Vaccino anti-Covid e chiusura scuole, proposta consiglieri regionali Pd: “priorità anche a giovani da 16 a 19 anni”

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Alcuni virologi di fama internazionale come Clerici hanno proposto, rimanendo pressoché inascoltati dal governo, di vaccinare contro il Covid prima i giovani, che si muovono di più portando in giro il virus, per raggiungere più in fretta l’immunità di gregge e avere anche meno morti. A stretto giro è arrivata prima la decisione del governatore veneto Zaia, molto criticata da studenti e docenti, di rimandare a dopo il 31 gennaio la riapertura delle scuole e poi quella del governo che l’ha rimandata, per il momento, all’11 gennaio. Ora, in relazione alla difficile gestione di questo tema, soprattutto per quanto riguarda trasporti e assembramenti fuori dagli istituti, i consiglieri regionali del Partito Democratico formulano una proposta simile a quella di Clerici.

“I giovani dai 16 ai 19 anni devono essere considerati una priorità nelle vaccinazioni – affermano in un comunicato Giacomo Possamai, assieme ai consiglieri dem Vanessa Camani, Francesca Zottis, Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon e Jonatan Montanariello -. Immediatamente dopo gli operatori sanitari e gli anziani nelle Rsa e con multimorbilità, sarebbe doveroso inserire i ragazzi delle superiori e il personale che opera in queste scuole”.

“Le chiusure delle scuole superiori, decise da alcune Regioni fino a fine gennaio e il rinvio delle aperture a livello nazionale alla prossima settimana, ci obbligano ad una riflessione profonda. Soprattutto considerando le incognite, legate alle curve dei contagi, che incombono sul prosieguo delle attività scolastiche nei prossimi mesi. La questione – sottolineano i consiglieri – è ancora più delicata in Veneto, dove la decisione di chiudere le scuole superiori fino al 31 gennaio testimonia come la situazione sia particolarmente grave e le prospettive di rientro ancora più incerte”.

“Stiamo facendo un danno irreparabile ad una generazione intera, che da un anno ormai è chiusa in casa e segue le lezioni davanti ad un pc. Metterli in coda nelle vaccinazioni significa condannarli a perdere almeno l’intero anno scolastico. Solo per dare alcuni numeri: gli over 65 in Italia sono 14 milioni, gli studenti delle superiori poco più di 2 milioni e mezzo. In realtà quelli che si possono vaccinare sono di meno perché il vaccino può essere somministrato solo sopra i 16 anni, quindi parliamo di meno di 2 milioni di persone”.

“Vacciniamoli dunque subito – insistono i consiglieri dem veneti – appena sarà terminata la prima fase con i sanitari e gli anziani delle Case di riposo e con multimorbilità, mandiamoli a scuola senza rischi e senza interruzioni fino alla fine dell’anno. C’è un problema educativo enorme, che non possiamo ignorare. I ragazzi non parlano, perché non hanno voce nel dibattito pubblico italiano, ma è sufficiente incontrare uno qualsiasi di queste ragazze e di questi ragazzi, per capire il loro disagio senza considerare che giorno dopo giorno un pezzo della loro di vita non ritornerà piu’. Sarebbe un messaggio straordinario se le istituzioni che guidano il nostro Paese decidessero di fare questa scelta: finalmente daremmo l’idea che il destino dei ragazzi e delle ragazze che costruiranno l’Italia di domani, è nei nostri pensieri!”.

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