5) il tanto strumentalizzato criterio cronologico si rivela, come sostenuto da noi, a garanzia di tutti. Infatti il Fondo riceverà di continuo le domande…le prime verranno ristorate al 100%..le altre restano in lista d’attesa e via via che viene rimpinguata ( e senza nemmeno una legge si possono dirottare i circa 1600 milioni già in cassa alla voce conti correnti dormienti!) la disponibilità del Fondo riceveranno a casa l’importo riconosciuto. Dei 1600 milioni di euro ne arriverà in Veneto quasi un miliardo… immaginatevi il beneficio per la fiducia ritrovata, per il welfare dei singoli… e per l’economia!.

Se così coinvolgiamo oltre la nostra cerchia. Vi invito a leggere VicenzaPiu.com dove creeremo un “social” che metta in comune notizie che ci consentano di decidere con responsabilità.

6) la procedura si sviluppa in 180 giorni. Non sarà più complessa di un ricorso all’arbitro che molti hanno fatto senza assistenza legale… gratuitamente.

7) il terrorismo sul fatto che ci vorranno anni è un’altra bugia: il testo prevede la possibilità di aprire sedi sul territorio…

La gente deve sapere che sul tavolo del Governo c’è un testo che va bene e che applicato subito non pregiudica miglioramenti.

C’è da parte nostra la volontà di andare oltre, per esempio dare ristoro anche alle associazione no profit, onlus, imprenditori artigiani… che sono stati indotti ad affidare la loro liquidità per progetti per esempio del dopo di noi in azioni date per più sicure dei bot…

Con la gazzarra di lunedì 20 agosto a Vicenza sono chiari i ruoli di chi sta promettendo -per protagonismo, per obiettivi di bottega o di partito- un uovo domani, mentre sta scippando la gallina oggi.

Si deve riconoscere che il folklorismo di certe manifestazioni torna utile perchè tiene viva l’attenzione dei media, aiuta la politica a fare le scelte concrete ed i cittadini a giudicare sui risultati.

Rinvio alla nota in allegato che richiama i punti irrinunciabili* del testo all’elenco dei punti irinunciabili, a un’intervista su Vvox** e alla nota “Fondo di ristoro a favore dei risparmiatori BPVi e Veneto Banca e delle banche risolte: le risposte documentate a obiezioni di parte” del prof. Rodolfo Bettiol pubblicata su VicenzaPiu.com che richiama i punti irrinunciabili del testo reso noto sempre da VicenzaPiu.com.

Con la prossima settimana si riparte… c’è un programma fitto di iniziative.

Grazie ancora a chi ha sostenuto con la partecipazione l’importante evento di lunedì: con la diffusione del testo del decreto per Governo, tutti i partiti e speriamo anche per don Torta …non ci sono alibi.

 

