Vanoi, Masolo, Ostanel e Camani: consegnate a Palazzo Balbi le 13mila firme contro la diga, la politica risponda ai cittadini

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diga del Vanoi, ancora un incontro a sostegno del no
Diga sul Vanoi

Dopo giorni di marcia attraverso i torrenti Vanoi, Cismon e Brenta, il Comitato per la Difesa del Torrente Vanoi e delle Acque Dolci è arrivato oggi a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, per consegnare 13mila firme di cittadini contrari al progetto della diga sul Vanoi. La petizione, sostenuta da residenti di diverse località venete e trentine, rappresenta un segnale tangibile di allarme per la popolazione, preoccupata dalle possibili conseguenze ambientali e sociali della costruzione della diga.

Il consigliere regionale Renzo Masolo di Europa Verde ha sottolineato l’importanza di queste firme, affermando che, pur pesando materialmente solo quattro chili, politicamente “sono una montagna”. Secondo Masolo, il progetto ha sollevato numerose preoccupazioni, non solo per la fragilità del territorio coinvolto, ma anche per la determinazione dei cittadini a opporsi. “Mi auguro – ha dichiarato – che la Giunta regionale e il Presidente Zaia dedichino a questi cittadini l’ascolto e l’attenzione che meritano”.

Anche Elena Ostanel, consigliera regionale de Il Veneto che Vogliamo, ha espresso il proprio sostegno al Comitato, affermando: “Saremo a Venezia per accogliere il Comitato e le firme e per dimostrare da che parte stiamo”. Ostanel ha inoltre invitato la Giunta a prendere una posizione chiara e definitiva contro il progetto, sottolineando l’importanza di non lasciare ambiguità su un tema che ha mobilitato migliaia di cittadini. “Non possiamo più vedere prese di posizione differenti nella stessa maggioranza, mentre i territori aspettano risposte: è ora di uscire dall’ambiguità e scegliere da che parte stare”, ha concluso la consigliera.

Anche Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha auspicato che la consegna delle firme chiuda definitivamente il dibattito sul progetto. “La Regione – ha dichiarato – deve prendere atto della necessità di applicare l’opzione zero, ovvero di non procedere alla realizzazione della diga per evitare rischi ai danni della popolazione e dell’ambiente”.

Questa consegna rappresenta un momento cruciale per il futuro del Vanoi e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. La politica è ora chiamata a rispondere concretamente a chi ha espresso il proprio dissenso e ha chiesto una decisione chiara, una volta per tutte.