Dimissioni cda Ipab, Sandro Pupillo: “non è un incontro di pugilato”

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In questi giorni stiamo assistendo ad un dibattito politico improduttivo su IPAB – scrive in una nota Sandro Pupillo di Vicenza Capoluogo Da Adesso in Poi – sia per mancanza di reali occasioni di confronto sia perché, come è spesso accaduto anche in passato, il terreno della disputa è un ring: c’è chi si schiera con il Sindaco Rucco e chi con il Presidente Turra senza però entrare realmente nel merito delle questioni e men che meno approfondirle. 
Attenzione però, non ci troviamo ad un incontro di pugilato per ?tifare? l?uno o l?altro. La politica in questo caso deve avere un ruolo alto e altro. 
IPAB di Vicenza ha l?obiettivo di promuovere e salvaguardare la dignità della persona in stato di bisogno attuando interventi di carattere sociale, socio ? sanitario e culturale a tutela dell’infanzia, della famiglia, della maternità, dell’avviamento al lavoro, dello studio, dell’invalidità, della terza età e delle persone dimesse o dimissibili dagli istituti di prevenzione e pena. Questa è la stella polare di tutti i ragionamenti e le riflessioni sull?Ente. 
Le domande che dobbiamo porci quindi – oltre a dare risposte certe ai cittadini su quale sia realmente la verità – riguardano il futuro immediato di IPAB: 
?Con quali criteri il Sindaco intende affrontare da ?civico? la questione delle nuove nomine?? 
?Per quale motivo Rucco intende chiedere alla Regione un commissario temporaneo?? 
Rispetto al tema del futuro di IPAB sarebbe una assurdità il commissariamento che rimetterebbe in ginocchio l?Ente. 
Alla Regione va chiesto con forza di deliberare quanto prima la riforma delle IPAB. 
Rileggendo le linee programmatiche di mandato, non vi sono che timidi cenni sulla questione sociale e sugli anziani in particolare, ma la rivoluzione demografica che stiamo vivendo avrà una serie di implicazioni enormi sull?aspettativa di vita e sull?invecchiamento dell?essere umano. La popolazione mondiale con più di 60 anni raddoppierà da qui al 2050 e in Europa passerà dall?attuale 25% al 35%. 
Le IPAB sono presidi territoriali irrinunciabili di fronte al progressivo invecchiamento e cronicità della popolazione, ma teniamo conto che queste istituzioni sono codificate ancora dalla legge Crispi del 1890. A distanza di oltre un secolo è pertanto necessaria la riforma che non solo ne cambi la natura giuridica, ma che ne ammoderni e migliori i servizi e che le aiuti ad essere sempre più imprese efficienti: non si può più aspettare! 
Oltre a rispondere alle domande di attualità e alle interrogazioni che vi saranno senz?altro sul tema giovedì in Consiglio Comunale, l?invito che rivolgo al Sindaco Rucco è quello di venire in aula per un serio confronto sui temi che riguardano la vita ed il futuro di IPAB e per concordare azioni comuni che abbiano un unico vero obiettivo: dare stabilità all?ente in tempi brevi per garantire dignità, assistenza e benessere agli anziani di oggi e soprattutto di domani. Mi aspetto in tal senso delle nomine di persone che abbiano competenze gestionali e manageriali acclarate e non spartizioni di poltrone.