Coronavirus e trading: come investire in piena crisi

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Trading online (Foto di Tumisu da Pixabay)
Trading online (Foto di Tumisu da Pixabay)

In questo momento il peggio sembra ormai passato, con le principali borse finanziarie che recuperano terreno dopo i crolli drammatici di qualche settimana fa. La stabilizzazione dell’emergenza Covid-19 nel nostro Paese fa tirare il fiato alla Borsa Italiana, in lenta ripresa dopo aver ceduto oltre il 16% nell’ultimo mese.

Lo stesso sta avvenendo negli Stati Uniti, dove nonostante una situazione quasi al collasso dal punto di vista sanitario, l’indice Dow Jones torna a salire leggermente in seguito al knockout del 23 marzo scorso. Il quadro rimane però estremamente complesso e incerto, infatti negli USA il numero di contagiati da coronavirus continua a crescere e la pandemia sta colpendo tutti i paesi del mondo, compresa l’Africa e l’America Latina.

L’unica certezza è il cambiamento al quale stiamo andando incontro, come evidenziato dai più importanti analisti finanziari, dal presidente di BlackRock Larry Fink al CEO di JPMorgan Jamie Dimon. La recessione che seguirà alla fine dell’epidemia sarà di proporzioni mai viste prime, con milioni di disoccupati in tutto il pianeta, un aumento della povertà generalizzato e interi settori economici da ricostruire.

Come investire durante la crisi sanitaria da Coronavirus

Per un investitore è essenziale proteggere il capitale durante un momento di crisi così acuta, tuttavia capire su quali asset puntare non è per nulla semplice. Innanzitutto è indispensabile seguire le indicazioni dei professionisti, per imparare come bilanciare il portafoglio e tutelare la liquidità a disposizione, ad esempio leggendo la guida a investimenti e risparmio di meteofinanza, portale specializzato tra i più autorevole del settore.

Naturalmente è importante limitare l’esposizione azionaria, vista l’elevata incertezza che ruota intorno alle borse e alle società quotate. Meglio aumentare la quota destinata a investimenti a basso rischio, come beni rifugio, titoli di Stato e obbligazioni a capitale garantito. Per l’orizzonte temporale è opportuno scegliere una durata di medio/lungo termine, come i bond decennali americani o i Buoni Poliennali del Tesoro italiani.

Da non sottovalutare sono anche gli ETF, le cui performance negli ultimi anni si sono dimostrate migliori rispetto al mercato azionario stesso. Non è un caso che gli investimenti in questi strumenti siano cresciuti in maniera esponenziale, raggiungendo la cifra record di 1,4 trilioni di dollari nel 2019 soltanto negli Stati Uniti. In particolare, sono molto apprezzati dagli investitori privati, i quali prediligono tale opzione poiché assicura maggiore trasparenza e una protezione più alta del capitale.

Per quanto riguarda la Borsa bisogna prestare grande attenzione in questo momento, tuttavia esistono delle società che possono offrire un ottimo rilancio per il dopo emergenza. Ad esempio, Amazon continua ad essere in ottima forma, con un business in crescita e una posizione dinamica sul mercato. Lo stesso vale per aziende come Johnson & Johnson (farmaci e prodotti di consumo), Netflix (streaming video) e Zoom (teleconferenza e smart working).

Il futuro della finanza: cosa aspettarsi dopo il Covid-19?

Se l’imperativo presente è proteggere il capitale e sopravvivere, riducendo al massimo le perdite, bisogna comunque fare i conti con un futuro davvero incerto. Le altre crisi, da quella petrolifera alla bolla di internet, fino al crollo finanziario del 2008/2009, non sono minimamente paragonabili con la situazione attuale che stiamo attraversando. In questo caso il problema è arrivato dallo stop forzato all’economia, con l’arresto dei consumi e della produzione industriale.

Il crollo finanziario, con la perdita di oltre il 30% del Dow Jones in appena un mese, è il risultato di una condizione drammatica di recessione profonda.

Secondo la maggior parte degli analisti stiamo andando incontro a un ripensamento completo della nostra società, una trasformazione che dopo l’emergenza sanitaria ci porterà a modificare il nostro stile di vita, i modelli economici e le relazioni sociali.

Ovviamente la tecnologia sarà la grande protagonista, tuttavia potremmo assistere alla nascita di un sistema più equilibrato, prudente e meno invasivo. In particolare, sono in tanti ad aspettarsi la crescita dei settori legati all’ecologia, dalle energie rinnovabili ai veicoli elettrici, senza dimenticare l’economia circolare e un ritorno ai consumi di prodotti locali, con un lento abbandono degli eccessi della globalizzazione intensiva.

Gli investitori dovranno fare i conti con tutti questi interrogativi, per capire come riposizionare i propri portafogli e su quali asset basare le strategie di trading dei prossimi anni. Le parole d’ordine saranno flessibilità, sicurezza e trasparenza, per reagire velocemente ad eventuali sconvolgimenti futuri e incrementare la difesa del capitale investito. I rischi andranno sicuramente ridimensionati, con una gestione meno spregiudicata e più difensiva.