I segreti del Dna, in mostra al Museo Diocesano

112

Dagli ultimi studi sulla Sacra Sindone al “Libro della Vita” dell’artista scomparsa Ninni Verga, con cromosomi e dna. Dal 15 febbraio al 31 maggio il museo diocesano di Vicenza ospita i segreti e il fascino della doppia spirale. L’inaugurazione è venerdì 14 febbraio, alle 10.45, nel Palazzo delle Opere sociali in piazza Duomo 2. 

L’esposizione “Dna arte della vita” è organizzata e curata dall’Istituto Malattie Rare Mauro Baschirotto onlus (Bird) di Costozza di Longare, in occasione dei venti anni di attività. Fondato in memoria del giovane Mauro, il Centro offre assistenza alle persone con malattie rare ed effettua studi e ricerche su forme che comportano un elevato carico gestionale ed emotivo ai pazienti e alle loro famiglie. 

La mostra si sviluppa in un intreccio tra arte e scienza ed è un’occasione per conoscere l’importanza del dna, acronimo di DeoxyriboNucleic Acid, un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche di ogni essere vivente. Ma da quanto si conosce? Che cos’è l’ereditarietà? Che cosa sono i cromosomi?

Le sette sezioni, allestiste nel salone vescovile al primo piano del Diocesano (accessibile a tutti i tipi di utenti) risponderanno a queste domande: dalle prime scoperte del dna, alle ultime ricerche correlate all’alimentazione, passando per gli studi condotti sulla popolaziona dell’altopiano di Asiago e sulla Sacra Sindone a cura dell’Università di Padova. «Saranno esposti quadri, oggetti, sculture, gioielli selezionati in seguito a una “call”, una chiamata ad artisti, pittori, designer ed orafi perché potessero interpretare il tema e dare il loro contributo – spiega Anna Baschirotto fondatrice con il marito Giuseppe dell’omonima associazione e dell’Istituto Bird -. Sono state coinvolte anche le scuole della città, in particolare l’indirizzo biologico dell’istituto Boscardin che venerdì 14 febbraio sarà presente all’inaugurazione con alcuni alunni». «Puntiamo da sempre sull’informazione e la formazione dei giovani che sono i futuri custodi del dna – continua Anna -. L’obiettivo è far capire loro l’importanza degli studi rivolti al malato, non fine a se stessi. Sarà esposto anche il “Libro della vita” di Ninni Verga che rappresenta i cromosomi e il dna. Ci sarà anche un’opera dalla Fondazione Dalì».

L’associazione Baschirotto nasce nel 1988, «l’anno dopo la morte di nostro figlio Mauro – spiega Anna -. Allora si parlava pochissimo di malattie rare con immensi disagi e sofferenze per le  famiglie».  L’Istituto Bird ha un laboratorio di genetica medica per la diagnosi di numerose patologie di origine genetica e di un centro clinico e riabilitativo. Al suo interno opera un’équipe di medici specialisti, biologi fisioterapisti e altre figure professionali per rispondere all’esigenza di persone e gruppi di malati per singola patologia.

«È una mostra alla quale il vescovo Pizziol tiene molto, è stato lui il primo a parlarmene – dice il direttore del museo diocesano mons. Francesco Gasparini -. Il nostro museo è aperto a tutti; le malattie rare, il dna, la ricerca genetica sono temi importanti per la vita di ogni uomo».