Due “punte” in campo con il Csi vicentino

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È una coppia d’attacco quella che andrà a rinforzare il Csi provinciale a partire da questa settimana. Don Davide Gasparotto, 34 anni e vicario parrocchiale a Sandrigo, è infatti stato nominato nuovo “consulente” dell’associazione, un ruolo che condividerà con suor Annika Fabbian, 30 anni, dorotea, anche lei residente a Sandrigo e insegnante di storia dell’arte al liceo “Farina” di Vicenza.

Ad accomunarli è una grande passione per il calcio. Su fronti opposti per quanto riguarda il tifo, don Davide è milanista mentre suor Annika è interista, entrambi prediligono l’attacco: don Davide predilige un ruolo più arretrato rispetto alle punte e tira esclusivamente di destro, mentre suor Annika, che ha militato per anni in una squadra di calcio a 5 a Vicenza, è un centravanti di sfondamento (“pivot”, nella sua specialità) che usa sia il destro che il sinistro. Con questi profili, non potevano esserci due persone più indicate ad accompagnare un’associazione come il Csi, che si fonda sui valori cristiani e che vuole promuoverli sempre di più nelle sue attività. «Sono convinto che anche attraverso lo sport si può testimoniare il Vangelo – spiega don Davide – ed è importante investire energie in questo campo soprattutto adesso che i giovani sentono lontana la Chiesa dal loro “mondo”». Un’attenzione espressa anche dal recente Sinodo sui giovani, che nel documento conclusivo invita la Chiesa a non sottovalutarne “le potenzialità in chiave educativa e formativa, mantenendo una solida presenza al suo interno. Il mondo dello sport ha bisogno di essere aiutato a superare le ambiguità da cui è percorso, quali la mitizzazione dei campioni, l’asservimento a logiche commerciali e l’ideologia del successo a ogni costo”. «Ci credo molto – continua don Davide, che milita nella selecao Internazionale Sacerdoti calcio, squadra che riunisce una formazione di preti per giocare partite a scopo benefico -. Da piccolo ogni sabato ero all’oratorio di Marostica (da dove è originario, ndr) a giocare a calcio. Sono convinto che la mia vocazione si sia nutrita anche di quei momenti trascorsi in un ambiente sano, bello. Tanti ragazzi adesso non praticano sport perché perdono la voglia o perché la competizione è messa al primo posto. Mi piacerebbe contribuire a creare degli spazi in cui tutti possano trovare posto, senza la pretesa di essere campioni».

Suor Annika, per ora, le scarpe le ha appese al chiodo ma non nasconde di tenere due palloni in camera. «Ogni tanto il tempo per qualche palleggio lo trovo – racconta -. Anch’io durante i fine settimana ero sempre al campetto della parrocchia (Sant’Agostino a Vicenza, ndr). L’ho sempre trovato un bellissimo momento di aggregazione. Quelli del Csi sono i valori che stanno alla base di una buona società. Sono convinta che se si impara a comportarsi bene in campo, ci si comporta bene anche nella vita quotidiana. In questo, devo molto al mio allenatore di calcio a 5: se in partita scappava una parolaccia o facevamo qualcosa di sbagliato, ci metteva in panchina. Era un allenatore che ci credeva, mi ha aiutato molto a crescere». Per quanto riguarda il suo nuovo incarico, a suor Annika piacerebbe contribuire «promuovendo il calcio femminile, è un po’ un mio pallino».