Da Padova torna a levarsi l’appello di Fsp Polizia: “Maggiori tutele sono indispensabili, si tratta di salvare vite e migliorare il sistema sicurezza”

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Fsp Polizia
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Per Fsp Polizia di Stato “gli interventi necessari per concretizzare una tutela ad ampio spettro nei confronti degli operatori di Polizia non sono più procrastinabili. Non è più possibile sottostare ai tempi biblici della politica e della burocrazia, né lasciare che ad occuparsi di questioni così complesse e brutalmente reali siano i ‘filosofi della sicurezza’.

Fsp Polizia di Stato torna a far sentire la propria voce lanciando un appello su problematiche di ogni genere che quotidianamente producono effetti nefasti. Non ultimo quello drammatico di un numero di suicidi impressionante, con 29 vittime fra gli operatori della sicurezza dall’inizio dell’anno, 5 negli ultimi 10 giorni. Non si può più fingere di non sapere quanto fondamentale sia, ad esempio davanti a questa strage silenziosa, pensare e realizzare interventi in cui il buon senso prevalga su burocrazia e burocrati”. Lo ha detto Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, da Padova dove il 3 giugno si è tenuto il convegno sul tema “La tutela delle forze di Polizia. Aspetti tecnici e legislativi”.

“Abbiamo voluto confrontarci con interlocutori del massimo calibro – ha spiegato Luca Capalbo, segretario provinciale Fsp Padova – come il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, Carlo Nordio, Andrea Ostellari, Marco Dreosto, per sollecitare le Istituzioni su temi che non sono semplici argomenti di discussione. Qui si tratta di salvare delle vite, quelle dei colleghi che ogni giorno vivono mille difficoltà, nonché migliorare ulteriormente il servizio che rendiamo al paese il cui valore è riconosciuto al livello internazionale”.

“Gli operatori delle forze dell’ordine – ha aggiunto Mazzetti – sono sempre più schiacciati sotto al peso di mancate previsioni operative, carenze di organico e disservizi organizzativi, insufficienza di strumentazioni e mezzi, assenza di tutela legale e normativa, e cure fisiche e psicologiche fornite in maniera ancora inadeguata. Questi ultimi due anni segnati dall’emergenza sanitaria, oltretutto, non hanno fatto che moltiplicare compiti, responsabilità, difficoltà e ansie. Eppure, ancora ci troviamo a operare senza dei protocolli operativi chiari e precisi, senza poter contare su un sostegno adeguato nel momento del bisogno, magari giudicati ‘il giorno dopo’ da una comoda poltrona da chi non ha idea di cosa significhi andare in strada e assumersi responsabilità schiaccianti, pur essendo inquadrati come semplici manovali. Le questioni più spinose su cui urge intervenire sono davvero tante – ha concluso -, e solo una sinergia leale, fattiva, sincera, fra noi, la politica e l’amministrazione potrà produrre risultati senza i quali il Comparto finirà in ginocchio”.