Diabete, Società italiana di Diabetologia: “Anche in Veneto sempre più correlato a urbanizzazione, inquinamento e contesti sociali”

521
Diabete, i rimedi e le cure
Diabete, i rimedi e le cure

Anche in Veneto il diabete è sempre più correlato a urbanizzazione, inquinamento e contesti sociali: nel 2025 il 65% delle persone con diabete vivrà nelle città e il 15% dei casi sarà legato all’esposizione allo smog. Ad affermarlo è la Società italiana di Diabetologia (Sid).

“In Veneto vivono 4.869.830 persone di cui 278.000 si dichiarano diabetiche: il diabete ha quindi una prevalenza di poco meno del 6%. Rispetto al 2000 vi è stato però un incremento di circa il 3%: questo dato è, almeno in parte, conseguenza del fatto che nel Veneto il 35% delle persone pratica solamente qualche attività fisica mentre ben il 21.5% non ne pratica alcuna.

Sempre i dati ISTAT 2021 – prosegue la Sid – ci dicono che nella Regione Veneto il 40% delle persone è in sovrappeso o francamente obesa; a questo dato si aggiunga che il 20% dei bambini è obeso o in sovrappeso: solo il 20% va a scuola a piedi o in bicicletta e il 25% spende più di 2 ore al giorno giocando ai videogiochi.

A fronte di questi numeri bisogna sottolineare che il parco veicolare nella Regione è passato nell’arco di 12 anni (2004-2016) da 580 a 620 auto per 1000 abitanti: questa ‘motorizzazione’ ha sicuramente influenzato i tassi di diabesità. Infine vi è stata nella Regione Veneto anche una progressiva urbanizzazione della popolazione con un indice di urbanizzazione di 2 punti sopra la media nazionale. Contestualmente vi è stato un progressivo aumento di emissioni determinate da trasporti stradali, soprattutto di ossidi di azoto”.

Angelo Avogaro, presidente nazionale Sid, commenta: “In sintesi questi dati dimostrano come stili di vita, urbanizzazione e inquinamento portano ad un progressivo incremento non solo di diabete mellito, ma anche di altre importanti malattie croniche non trasmissibili come obesità, cancro e pneumopatie. Una forte presa di coscienza e una netta inversione di marcia nella programmazione socio sanitaria potrà incidere su questi dati sempre più allarmanti.

Il diabete mellito – aggiunge Avogaro –, una delle più frequenti malattie croniche non trasmissibili, emerge non solo come conseguenza di stili di vita inappropriati ma come conseguenza di contesti socio-economici degradati. È importante anche ricordare che il diabete è non solo strettamente connesso ad obesità ma anche a diverse forme di neoplasie.

Per questi motivi il paziente con diabete deve trovare un ruolo centrale nell’organizzazione sanitaria dedicata alle cronicità, altro tema che sarà affrontato durante la sessione di apertura da esperti non solo nel campo della medicina ma anche di politica sanitaria“.