Donazzan canterina, Marco Tullio: “grave ignoranza nel giudizio storico sugli anni di Lui. Libertà di pensiero? Certo, ma fuori dal palazzo…”

188
Buono scuola
Elena Donazzan a scuola

Due più due? Il risultato è cinque! Qual è? Si scrive con l’apostrofo. Attila? Era un filantropo! E chi potrebbe mai bocciare uno studente veneto, per simili risposte? Un professore si sentirebbe ribattere che non si tratta di errori, ma di libera manifestazione del pensiero.

Del resto, è la stessa risposta di Elena Donazzan – assessora all’istruzione della Regione Veneto – a chi vuole la sua rimozione, dopo la discussa prova canora su Radio 24.
Povera stella, il problema non è cantare Faccetta nera in diretta nazionale, ma i cattivi consiglieri di opposizione, che non le lasciano esprimere il pensiero.
Il problema, per me, è invece l’ignoranza crassa dimostrata dall’assessora, nella glorificazione di un periodo storico di cui evidentemente sa poco. E quel che sa è sbagliato.
Non trovo così grave che Donazzan non sappia che IRI, INAIL o INPS devono a Mussolini la denominazione, piuttosto che le origini. Sarebbe eccessivo chiedere le sue dimissioni per questo, del resto ci siamo tenuti le ministra del tunnel dei neutrini
E’ più grave l’ignoranza dimostrata nel giudizio storico sugli anni in cui c’era Lui. Le leggi razziali non sono un “errore“, come detto dall’assessora canterina, e non si bilanciano con “le cose buone” fatte da Mussolini.
Il regime fascista fu antidemocratico, totalitario, razzista, criminale e malvagio. Nel profondo, nell’anima, nella sua totale essenza. Una palude bonificata, o la tredicesima agli impiegati del settore industriale, non possono valere le guerre criminali contro popoli vicini e lontani, o lo sterminio degli Ebrei, o la deprivazione delle libertà fondamentali, compresa quella di manifestazione del pensiero, dietro la quale si nasconde Donazzan.
Per questo sarebbe il caso che il Doge Zaia la rimuovesse dall’ incarico.
Per dare un giusto esempio agli studenti della nostra regione.
Lei potrà comunque manifestare liberamente il proprio pensiero.
Magari altrove.
Dicono che anche in Corea del Nord, ad esempio, i treni siano sempre in orario. Donazzan potrebbe provare lì. Mica è obbligatorio che a fuggire all’estero siano solo i cervelli migliori.