Diocesi di Vicenza si interroga sulla presenza della Chiesa sul territorio

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Giuliano Brugnotto, Vescovo della Diocesi di Vicenza

Il vescovo della diocesi di Vicenza, Giuliano Brugnotto rilancia il discernimento sulla presenza della Chiesa nel territorio, con uno sguardo prospettico sul prossimo futuro.

E lo fa dopo la riforma della curia diocesana e mentre è in corso in questi giorni un’ampia consultazione per la nomina del vicario generale e di due vicari episcopali, è stato annunciato il trasferimento di tutti gli uffici al Centro Onisto (leggi qui) e si è iniziata una verifica sostanziale sulla suddivisone del lavoro per ambiti.

“Dobbiamo proseguire il cammino che la Diocesi di Vicenza ha iniziato con lungimiranza ancora 25 anni fa – ha detto introducendo i lavori del Consiglio Presbiterale riunitosi assieme al Consiglio dei Vicari Foranei lo scorso 30 marzo –, per dare una configurazione stabile alle Unità pastorali e ai vicariati sul nostro territorio, tenendo conto del numero dei preti su cui la nostra Chiesa potrà contare a breve e medio termine, ma anche dell’andamento demografico e del numero di fedeli praticanti tra la popolazione”. 

La riorganizzazione, che intende proseguire nella strada intrapresa dai predecessori di mons. Brugnotto, conferma dunque la scelta delle Unità pastorali (non motivata solo dalla carenza di clero, ma anche dalla convinzione che nessuna comunità parrocchiale possa oggi bastare a sé stessa), delle piccole fraternità presbiterali diffuse sul territorio (3 o 4 preti che vivano insieme in una stessa canonica), dei gruppi ministeriali formati da laici preparati e corresponsabili, di una diversa e più sostenibile gestione dei beni di proprietà ecclesiastica. “Tutto questo – ha ricordato ancora il Vescovo – non per esigenze organizzative meramente funzionali, ma per rendere le nostre strutture più missionarie e fraterne, luoghi di comunione e di relazioni autentiche e dunque di una più efficacie evangelizzazione del mondo attuale”. 

 Dopo l’introduzione del Vescovo, sono stati presentati alcuni dati sul clero della diocesi (età, distribuzione sul territorio, tipologia di incarichi attribuiti). Dei 383 sacerdoti attualmente incardinati in diocesi, 166 hanno già superato i 75 anni (età indicata per la pensione). Tenendo conto della media delle ordinazioni e dei decessi, si può prevedere che tra 15 anni i preti a servizio della diocesi saranno circa 180. Alla luce di questi numeri, è stata formulata una prima ipotesi di riorganizzazione della presenza della chiesa sul territorio della diocesi di Vicenza che prevede la costituzione di 50 unità pastorali (ciascuna con circa 20 mila abitanti, 3 sacerdoti che vivano insieme, alcuni diaconi permanenti, il servizio e la corresponsabilità dei laici, con una maggiore attenzione al ruolo delle donne, dei consacrati e delle consacrate). Si valuterà anche la possibilità di ridurre il numero delle parrocchie (oggi sono 355, di cui alcune molto piccole), non sopprimendo nessuna comunità, ma prevedendo una riforma della configurazione giuridica di alcune di esse. 

Su tali ipotesi i cinquanta preti che compongono il Consiglio presbiterale e il Consiglio dei vicari hanno potuto avere un primo prolungato confronto nel pomeriggio del 30 marzo, divisi in piccoli gruppi e poi ancora in assemblea, manifestando una sostanziale condivisione delle prospettive delineate e apprezzamento per i criteri di discernimento adottati. La riflessione dovrà ora proseguire con il Consiglio pastorale diocesano, in una Assemblea generale del clero e naturalmente con il coinvolgimento di tutte le comunità sul territorio.