Foracio, Madrasso e Vecia: i tre giochi di carte tipici del Veneto

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Giochi di carte del Veneto, il foraccio o foracio
Giochi di carte del Veneto, il foraccio o foracio

L’Italia e le sue regioni vantano una grande tradizione riguardo ai giochi di carte, non fa eccezione il Veneto, con il suo mazzo e con diversi giochi tradizionali come Foracio, Madrasso e Vecia. Il Foracio, o Scarabocio in dialetto veneto, assomiglia allo scopone ed è praticato con un mazzo composto da 52 carte. Si gioca in 4 giocatori, divisi a coppie e la partita si compone di differenti mani: i singoli punteggi vengono sommati tra loro e vince la squadra che raggiunge (o supera) 71 punti. Si è detto che è simile a scopa perché, anche in questo gioco, un giocatore può fare scopa: la mossa si realizza quando il giocatore riesce a prendere tutte le carte che si ritrovano sul tavolo. Come per tutti i giochi di carte, è possibile anche in questo caso attuare piccole regole che permettono l’elaborazione di una strategia: ad esempio ciascun giocatore può evitare di lasciare sul tavolo delle carte dal valore uguale o inferiore a 10, per prevenire una possibile scopa da parte del giocatore successivo.

Si gioca in coppia anche nel Madrasso: è importante anche la seduta dei partecipanti perché è necessario che siano disposti in modo alternato secondo i quattro punti cardinali. I compagni di squadra, perciò, devono essere posizionati uno di fronte all’altro. Per quanto riguarda le carte, si preferisce il mazzo trevigiano da 40. Come spesso accade, il regolamento non si discosta molto da briscola e tressette. Ogni partita si compone di 10 basi e con questo termine si intende la distribuzione delle carte: quindi le 10 basi rappresentano dieci mani. Esistono poi versioni più corte come Madrasso breve (con 7 basi totali) e Madrasso a tre (con tre giocatori, ciascuno da solo).

Vecia, infine, è il termine dialettale veneto per indicare l’asino, da cui prende il nome il gioco. Le regole sono basilari e soprattutto il numero dei giocatori è estremamente variabile, fino ad un massimo di 20. Il mazziere, ad inizio della partita, sceglie una carta e questa viene nascosta senza che nessuno la possa vedere. In seguito, procede alla distribuzione delle carte, una per volta: talvolta accade che qualcuno ne abbia una in meno rispetto ad altri ma non rappresenta un problema, l’importante è che tutti ne abbiano almeno due. Il gioco può perciò iniziare e ciascun giocatore è chiamato a scartare dalla propria mano le coppie di carte uguali: ad esempio due re, due assi o due cinque. Una volta conclusa questa prima mano, chi resta con più carte può iniziare e prende una carta dal giocatore alla propria sinistra. Se fa coppia con una che ha già in mano, scarta tutte e due, altrimenti passa il turno al giocatore successivo. Così prosegue il gioco fino alla fine, momento in cui resterà una sola carta spaiata: perde il giocatore che rimane con quella carta in mano e sarà automaticamente l’asino.

Tutti questi passatempi non sono contemplati nelle sale da gioco digitali, le quali propongono solo quelli più popolari su scala nazionale e conosciuti da un ampio pubblico. Il gioco del baccarat sul web piuttosto che poker, scopa o blackjack sono quelli che si ritrovano più di frequente, anche se talvolta è possibile individuare anche sette e mezzo o briscola, ma indubbiamente non quelli tipicamente regionali.