Consulenza esterna per bilancio di mandato, opposizione: “30 mila euro buttati, Rucco brancola nel buio”

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Maggioranza e opposizione in sala Bernarda a Vicenza
Maggioranza e opposizione in sala Bernarda a Vicenza

I gruppi di minoranza nel consiglio comunale di Vicenza in un comunicato congiunto commentano l’annuncio del sindaco Rucco di rivolgersi a un consulente esterno con l’obiettivo di rendere più efficace la macchina amministrativa. “Una consulenza strategica sulle linee programmatiche va fatta a inizio mandato – afferma l’opposizione – definendo da una parte gli obiettivi e dall’altra le persone con cui portarli a compimento. I manager possono essere utili, ma non possono mai sostituirsi alla politica. Noi lo ricordiamo bene quel Francesco Rucco che dai banchi delle minoranze bombardava l’Amministrazione per le consulenze. Ora, dopo le centinaia di migliaia di euro dei vicentini bruciate nelle consulenze
per il grande affare AIM e le altre sulla comunicazione, il sindaco riesce a spendere altri 30 mila euro. E lo fa dopo aver già mandato a casa alcuni assessori ed avendo compreso che né lui né quelli attuali sono in grado di portare a termine con successo le linee di mandato: è l’ennesima conferma di una giunta e di una maggioranza che brancolano
nel buio, incapaci di governare”.

“Il Covid sicuramente ha stravolto le nostre vite e ha condizionato molto l’operatività delle amministrazioni, ma il Comune può contare già su un Direttore generale, una ventina di dirigenti, funzionari, tecnici e personale che hanno sicuramente esperienza e con i quali potersi confrontare per ricalibrare gli obiettivi – proseguono i consiglieri di minoranza -. Ci viene allora un po’ da sorridere nel leggere che il Sindaco si vanti di avere questo primato. Ci pare più una chiara ammissione di debolezza politica e una mancanza di fiducia nei confronti del Direttore generale e degli uffici comunali”.

“Governare una città – conclude l’opposizione – è un compito arduo che non va affrontato con supponenza e improvvisazione e la politica non va fatta solo con annunci eclatanti, per cercare il facile consenso. Ascoltare di più i reali bisogni dei cittadini potrebbe già essere un buon punto di partenza”.