Hit Show, i contrari alzano la voce: Asproso, Marchetti, Spiller, Guarda, Zanoni e la Lav

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HIT Show
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Questa mattina – è scritto in una nota dei consiglieri comunali Ciro Asproso, Alessandro Marchetti, Cristiano Spiller – eravamo presenti in Fiera all’inaugurazione di HIT Vicenza e, in tutta onestà, dobbiamo riconoscere che rispetto all’edizione precedente qualche passo in avanti è stato fatto. Dai Totem informativi, alle magliette per i ragazzini, si percepiva una maggiore attenzione al messaggio educativo. Bene anche la presenza degli Stuart che redarguiscono gli accompagnatori disattenti, anche se, come ci è capitato di constatare personalmente, il richiamo verbale nei confronti del presunto genitore finisce per essere lettera morta in mancanza di una pur minima sanzione.

Tutt’altre considerazioni vanno invece sviluppate riguardo all’impianto politico – ideologico che si è voluto imprimere ad una manifestazione, nata come semplice fiera del “Caccia e Pesca”, e trasformatasi in una grande vetrina delle opportunità per tutti coloro che puntano allo sdoganamento culturale dell’uso delle armi.

Ne è una prova il Decreto legislativo approvato subito dopo l’accordo in campagna elettorale tra Matteo Salvini e il Comitato “Direttiva 477”, che aumenta il numero delle armi detenibili e punta ad allargare la platea dei tiratori sportivi che possono acquistare armi pesanti. D’ora in poi chiunque voglia detenere un Kalashnikov non deve far altro che iscriversi ad una federazione sportiva e senza neppure l’obbligo di frequenza. Sarà anche per questo che tra fucili da caccia e pistole del vecchio West si trovano aziende come la FABARM che espongono fucili semi-automatici in tutto simili a quelli da guerra o altri come VICTRIX che hanno in bella evidenza un mitragliatore per uso militare che non può neppure essere commercializzato in Italia.

E che dire delle gigantografie di Sergio Berlato e di Maria Cristina Caretta che pubblicizzano il loro impegno legislativo, in favore della caccia in mobilità o dell’estensione del prelievo venatorio? A nessun politico, neppure a Stefano Stefani che pure era un imprenditore del settore, fu mai permesso una cosa simile alla Fiera dell’Oreficeria.

Nel ricordare che l’Art. 2 dello Statuto “sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuove la cooperazione fra i popoli, e riconosce nella Pace un diritto fondamentale …”

Il Sindaco si faccia parte attiva, fin dalla chiusura di questa manifestazione, per:

  • Rivedere completamente e in maniera radicale le regole di accesso degli utenti e le modalità di presenza degli operatori, vietando categoricamente la presenza di armi da guerra e confinando le armi semi-automatiche in Padiglioni riservati e ben identificati.
  • Far rispettare il divieto di propaganda politica in qualsiasi forma, sia all’interno che all’esterno della Fiera, sia da parte del pubblico che degli espositori.
  • Interdire l’ingresso ai minori anche se accompagnati.

    “Questa mattina ho sostenuto le Associazioni che si sono ritrovate, davanti alla fiera di Vicenza, per protestare contro Hit Show, la Fiera Nazionale delle Armi e questo pomeriggio all’incontro promosso dalla Rete Disarmo”. A parlare Cristina Guarda, Consigliera regionale vicentina, attiva promotrice di eventi per il disarmo, che spiega: “Assieme ai colleghi Zanoni e Bartelle ho più volte sostenuto che sono 2 le contraddizioni che questa fiera fa emergere: la prima è Economica/Amministrativa: la Regione Veneto trova sempre e senza difficoltà finanziamenti per questo tipo di eventi e per le associazioni che promuovono l’uso delle armi. Invece sono sempre briciole quelle che rimangono per enti/associazioni di volontariato, che lavorano per contrastare la violenza e dedicarsi ai più deboli. Le azioni per proteggerli sono sempre più difficili ed è assurdo sia sempre necessario combattere per riuscire a garantire fondi per sostenerli.”

    “La seconda contraddizione è Politica/Sociale: oggi saranno presenti tantissimi politici nazionali. Un gesto chiaro di connivenza e di sostegno alle lobby delle armi: una scelta vantaggiosa dal punto di vista politico elettorale anche per i vantaggi che solitamente queste realtà portano nel sostegno ai partiti. Ma nel frattempo ciò mortifica la comunità creando disagi sociali: il sostegno a politiche che vogliono sdoganare le armi nelle nostre vite quotidiane è pericolosissimo, perché consente di percepire l’ordinarietà anche degli effetti che esse provocano. Dopo gli eventi di cronaca di questi mesi, non possiamo chiudere gli occhi!”

    E proprio su questo tema interviene anche Andrea Zanoni Consigliere regionale di Treviso, che rincara: “Manuel Bortuzzo, un ragazzo che abita a pochi minuti da casa mia, ha avuto la sfortuna di imbattersi in quelli che il GIP del Tribunale di Roma ha definito “soggetti pericolosi e fuori controllo”. Voglio un Paese dove il Ministro dell’Interno si occupi principalmente di combattere la delinquenza, la circolazione illegale di armi, l’avanzare di organizzazioni mafiose. Voglio che contrasti i “soggetti pericolosi e fuori controllo” che minacciano i nostri figli, che lavori a tavolino con gli addetti ai lavori e che sia meno distratto dalle telecamere e dalle fiere come questa che nulla hanno a che fare con la sicurezza.


    Presso la Fiera di Vicenza dal 9 all’11 febbraio si tiene “Hit Show”, l’annuale salone dedicato alla caccia, al tiro sportivo e alla cinofilia venatoria. La LAV Lega Anti Vivisezione di Vicenza torna a contestare la manifestazione, anacronistica esibizione di pratiche violente e diseducative, inaccettabile per la schiacciante maggioranza degli Italiani, contraria alla caccia.
    Che il mondo venatorio sia da anni in crisi è dimostrato dal numero dei cacciatori italiani, in costante e irreversibile declino numerico: le ultime stime dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale indicano un numero inferiore a 600.000.
    D’altra parte la LAV torna a ricordare il numero impressionante di vittime umane della caccia: 21 morti e 59 feriti nella sola stagione venatoria settembre 2018 – gennaio 2019 (fonte: dossier vittime della caccia 2018/2019 – Associazione Vittime della Caccia – www.vittimedellacaccia.org).
    Nonostante le vivaci polemiche degli scorsi anni, anche nell’edizione 2019 ai minori sarà consentito l’ingresso, purché accompagnati da maggiorenni, tenuti semplicemente a sottoscrivere una dichiarazione liberatoria e di assunzione di responsabilità.
    Dichiara Piera Costa, responsabile della sede LAV di Vicenza: “È contrario al buon senso permettere a bambini e ragazzi di entrare in una fiera dedicata alle armi, all’uccisione di animali, alla violenza. Si tratta di una scelta pericolosa in queste delicate fasi della crescita, specialmente per quanto riguarda gli adolescenti”.
    La LAV di Vicenza torna a chiedere per le prossime edizioni il divieto di ingresso ai minorenni, invitando la Fiera a scelte indipendenti e coraggiose, senza cedimenti alle pressioni delle lobby venatorie.