
Avrebbe meritato ben altra causa la rabbiosa reazione de Il Giornale di Vicenza, vicedirettore, o giù di lì, Marino Smiderle e Comitatto di redazione in testa, al suo sbugiardamento sulla sostanza e sui toni della “campagna (d’odio) d’estate” contro i richiedenti asilo, oggi definiti (affettuosamente?) “africani”, che il 6 agosto scorso avrebbero reclamato nell’incontro di una loro delegazione con la prefettura di Vicenza e poi con la questura “panem et circenses” o, più modernamente, un cibo diverso per questioni religiose, chiariamo subito, e, udite udite, addirittura un abbonamento a Sky per godersi il calcio.Inutile dire che il titolone in prima del 9 agosto (“La protesta dei  profughi. «La nostra tv è senza Sky»“) e il paginone all’interno (“I  richiedenti asilo vogliono avere Sky. Scatta la protesta…“) hanno  originato in un verso reazioni indignate (e qualche copia venduta in  più, come suggeriva il Bocciodromo) da parte del sindaco Francesco  Rucco, non aiutato al massimo dal suo ufficio stampa, e della Lega (“I profughi e  Sky. Rucco sdegnato. La Lega attacca“) e nell’altro reprimende della  forzatura, a dir poco, dell’informazione locale da parte del cosiddetto  “centro sinistra” che, a parte il Bocciodromo, neanche ha avuto il  coraggio di “nominare il nome del GdV invano” come autore del falso  (gonfiato?) scoop e addirittura di ringraziare non gli autori della  “scoperta” del bluff (siamo stati i primi a rilanciare la prima denuncia  per poi approfondirne le corrette motivazioni) ma un altro, più  sistemico, giornale locale. 
Ma, soprattutto, quei titoli, arricchiti  oggi, sempre in prima da un altro, subdolo titolo ripetuto e  incattivito all’interno con “I migranti africani che vogliono Sky.  Dossier in procura“, poi svuotato di significato nella cronaca dei  fatti, hanno instillato un’altra buona dose di odio e intolleranza presso  chi, sempre meno per… giustizia, legge quel giornale che ben altri scoop ha  dimenticato di fare.
Prima di raccontarvi come il GdV stesso  dimostri con la sua smentita di aver per lo meno gonfiato i fatti  ponendo l’accento su un dettaglio comunque secondario se pure fosse  stato vero (Sky) abbiate la pazienza di leggere due nostri commenti  tanto più che il secondo poi ci conduce al merito della questione.
1 –  Il primo è sulla lezione di giornalismo che oggi ci siamo sorbiti da  parte di Marino Smiderle sotto il titolo “La genesi quotidiana delle  notizie“: “È bastato fare una telefonata in questura e una in  prefettura, presentandosi come giornalista per avere la certezza che Il  Giornale di Vicenza avesse pubblicato una fake news. Certo, fosse così  facile fare il giornalista, basterebbe e avanzerebbe un post su Facebook  pubblicato da chiunque per capire come va il mondo. Invece ci sono  ancora strani personaggi che si ostinano a ravanare tra i verbali in  questura, a bivaccare nella caserme dei carabinieri, ad andare sul luogo  del delitto o di più banali, anche se non sono mai banali per chi li  subisce, incidenti stradali per poi informare quelli che ancora credono  valga la pena spendere 1,40 euro per acquistare un quotidiano…“.
Bravo  collega Marino ma lei dove bivaccava quando “quelli che ancora credono  valga la pena spendere 1,40 euro per acquistare un quotidiano…”  leggevano (allora costava meno) i suoi reiterati e, lei scriveva, documentati “consigli per  gli acquisti” delle azioni della Banca Popolare di Vicenza?
Caso mai li avesse dimenticati, nella sua continua “ravanatura” a caccia di notizie per i suoi lettori che ancora le credono, lunedì mattina le spediremo in omaggio una copia di “BPVi. Bugie Popolari Vicentine“, il libro dossier da noi pubblicato con un’ampia scelta soprattutto dei suoi articoli, dopo averli depositato presso la Commissione di inchiesta regionale sulle banche venete.
Lei, infine, dice nel suo pistolotto professionale a conferma del grande scoop dei “ravanatori” del suo foglio che dei profughi che hanno protestato “nessuno ha smentito“. Bene, prendiamo atto che siccome lei non l’ha smentita è vera la nostra denuncia implicita nei confronti suoi e del suo giornale di cui il libro dossier è testimonianza stampata e non riferita dai suoi pur validi collaboratori…
2 – Il nostro secondo  commento è sull’autodifesa, a prescindere?, dei propri colleghi  pubblicata col titolo “La redazione de Il Giornale di Vicenza e il  Comitato di redazione esprimono la loro solidarietà“: “La redazione de  Il Giornale di Vicenza e il Comitato di redazione esprimono la loro  solidarietà al collega Valentino Gonzato che ieri è stato vittima di  numerosi e inqualificabili attacchi – e in qualche caso anche di minacce  personali – per aver svolto il suo lavoro di cronista. I fatti, perché  quelli contano in questa professione, hanno dimostrato che la sua  inchiesta sui migranti e i servizi a loro forniti poggia su dati reali e  verificati da più fonti. La conferma è arrivata ieri dal fascicolo  aperto in procura anche sulle richieste dei migranti compresa la visione  delle trasmissioni Sky. Sempre ieri la prefettura, così come tutti gli  altri soggetti coinvolti nella vicenda, non ha smentito le notizie  riportate dal collega…“.
