Coronavirus, video-testo di Stefano Bruzzi: l’Italia creatrice della loro civiltà dice “grazie” a Germania, UE, UK e Usa che non l’aiutano

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Ieri abbiamo pubblicato un video di Tullio Solenghi sul nostro canale Youtube e sul nostro VicenzaPiu.com con delle considerazioni sotto il titolo "Coronavirus, Tullio Solenghi in video su solidarietà… tedesca: “grazie di essere Italiani e non tedeschi” ma dimenticando l’asse Mussolini Hitler".

Non siamo anti europeisti, anzi, per la nostra primigenia cultura liberale e per il suo sviluppo in senso, si sarebbe detto una volta, liberal socialista, siamo europeisti fino all'ultima nostra cellula.

Ma essere europeisti non vuol dire identificarsi nell'attuale parodia dell'Europa invece voluta dai suoi padri fondatori, che di certo la sognavano come patria unica dei popoli e non come epicentro di un'eurocrazia dominata, politicamente, da un solo Stato, la Germania, che di volta in volta si fa appoggiare dai suoi vassalli di turno, e, finanziariamente, dalla "banca unica" centrale che batte moneta per tutti gli stati.

Sono gli stati europei, che ad essa hanno demandato quel grande potere, ma è la BCE che decide a chi e a quali "costi", politici e sociali, concederla con una visione non disegnata da una comunità economico-finanziaria ma asservita alla speculazione internazionale, spesso senza nome, ma con un obiettivo identitaria: il profitto di pochi pagato dai più.

Ebbene siamo europeisti ma non a tutti gli attuali costi, così come, proprio perché fautori dell'Europa dei popoli, non siamo anti tedeschi.

Ma rischiamo di diventarlo con Tullio Solenghi ma non solo se la Germania fa prevalere i suoi interessi, come d'altronde ha fatto negli ultimi decenni superando, prima, vistosamente e ripetutamente a danno degli altri Paesi proprio i limiti europei al suo surplus commerciale  e ora bloccando le iniziative per far sì che la BCE sia la banca europea e non una succursale della Duetsche Bundesbank e che il Consiglio d'Europa e l'Eurogruppo guardino a tutti i paesi e non solo ai suoi diktat.

Tra l'altro la Germania ha dimenticato quando le furono dimezzati i debiti di guerra.
"L'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 (fonte Il Sole 24 Ore) aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora) pari al 100% del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I?sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino.

Il 24 agosto 1953 ventuno Paesi (Belgio, Canada, Ceylon, Danimarca, Grecia, Iran, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Pakistan, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Repubblica francese, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Unione Sudafricana e Jugoslavia), con un trattato firmato a Londra, le consentirono di dimezzare il debito del 50%, da 23 a 11,5 miliardi di dollari, dilazionato in 30 anni. In questo modo, la Germania poté evitare il default, che c’era di fatto.

L’altro 50% avrebbe dovuto essere rimborsato dopo l'eventuale riunificazione delle due Germanie. Ma nel 1990 l’allora cancelliere Kohl si oppose alla rinegoziazione dell’accordo che avrebbe procurato un terzo default alla Germania. Anche questa volta Italia e Grecia acconsentirono di non esigere il dovuto. Nell’ottobre 2010 la Germania ha finito di rimborsare i debiti imposti dal trattato del 1953 con il pagamento dell'ultimo debito per un importo di 69,9 milioni di euro. Senza l’accordo di Londra, la Germania avrebbe dovuto rimborsare debiti per altri 50 anni".

Se la Germania è la potenza che oggi è di sicuro lo deve alle capacità del suo popolo ma anche all'aiuto degli altri popoli europei (economico-finanziario come appena visto ma anche in termini di "fornitura" di forza lavoro sia pure, in questo caso, con reciproco vantaggio, anche se sbilanciato sempre a favore del "datore di lavoro").

Se questo la Germania lo dimentica, e lo sta dimenticando direttamente ma anche spingendo altri Paesi e i vertici europei a fare solo conti di convenienza a breve e non di prospettiva, ebbene non mi associo a Solenghi quando, sia pur provocatoriamente, nel suo inno all'italianità dimentica le responsabilità dell'Italia di Mussolini alleata della Germania di Hitler, ma quando ci spinge a ritrovare quell'orgoglio nazionale che a volte dimentichiamo anche per gli attentati culturali dei Salvini di turno, il nostro peggior nemico in Europa dopo... la Germania.

E, se aiuta in senso costruttivo a farci divenire una volta per tutte italiani e non comunardi male assortiti, ben venga allora il video che pubblichiamo in copertina e che la Video News Real Time ha montato nella sua versione base col coinvolgente testo di Stefano Bruzzi, che vi proponiamo di seguito, e con la voce di un'ignota ma brava "lettrice".

Il video, da noi appena completato con qualche dovuta didascalia, è un memo a noi stessi, che forse non sappiamo di quante bellezze e conoscenze sia ricca e sia stata creatrice l'Italia, prima ancora che una sfida alla Germania, ai suoi vassalli e anche a Paesi, come gli Usa e il Regno Unito, che fino a pochi giorni fa ci dileggiavano per la nostra gestione dell'emergenza Coronavirus (qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr), salvo ora ricredersi contando i loro morti, e che non sarebbero quello che sono se l'Italia non avesse costruito e ricostruito la strada della civiltà.

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Mentre i vituperati Paesi "non occidentali" come Cuba, Cina, Russia e da oggi anche l'Albania ci mandano i loro medici è anche grazie a Germania & c. che siamo dove siamo...

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