13mila firme contro la diga del Vanoi: delegazione ricevuta in Regione dalla vice presidente del Consiglio Zottis. Camani (Pd): “Dispiace l’indifferenza della giunta Zaia”

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La delegazione che ha consegnato le firme contro la diga del Vanoi
La delegazione che ha consegnato a Palazzo Ferro Fini le 13mila firme contro la diga del Vanoi

La Vicepresidente del Consiglio Veneto Francesca Zottis (Pd) ha ricevuto oggi pomeriggio a palazzo Ferro Fini, la delegazione di marciatori che, come anticipato nei giorni scorsi, hanno consegnato le oltre 13mila firme apposte sulla petizione contro la costruzione della diga del Vanoi. La delegazione, guidata da Daniele Gubert in rappresentanza del Comitato popolare Valle del Vanoi, ha illustrato le motivazioni che stanno alla base della petizione, le preoccupazioni dei cittadini che hanno apposto le proprie firme e le alternative alla costruzione dell’opera.

Secondo la capogruppo del Pd in consiglio regionale Vanessa Camani, la consegna delle firme a palazzo Ferro Fini è stata una bella pagina di democrazia e soprattutto un preciso segnale da parte dei cittadini contro un’opera rischiosa: “Nel ringraziare la vicepresidente del Consiglio Veneto Francesca Zottis che ha accolto i cittadini in rappresentanza dell’assemblea – ha concluso Camani – , devo purtroppo constatare l’indifferenza della Giunta Zaia che non ha mostrato altrettanta accoglienza. La nostra richiesta è che ora venga discussa urgentemente la nostra mozione affinché anche dall’aula emerga un chiaro no alla diga”.

Anche il consigliere di Europa Verde Renzo Masolo era presente alla consegna delle firme, assieme all’eurodeputata Cristina Guarda. Nel ricordare che anche il Presidente Zaia a parole, nonostante la sua maggioranza, ha manifestato la sua contrarietà al progetto, Masolo ora chiede l’attenzione di Roma: “Ci auguriamo – ha dichiarato Masolo – che anche gli altri partiti si facciano portatori di un messaggio chiaro e forte, presso il Parlamento e il Ministero. I rischi legati a questo progetto riguardano tutti noi, indipendentemente dal colore politico. Della diga sul Vanoi si è discusso molto, anzi troppo: è giunto il momento di porre la parola fine a questo progetto e approfondire invece i progetti alternativi, capaci di fornire una quantità d’acqua superiori a quelle della diga e con costi decisamente inferiori.” La gestione delle risorse idriche è una priorità, ha continuato Masolo, ma il cambiamento climatico e la fragilità del territorio impongono di non compiere scelte troppo azzardate: “Faccio mio il pensiero dell’eurodeputata Cristina Guarda – ha aggiunto il consigliere – che ha seguito questa vicenda fin dall’inizio, in qualità di consigliera regionale, opponendosi alla diga e proponendo soluzioni alternative meno costose, più efficaci e soprattutto più sicure. Per questo in luglio, dopo la sua elezione al Parlamento europeo, come prima cosa ha formalizzato un atto di denuncia alla Commissione Europea per il rischio di violazione di molteplici direttive europee (almeno 6) nel progetto ‘Difesa idraulica e tesaurizzazione idrica tramite il nuovo serbatoio del Vanoi nel bacino del fiume Brenta’.” Infine Masolo ha ringraziato “i cittadini e le cittadine che tanto si sono spesi in questi mesi, raccogliendo e poi portando a piedi 13 mila firme dal torrente Vanoi fino a Venezia, un segnale che la politica ora non può ignorare. Ringraziamo tutti gli organizzatori e volontari, in particolar modo coloro che hanno affrontato ‘l’ultimo miglio’ consegnando la petizione a Palazzo Ferro Fini”.