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Conferenza stampa VicenzaPiù Sala Chiesa Palazzo TrissinoVicenza
Principi validi ed irrinunciabili per la
DIGNITA’ dei RISPARMIATORI
presenti nel testo di decreto pronto per la firma da settimane sul tavolo del nuovo Governo.
NooO! all’elemosina di 25… 100…400…milioni,
SI! al ristoro integrale del danno ingiusto.
Il testo del Regolamento per il funzionamento del Fondo di ristoro finanziario all’art. 1, commi 1106, 1107, 1108, 1109 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, già pronto per la pubblicazione, contiene questi punti irrinunciabili per la tutela dei risparmiatori traditi:
all’art.1
2) Gli strumenti finanziari per i quali si può chiedere il ristoro: azioni ed obbligazioni subordinate acquistate nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la banca in risoluzione e liquidazione.  
3) Chi ha diritto: il “risparmiatore”: la persona fisica, l’imprenditore individuale, anche agricolo, e il coltivatore diretto, che ha acquistato strumenti finanziari nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con la Banca in risoluzione o liquidazione che li ha emessi.
4) Che cosa viene risarcito: il danno ingiusto, riconosciuto con sentenza (anche di primo grado) o con pronuncia degli arbitri di ANAC(l’autorità anticorruzione individuata come camera arbitrale per i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui all’articolo 210 del codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50)
Articolo 2
(Definizioni)
c) “Gestore”: ente che gestisce gli adempimenti amministrativi, legali e contabili relativi alla procedura al danno ingiusto riconosciuto con sentenza o con lodo arbitrale;
h) “cessione irregolare”: cessione di strumenti finanziari in violazione degli obblighi d’informazione, diligenza, correttezza e trasparenza previsti dal testo unico delle disposizioni in materia d’intermediazione finanziaria di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, nella prestazione dei servizi e delle attività d’investimento riguardante la sottoscrizione e al collocamento di strumenti finanziari;
i) “legittimati”: il coniuge, il convivente more uxorio, i parenti entro il secondo grado del risparmiatore in possesso dei predetti strumenti finanziari, a seguito di trasferimento con atto tra vivi, a titolo oneroso o gratuito, alla data della risoluzione o della liquidazione della medesima Banca; 
Articolo 3
(Condizioni d’intervento del Fondo)
1. Possono chiedere l’intervento del Fondo di ristoro a seguito del riconoscimento, risultante da sentenza o da lodo arbitrale esecutivi, del danno ingiusto subito a causa di cessione irregolare da parte delle Banche in risoluzione o liquidazione, i seguenti aventi diritto:
a) i risparmiatori, che hanno acquistato strumenti finanziari, nell’ambito di un rapporto negoziale diretto con Banche in risoluzione o liquidazione che li hanno emessi, e che detenevano gli stessi strumenti finanziari alla data della risoluzione, ai sensi del decreto legislativo n. 180 del 2015, o della liquidazione coatta amministrativa ai sensi del T.U.B. delle medesime Banche, avviata dopo il 16 novembre 2015 e prima dell’1 gennaio 2018;
b) i legittimati in possesso dei predetti strumenti finanziari, a seguito di trasferimento da parte dei risparmiatori con atto tra vivi, a titolo oneroso o gratuito, alla data della risoluzione o della liquidazione della medesima Banca di cui alla precedente lettera a);
c)  i successori per causa di morte dei risparmiatori o dei legittimati;
2. Sono esclusi dall’intervento del Fondo di ristoro i crediti riguardanti gli strumenti finanziari, che, per effetto di atti unilaterali o contrattuali posti in essere dagli aventi diritto, siano estinti o inefficaci o inopponibili nei confronti delle Banche in risoluzione o liquidazione e dei relativi cessionari dei beni. Sono altresì esclusi i crediti relativi a obbligazioni subordinate i quali rientrano nell’ambito di applicazione degli interventi previsti dalla legge a carico del Fondo di solidarietà…….
Articolo 4
(Domanda e documenti)
1. Gli aventi diritto o loro rappresentante possono chiedere l’intervento del Fondo di ristoro entro il termine di decadenza di un anno:
– dal passaggio in giudicato della sentenza
– dalla non impugnabilità del lodo arbitrale
che hanno riconosciuto in via definitiva il danno ingiusto subito a causa di cessione irregolare da parte delle Banche in risoluzione o liquidazione. 
Per le sentenze passate in giudicato e i lodi divenuti non impugnabili anteriormente alla data di entrata di entrata in vigore del presente regolamento, il termine di un anno decorre dall’entrata in vigore del presente decreto.
2. L’istanza, debitamente sottoscritta, di erogazione del ristoro finanziario da parte del Fondo di ristoro è indirizzata al Gestore, con mezzo idoneo a comprovarne la ricezione 
5. Il Gestore pubblica in apposita pagina informatica dedicata al Fondo di ristoro, accessibile dal portale del proprio sito internet, gli atti che disciplinano le procedure nonché i relativi modelli per istanze e dichiarazioni.
6. Il pagamento del ristoro finanziario viene effettuato secondo il criterio cronologico della presentazione dell’istanza corredata d’idonea documentazione 
8.Le Banche forniscono entro 30 giorni dalla richiesta degli istanti i documenti in loro possesso. 
Articolo 5
 (Limiti della misura di ristoro finanziario)
1. Il ristoro finanziario è determinato nella misura dell’importo relativo al danno ingiusto, riconosciuto da sentenza o da lodo arbitrale esecutivi, per capitale investito, eventuali interessi di mora e rivalutazione, con esclusione delle spese legali e giudiziali. Da detta misura dell’ammontare del ristoro sono in ogni caso detratti gli eventuali importi di cui gli aventi diritto hanno già beneficiato in relazione allo stesso strumento finanziario a titolo di risarcimento, indennizzo o ristoro comunque denominato, che non sono stati considerati in detrazione nella sentenza o nel lodo arbitrale medesimi.
2.Il Fondo di ristoro corrisponde il ristoro finanziario agli aventi diritto, entro i limiti della dotazione finanziaria e fino al suo esaurimento secondo il criterio cronologico previsto dal comma 6 dell’articolo 4. (di là dallo stanziamento iniziale si crea così un precedente che è garanzia per tutti!)
Principio importantissimo: Gli importi dovuti, non ristorati per esaurimento della dotazione finanziaria del Fondo di ristoro, in caso di rifinanziamento del medesimo Fondo sono corrisposti d’ufficio dal Gestore agli aventi diritto, secondo l’ordine cronologico acquisito.  
Articolo 6
(Termini e modalità d’intervento del Fondo)
1. Il termine per la conclusione del procedimento di ristoro è di 180 giorni decorrenti dalla data di presentazione dell’istanza al Gestore,
3. Il pagamento del ristoro finanziario viene effettuato mediante bonifico al conto corrente bancario o postale intestato agli aventi diritto. 
Articolo 7
(Recupero dei pagamenti) 
1.Gli importi definitivi dei ristori finanziari previsti dal precedente articolo 5 versati agli aventi diritto sono recuperati dal Fondo di ristoro mediante insinuazione nello stato passivo delle Banche in risoluzione o liquidazione,… 
Articolo 8
(Convenzione)
1.Il MEF può affidare a persone giuridiche nelle forme e con le procedure previste dalla legge le funzioni di Gestore, delle quali costi ed oneri sono posti al carico del Fondo di ristoro (nota 3)
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
In estrema sintesi il testo elaborato dal precedente Governo ha i seguenti punti fermi ed irrinunciabili che possono essere migliorati ma non trascurati:
A. Nessun limite al danno subito
B. Nessun condizionamento dal reddito o dallo stato patrimoniale (come per gli obbligazionisti delle 4 banche risolte)
C. Una procedura semplificata ed esperibile dall’interessato
D. Viene riconosciuto il danno ingiusto (pari all’importo corrisposto per l’acquisto) con il riconoscimento degli interessi legali e di mora. Per esempio tutte le vittime degli aumenti di capitale del 2013-2014 o della forzata conversione in azioni delle obbligazioni potranno riavere più dell’importo pagato.
E. L’immediato pagamento di chi ha già una sentenza, anche di primo grado, o un lodo divenuto esecutivo (l’esecutività si consolida in poche settimane) 
F. Grazie all’ordine cronologico il Fondo continua a ricevere le domande e attesta il danno subito. 
Gli importi dovuti, non ristorati per esaurimento della dotazione finanziaria del Fondo di ristoro, in caso di rifinanziamento sono corrisposti d’ufficio dal Gestore agli aventi diritto, secondo l’ordine cronologico acquisito. 
G. Non c’è nessuna limitazione di data e o di modalità di come si è entrati in possesso delle azioni, la PRESCRIZIONE DECENNALE (anche se ci sono fondati requisiti per la sospensiva ex art. 2941 c.c.) deve essere opposta dalla banca, ma nella fattispecie noi abbiamo la dinamica dell’arbitrato vero e proprio: ANAC istruisce la pratica, acquisisce la documentazione che ritine, e decide l’entità del danno… c’è dialettica tra risparmiatore e banca. Infatti gli importi definitivi dei ristori finanziari versati agli aventi diritto sono recuperati dal Fondo di ristoro mediante insinuazione nello stato passivo delle Banche in risoluzione o liquidazione.
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Qualora l’attuale Governo intenda procedere a miglioramenti, sempre sottolineando che ogni giorni di ritardo esaspera, con effetti tragici, le vittime di questa sciagura finanziaria, da parte nostra rinnoviamo quanto proposto dal prof. Rodolfo Bettiol di connessione del ristoro al reato finanziario ed una precisazione sui diritti derivanti dalla “detenzione del titolo” come già rappresentato nell’incontro del 24 luglio u.s. al MEF.
Il testo del Governo precedente sarà messo a disposizione e perchè ciascuno possa valutare ed avanzare proposte a ragion veduta e non su preconcetti o condizionato da faziosità di partito, surrogando l’incomprensibile secretazione operata dai due sottosegretari, violando l’impegno di trasparenza assunto che questo Governo.

