Corea del Nord, riprende il programma nucleare

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Kim Jong Un Corea
Kim Jong Un Corea

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica dell’Onu ha rilevato la ripresa delle attività in diversi siti legati al programma nucleare della Corea del Nord. In particolare, nel suo rapporto annuale pubblicato ieri, l’agenzia delle Nazioni Unite ha sottolineato il riavvio del reattore nucleare di Yongbyon, a circa cento chilometri dalla capitale Pyongyang. La struttura è fondamentale per il programma nucleare nordcoreano e sarebbe stata utilizzata in passato per la produzione di plutonio a scopo militare. Il suo reattore sarebbe tornato in attività per la prima volta dal 2018, stando a diverse immagini satellitari che mostrerebbero anche lo scarico delle acque per il suo raffreddamento. Nel rapporto Onu il riavvio del reattore da cinque megawatt e l’adiacente laboratorio radiochimico di ritrattamento sono stati definiti come “molto preoccupanti”. Dal documento emergono anche “indicazioni di attività minerarie e di concentrazione in una miniera di uranio a Pyongsan, e di attività in un sospetto impianto di arricchimento segreto a Kangson”. Purtroppo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica può basarsi solo su immagini satellitari, dato che ai suoi ispettori non è consentito l’accesso in Corea del Nord dal 2009. Intanto, si sono arenati anche tutti i colloqui tra il leader nordcoreano Kim Jong-un e la comunità internazionale per un congelamento del programma nucleare. L’ultimo test con un ordigno atomico è stato svolto dal Paese nel 2017. L’anno successivo, Kim Jong-un e l’allora Presidente degli Stati Uniti Donald Trump avevano raggiunto un accordo preliminare per uno stop in cambio di un allentamento delle sanzioni internazionali contro la Corea del Nord. Il passo in avanti è stato vanificato quando, nel gennaio 2020, il Paese asiatico ha dichiarato di non sentirsi più vincolato agli accordi a causa delle esercitazioni militari tra Stati Uniti e Corea del Sud, visti come una chiara provocazione. Da allora la situazione è in stallo, con la Corea del Nord che, almeno a livello ufficiale, rifiuta ogni possibile dialogo.

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