Fusione Mps-Unicredit, interrogazione FdI a Gualtieri: “costa troppo allo Stato e favorisce Francia”

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Fratelli d’Italia deposita al Senato un’interrogazione “urgente” al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sulla fusione di Unicredit e Mps. L’accusa al governo in particolare dal senatore De Bertoldi è di aver “incentivato con benefici, potenzialmente pari ad alcuni miliardi di euro, un’operazione di aggregazione societaria, quella di Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, per poi avallarne, secondo le cronache, in qualità di azionista lo scorporo di almeno due rami d’azienda: quello estero (peraltro in disprezzo dell’interesse nazionale) e quello toscano”.

“Basterebbe rileggersi il libro sulle operazioni straordinarie delle società del commercialista Enrico Zanetti, già viceministro dell’Economia, quando fu scritta la nuova norma sull’abuso del diritto tributario, per rendersi conto che per qualunque imprenditore privato tale consequenzialità di operazioni, peraltro già configurate da tempo, costituirebbe un abuso del diritto con conseguente accertamento e pesantissime sanzioni fiscali”, prosegue il senatore.

“È possibile che l’arroganza della maggioranza targata Pd e Movimento Cinque Stelle possa arrivare a tanto, rendendo palese una potenziale elusione di Stato? Ho quindi predisposto un’interrogazione urgente al ministro Gualtieri – spiega De Bertoldi – per chiedere immediatamente chiarimenti su un’operazione che potrebbe sottrarre all’erario ingenti somme, e che contemporaneamente favorirebbe pure uno Stato straniero, la Francia, nel futuro controllo del ramo estero di Unicredit”.

Ulteriori dubbi sono stati sollevati su Facebook da un altro senatore di Fratelli d’Italia Adolfo “Per ‘convincere’ Unicredit alla fusione con Mps il ministero di Gualtieri promette di rilevare anche 14 miliardi di crediti deteriorati al 30 per cento del valore. Pensate che Mustier appena insediatosi nel 2017 cedette 17 miliardi di Npl al valore del 12.8 per cento. Era troppo poco allora o è troppo oggi? Perchè Amco, società pubblica, deve acquistare ad oltre il doppio di quanto fecero i fondi internazionali, poi guarda caso diventati subito azionisti di Unicredit rilevando a loro volta azioni a ‘sconto’, operazione che consentì a Mustier di prendere il controllo della banca riducendo il portafoglio dei soci italiani? Ho l’impressione che il prezzo di cessione del 2017 fosse ben sotto il livello di mercato di allora e che, parimenti, l’offerta di Amco di oggi sia ben superiore al prezzo di mercato. Qualcuno vorrà indagare?”.

Fonte Public Policy