Nota specifica per la Parte economica 
Le dichiarazioni dei sottosegretari MEF Massimo Bitonci e Alessio Villarosa nella riunione del 24 luglio u.s. con tutti le associazioni di tutela dei risparmiatori, sono state reticenti sulle risorse, dando garanzie che c’erano (!) e che andavano quantificate solo dopo che si fosse definito il perimetro e l’ambito intervenienti risarcitori prospettando una nuova legge.
Ciononostante i sottosegretari confermavano il ricorso ai fondi dormienti e sfuggiva anche un’indicazione quantitativa: di un miliardo…
Nella stampa in seguito trapelava l’indicazione di una dotazione di 400 milioni, ma ancora più grave l’indicazione sia di Bitonci sia di don Torta per un risarcimento percentuale.
Se si conferma il testo del vecchio Governo, le necessità sono ben maggiori del miliardo o dei 400 milioni: non è necessario rivolgersi alle tasse degli italiani, bastano appunto i fondi dormienti.
Quindi si rende opportuno richiamare le reali consistenze dei conti dormienti, immediatamente spendibili in quanto già incassati dallo Stato al cap. 3382 pari esattamente: 1.574.205.439,98 al 31 .12 2017. Sull’argomento nel mese di settembre dello scorso anno, il Ministero rispondendo ad una precisa interrogazione di un parlamentare dei 5 stelle diede la cifra dell’incassato esistente a quella data -sempre al netto degli esborsi Consap- ed in cassa giacevano poco più di 1 Miliardo e 400 milioni. 
Per le polizze è solo questione di tempo ma è in vista una significativa quantificazione. Gli esperti del settore stimano che lo stock di risorse lasciate a dormire sonni tranquilli ed infruttuosi, tranne che perle assicurazioni che li hanno in deposito, rappresentino una cifra da 140 a 190 Miliardi di ?.

