Coronavirus, l’accordo per applicazione in Veneto del protocollo sicurezza nel lavoro. Bonomo soddisfatto, Usb critica

Accordo per l’applicazione nella Regione Veneto del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto a Roma il 14.3.2020

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Coronavirus Covid 19
Coronavirus Covid 19

Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, esprime “soddisfazione per la definizione del Protocollo nazionale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Coronavirus Covid-19 negli ambienti di lavoro (clicca qui per il testo, ndr), linee guida nazionali condivise con il Governo nella persona del premier Giuseppe Conte in videoconferenza e che nella  serata del 14 marzo  sono state tempestivamente recepite  in uno specifico  accordo regionale tra la Regione del Veneto le altre parti datoriali e CGIL, CISL, UIL“.

Di tutt’altro avviso è l’USB Lavoro Privato per la quale, «nonostante le dichiarazioni dei vari ministri a commento della firma di questa notte del “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus COVID 19 negli ambienti di lavoro” l’accordo raggiunto è un tradimento verso le lavoratrici e i lavoratori, assolutamente inidoneo a contrastare il diffondersi di questa pandemia mentre è  prevalso “il senso di responsabilità, l’Italia non si ferma” come dichiarato da Conte».

Agostino Bonomo
Agostino Bonomo

«Con il protocollo che il sistema Confartigianato ha condiviso con le parti sociali, ribatte nel confronto a distanza Bonomo, oggi gli artigiani e le micro e piccole imprese hanno uno strumento operativo con il quale confermano, rafforzandolo ulteriormente, l’impegno ad assicurare, anche in questa grave emergenza, la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli imprenditori, consentendo la prosecuzione dell’attività produttiva».

«Il Protocollo nell’attuazione veneta, conclude il presidente Bonomo, valorizza il ruolo dei nostri organismi paritetici (COBIS, CPR) e riconosce il ruolo e le peculiarità degli artigiani e delle micro e piccole imprese responsabilmente impegnati a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Abbiamo evitato l’imposizione di nuovi e gravosi adempimenti a carico delle imprese, valorizzando il nostro sistema di relazioni sindacali e di organismi territoriali per la sicurezza per un efficace contenimento della diffusione del virus certi che la prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino inderogabilmente la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Per USB Lavoro Privato, invece, «ancora una volta e ancora più gravemente Cgil, Cisl e UIL hanno scelto di stare con i padroni. Questo protocollo ad onta dei proclami minacciosi di Landini, rappresenta un altro tradimento delle aspettative dei lavoratori che da giorni chiedono misure ben più radicali.

Coronavirus, manifestazione USB
Coronavirus, manifestazione USB

Nessun fermo generale della produzione, limitata solo a reparti secondari, ma deroghe anche alle misure dettate dal governo nei decreti precedenti, come la distanza minima di un metro tra gli addetti. La raccomandazione ad effettuare turnazioni, pulizie giornaliere e sanificazioni periodiche senza neppure indicare la loro frequenza, l’adozione di lavoro agile, smartworking e altro, come pure la riduzione di misure di contenimento degli spostamenti interni agli stabilimenti e dell’ingresso del personale esterno, come l’adozione di dispositivi di protezione individuale, non meglio individuati, non garantiscono per nulla la protezione dal contagio».

«L’istituzione delle commissioni aziendali per l’applicazione e la verifica del protocollo, prosegue Usb Lavoro Privato, con la presenza della RSA e RLS, servirà a poco vista la grande libertà concessa alle imprese a garanzia della produzione, considerato che non sono per nulla previste sanzioni per le inadempienze. Le misure per la prevenzione debbono essere adottate “preventivamente” non con la produzione in atto, si debbono adottare prima e non dopo: è criminale far proseguire le attività, come sta avvenendo all’ex Ilva e in tanti altri posti, senza che siano stati preventivamente sanificati i luoghi di lavoro, stabilite e adottate le misure di prevenzione e forniti tutti i dispositivi e le condizioni di sicurezza necessarie. Questo protocollo è un attentato alla salute pubblica».

«Dimostriamo con gli scioperi, le lotte e la mobilitazione, conclude Usb, la nostra rabbia contro chi continua ad attentare alla vita di chi lavora, dei loro familiari e dell’intera collettività. USB si rende disponibile a continuare a sostenere la protesta dei lavoratori in ogni luogo ove sia necessario. Le produzioni e le attività non essenziali devono fermarsi subito, garantendo salute, salario ed occupazione. Le lavoratrici e lavoratori non possono essere cinicamente sacrificati sull’altare dei profitti».

(qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)