Costituito il coordinamento veneto delle sinistre di opposizione: “governo prosegue l’azione liberista di destra”

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A seguito della “Assemblea nazionale unitaria delle sinistre di opposizione” – è scritto in un comunicato del Coordinamento Regionale Veneto delle Sinistre di Opposizione – che si è tenuta a Roma il 7 dicembre 2019 per la creazione di un fronte unitario di lotta e di opposizione all’attuale governo, che prosegue l’azione liberista di destra in sostanziale continuità con i precedenti governi, e di opposizione alle destre, il 10 gennaio 2020, al termine di una riunione che si è tenuta nella sede del PCI a Vicenza, è stato costituito il “Coordinamento Regionale Veneto delle Sinistre di Opposizione” al governo e alle destre che ha visto l’adesione di Partito Comunista Italiano, Partito Comunista dei Lavoratori, Sinistra Anticapitalista, Risorgimento Socialista, Rete dei Comunisti Verona e di compagne e compagni impegnati a vario titolo sul terreno sindacale e sociale. Il Coordinamento è aperto a qualsiasi contributo e futura adesione da parte di organizzazioni politiche, sociali, di movimento e di singole compagne e compagni.

Durante la riunione è stato ribadito che il Coordinamento non si configura come un cartello elettorale, ma come un fronte di forze organizzate o meno che hanno come obiettivo la costruzione di una società dove siano preminenti i diritti inalienabili alla pace, alla salute, alla conoscenza, a un lavoro stabile, sicuro e giustamente retribuito.

Il lavoro che ci aspetta sarà faticoso e difficile, ma la situazione di progressivo disgregamento sociale e politico della società capitalista nella quale stiamo vivendo ci impone di iniziare una lotta che non si limiti alla testimonianza o alla soluzione di qualche problema marginale, ma che produca un progetto serio per un sistema giusto e solidale. Un sistema nel quale sia bandita ogni forma di sfruttamento.

In continuità con l‘assemblea nazionale viene lanciata una campagna per lo sviluppo di una azione comune su cinque punti:

Per la pace tra i popoli. per l’uscita dell’Italia dalla NATO, per il ritiro delle truppe italiane dalle missioni estere, per il rifiuto delle politiche militariste e di guerra, per il no all’acquisto degli F35;

Per la nazionalizzazione dei settori strategici della finanza e dell’economia, a partire dalle aziende che licenziano ed inquinano;

Per una generalizzata riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per la qualificazione, tutela e valorizzazione dei rapporti di lavoro, anche in risposta, da un versante di classe, alla grave crisi occupazionale e alle ripercussioni che al riguardo porta con sé la cosiddetta quarta rivoluzione industriale. Lo sviluppo e l’innovazione della tecnologia devono servire agli obiettivi prioritari di liberare l’essere umano dalla fatica dall’alienazione e dallo sfruttamento, di garantire a tutti di lavorare, meno, meglio e in sicurezza, di difendere l’ambiente e la natura, di liberare gli utenti e la popolazione dagli eccessi della burocrazia;

Per la cancellazione dei cosiddetti decreti sicurezza e degli accordi stipulati con la Libia, contro ogni politica xenofoba e razzista, a favore di un comune fronte di lotta tra lavoratori nativi e migranti,

Per l’abolizione della Legge Fornero, per affermare un nuovo sistema pensionistico pubblico, per tutti i generi e per tutte le generazioni.

Una questione quelle della previdenza, attorno alla quale si registra una forte ripresa dell’iniziativa in altri paesi, come evidenzia la lotta che ha investito la Francia, su cui si deve porre una grande attenzione.

In quest’ambito, il Coordinamento promuoverà le iniziative necessarie. Per la fine di gennaio è prevista la una prima iniziativa con la quale verrà ribadita la necessità, per il nostro paese, di operare seriamente per la pace tra i popoli e per sviluppare una campagna antimilitarista contro i nuovi venti di guerra imperialisti, seguendo i concetti sopra espressi nel primo punto.

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