URGENZA di pubblicare il Decreto 
Resterebbe incomprensibile che la cifra iniziale di 25 milioni, modestissima per il fabbisogno ma strategica per creare il precedente, messa a bilancio per l’anno in corso restasse inutilizzata. Ci sono risparmiatori che già dispongono di una sentenza anche di primo grado o di un lodo divenuto esecutivo, circa 1500 risparmiatori, che potrebbero essere risarcito con la sola presentazione del titolo…L’immediato pagamento di un diritto ora scritto su carta straccia…darebbe un’iniezione di fiducia a tutta la comunità dei risparmiatori.
Ci si rende conto dell’impatto sulla comunità, sempre più disperata, dei risparmiatori…dell’irrompere di un fatto concreto come l’accredito sul conto corrente del risarcimento integrale. 
Il criterio cronologico non è un problema, sarà il Governo, che senza neppure ricorrere a norma di legge, ha facoltà di destinare i fondi dormienti per alimentare il Fondo di ristoro.
Su questa legge e sul regolamento si deve recuperare lo spirito dell’unanimità che ha portato all’approvazione dell’istituzione del Fondo nel dicembre scorso e. di recente, all’approvazione dell’emendamento al Senato che impegna ad attuare la legge. L’unanimità segna sempre un atto di buona politica… è la conferma che si converge sul bene comune, e di questi tempi ne abbiamo tanto bisogno per riconciliarci con le istituzioni e ritrovare fiducia nella politica.
Siamo di fronte ad una tragedia he ha colpito gente per bene, operosa e che dava fiducia…chiediamo che si metta fine alle polemiche e che resti al centro l’emergenza di dare subito una risposta.

Vicenza 20 agosto 2018

ADUSBEF Veneto avv. Fulvio Cavallari f.cavallari@adusbef.veneto.it 3356680033 Codacons/ANLA/Senior Veneto Franco Conte codacons.veneto@gmail.com 335.7294900
aderenti a “Uniti per il Fondo” Portavoce Patrizio Miatello Ezzelino.onara@gmail 335.7431389

 

 

per coordinamento ANLA – Codacons Senior Veneto
Franco Conte

 

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da VVOX «Sono almeno 5 anni che i risparmiatori delle popolari venete non sono in grado di disporre dei propri risparmi: questa crisi dura da un lustro. Imploriamo il governo di emanare il decreto attuativo entro il 31 ottobre come da impegno preso al Senato». Lo afferma il presidente del Codacons del Veneto, Franco Conte, con un passato nell’associazionismo cattolico, presidente per dieci anni della Consulta laicale del Patriarcato (diocesi) di Venezia. Ha lavorato come dirigente per Confindustria.
Perché c’è questa cesura/spaccatura sull’opportunità del fondo tra le associazioni che rappresentano i risparmiatori delle popolari?
Questa rottura rischia di depotenziare l’azione fin qui svolta. Quello che c’è di buono nel testo del decreto attuativo per il fondo finalizzato a rimborsare i risparmiatori, rischia di andare perduto. Nel documento, che può certo essere perfezionato (sempre in coerenza con la legge 205, in questo caso), vi è un fatto fondamentale: viene riconosciuto il diritto al ristoro nella misura integrale del danno ingiusto subito.Questo risultato non va perso, ma dovrebbe essere difeso da tutti. Si è passati da una impostazione assistenziale alimentata dall’evidenza sui media dei singoli casi di disagio o dramma sociale al riconoscimento della dignità del risparmiatore. Utile è stato il lavoro della commissione d’inchiesta parlamentare e dai rinvii a giudizio della magistratura. Quindi tutti i risparmiatori avranno diritto al risarcimento, e ripeto, nella misura del danno subito.Siamo preoccupati perché in certi ambienti (sia da parte del sottosegretario Bitonci e sia da don Torta e da altri) comincia a profilarsi la prospettiva di un risarcimento parziale e non totale. Ma questo non deve avvenire. Il Governo con il decreto attuativo deve andare oltre a ciò che è stato stabilito nella legge di bilancio e non tornare indietro. Il merito di quel che succederà andrà a chi consentirà tra poche settimane di far arrivare gli assegni ai risparmiatori: il resto non conta.
C’è la politica dietro a questa spaccatura?
Questo è il punto. Personaggi che si sono candidati per un partito (Andrea Arman con M5S che continuano a guidare il coordinamento don Torta), a mio avviso mancano di coerenza e di pudore. I sabotatori del Fondo dicono bugie e mi sono riservato di denunciarli: non si può dire che questo decreto non tenga in conto gli “scavalcati”, o non valga per chi ha aderito all’OPT transazione della primavera dello scorso anno, che ci vuole una sentenza passata in giudicato quando è riconosciuto una sentenza del giudice o del lodo arbitrale, non è scritto da nessuna parte che i vecchi azionisti siano esclusi.
Il dato oggettivo è che applicando il testo sul tavolo del Governo almeno il 90% dei rispamiatori traditi vengono rimborsati al 100%.
Allargare oltre il perimetro si fa in fretta..ma ci vuole una legge…ma non si può aspettare, l’emergenza è sotto gli occhi di tutti.
Rinviare semina disperazione ulteriore che sparirà con la pubblicazione del decreto e con l’arrivo dei primi assegni.
Tutti i partiti politici si rendono conto che la grande scommessa di questa vicenda è quella di ricostruire la fiducia; attraverso l’immediata operatività del decreto si tornerà ad infondere fiducia al tessuto sociale. Il Veneto, senza che si ricostruisca questo tessuto di fiducia relazionale, non ha futuro: e questa è una scommessa che non vale solo per il risparmio ma vale per il futuro dell’intera Regione Veneto.

 

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Ex soci in guerra tra loro Esposto di Codacons contro il gruppo Ugone

Ex soci in guerra tra loro.Esposto di Codacons contro il gruppo Ugone. A Vicenza si consuma lo strappo sul fondo di ristoro

di GianMaria Collicelli, da Il Corriere del Veneto

 

VICENZA Dalle posizioni diversificate alla guerra totale. Fatta di slogan, cartelli, proteste e pure la minaccia di carte bollate, che una parte annuncia di muovere contro l’altra. A questo si è arrivati fra le (molte) associazioni impegnate nella difesa dei risparmiatori traditi delle due ex Popolari venete, Bpvi e Veneto Banca. Anime diverse di uno stesso esercito che vive, però, uno scontro intestino su un tema preciso: il fondo di ristoro istituito con l’ultima legge di stabilità da parte del passato governo Gentiloni – che aveva individuato una dotazione di ioo milioni di euro (25 milioni per 4 anni) in favore dei risparmiatori truffati dagli istituti di credito veneti – e il relativo decreto attuativo, che il nuovo governo non ha ancora approvato.__Su questo tema è andato in scena ieri a Vicenza uno scontro in piena regola fra i due fronti degli azionisti e risparmiatori, scontro che ha avuto come apice l’annuncio da parte del presidente veneto di Codacons, Franco Conte, della presentazione di un esposto alla magistratura contro Luigi Ugone, numero uno dell’associazione «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza» (la maggiore realtà per numero di ex azionisti rappresentati): «Ho intenzione di presentare un esposto nei suoi confronti – dichiara Conte – per propaganda ingannevole rispetto a questo decreto. Voglio che i magistrati verifichino come mai continuano a essere propugnate interpretazioni che non hanno un riscontro oggettivo ma che creano disperazione di massa tra i diretti interessati».__La minaccia di Conte è arrivata ieri mattina, a margine di un incontro in Comune a Vicenza che ha segnato – anche in modo plastico – la distanza fra i due fronti: da una parte la presentazione del testo del decreto attuativo che alcune associazioni vorrebbero fosse approvato entro settembre, organizzata da Giovanni Coviello della testata online «Vicenzapiù» e alla quale erano state invitate tutte le associazioni di risparmiatori (presenti una trentina di esponenti di Codacons, Adusbef, Movimento dei consumatori, coordinamento don Torta); dall’altra la protesta, nelle stesse ore di fronte alle porte del municipio vicentino, di «Noi che credevamo nella BpVi», che ha radunato un centinaio di persone con slogan e cartelli contrari al fondo del governo._Il punto di merito riguarda la differenza fra ciò che dice la legge che istituisce il fondo di ristoro e la bozza del decreto, in via di approvazione entro il 31 ottobre prossimo: la prima stabilisce che possono ottenere ristoro «i risparmiatori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciuto con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri, in ragione della violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza (…)», mentre nella bozza del decreto si richiedono «sentenza o lodo arbitrale esecutivi» per poter accedere al fondo stesso. Da qui le diverse prese di posizione: «II fondo – sostiene Ugone – parla di cavilli giuridici e alla fine non riguarderà i risparmiatori veneti perché nei tribunali a Treviso e Vicenza sono aperte indagini per aggiotaggio e falso in bilancio e non si parla di mancata informazione, come invece prevede la legge»._Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, tirato per la giacca da entrambi i fronti, saluta durante la presentazione e poi incontra Ugone: «Noi – afferma Rucco – siamo favorevoli a qualsiasi forma di ristoro dei risparmiatori, senza guardare al colore politico di chi la propone». Dall’altra parte però c’è Conte, che prende una posizione netta a favore del fondo e critica l’associazione presieduta da Ugone: «Non è vero che servono sentenze esecutive per ottenere i ristori, basta una sentenza del giudice. La legge l’abbiamo cambiata noi. Inoltre si parla di lodi arbitrali e un lodo per essere esecutivo deve soltanto non essere impugnato dalla controparte, cosa finora mai avvenuta».