Premesso che, per rispetto del collega e  per non aggiungere l’odio che lamentate nei suoi confronti a quello  scatenato presso i vostri lettori dai vostri articoli in tre giorni oggi incluso, contro “i  profughi africani“, mai abbiamo fatto menzione del suo nome, noi ci  riconosciamo  tra quei “colleghi” che scudisciate perché mettono sotto  “il lavoro del giornalista“, ma non “spesso immotivatamente“, come  scrivete, ma, come scritto prima a Smiderle, dandone e firmandone le  motivazioni.
Allora anche qui, come col collega Marino, ci  permettiamo di ricordarvi, se, sommersi dal comune duro lavoro quotidiano  e magari sotto organico estivo, ve ne foste dimenticati, solo alcune  delle frasi scritte il 9 agosto e “riscritte” oggi 11 agosto.
9 agosto dall’inizio dell’articolo che su Sky si focalizza: “Vogliono l’abbonamento a Sky per potersi guardare il campionato di calcio… La scorpacciata dei Mondiali di calcio trasmessi in chiaro sui canali Mediaset è ormai alle spalle. È invece imminente la ripresa del campionato di Serie A, ma per guardarsi le partite bisogna abbonarsi a una delle piattaforme che le trasmettono a pagamento. Ecco perché da qualche giorno i richiedenti asilo avrebbero cominciato a chiedere alla cooperativa di pagare l’abbonamento al canale satellitare, ma si sarebbero sentiti rispondere picche. E così, hanno deciso di interessare del problema la questura… Nell’elenco delle richieste avanzate dai richiedenti asilo non figurava solo l’abbonamento alla piattaforma satellitare. Gli stranieri hanno chiesto anche di avere un menù più vario di quello attuale, ma gli stessi portavoce non erano d’accorso sulle pietanze da servire alla mensa. E ancora: i migranti vorrebbero che fossero installati i condizionatori perché nella loro struttura fa troppo caldo e che venga finalmente rilasciata loro la carta d’identità perché senza l’iscrizione all’ufficio anagrafe del Comune e con un documento in mano non trovano lavoro. Il funzionario ha ascoltato i due portavoce e risposto che a gestire il sistema dell’accoglienza è la prefettura… Negli uffici di contra’ delle Gazzole si era però parlato quasi esclusivamente della rivendicazione avanzata dagli ospiti di avere la carta d’identità perché desiderosi di trovarsi un’occupazione. Alcuni di loro si lamentano infatti di essere in Italia da 3 anni e che nessuno li assume perché non possiedono il documento…“
Tante frasi, molte su Sky, ma altre sulle esigenze primarie, tipo i viatici per il lavoro e la permanenza da tre anni in Italia senza che nulla si sblocchi, come comunque attestato dal collega che ha scritto l’articolo guardando anche alla sua “popolarizzazione”. Noi avremmo invertito le nostre attenzioni sugli argomenti ufficiali e, quelli sì, inequivocabilmente veri perchè trattati presso e dall’Istituzione competente: la prefettura. Ma, se ognuno è libero di avere la propria linea editoriale, cari redattori e membri del CdR, caso mai lagnatevi con chi nel vostro giornale ha sfornato titoli, sommari e occhielli acchiappa lettori “crollanti” sugli “africani” assatanati di calcio su Sky e non, per questo aspetto, come qualcuno di loro ha detto, di emittenti nella loro lingua invisibili in chiaro e, soprattutto, lo avete scritto voi anche oggi, su un televisore rotto….
11 agosto dopo le ravanature, queste sì, fatte dal collega di giudiziaria Diego Neri che col primo autore Gonzato è andato a caccia, ex post, di, ci pare proprio, toppe peggiori del buco: “Era la sera del 3 agosto (ecco la ravanatura ex post, bravo, comuqnue, Neria dare uan mano) quando da via Carducci era partita una richiesta d’aiuto al 113: all’interno del centro culturale San Paolo alcuni richiedenti asilo, ospitati dalla cooperativa Cosep, si stavano lamentando in maniera molto accesa… Dopo qualche minuto di tensione, la situazione era tornata alla normalità. Fra le lamentele dei migranti, espresse direttamente sia agli operatori che agli agenti, anche la richiesta di avere Sky per riuscire a vedere i programmi televisivi delle loro reti nazionali. Su richiesta anche della questura, la cooperativa aveva inviato in viale Mazzini e alla prefettura una relazione dettagliata… Quella relazione era stata poi girata alla procura… «Ho letto la documentazione – ha spiegato brevemente il procuratore Antonino Cappelleri -, ma non ho ravvisato, al momento, reati specifici. Si tratta di comportamenti inurbani e maleducati, che non rappresentano violazione di legge»… Fra le ragioni delle lamentele di una ventina di richiedenti asilo, che per esprimerle avrebbero spaventato gli operatori, oltre alla richiesta di Sky vi sono anche la possibilità di avere un documento d’identità per poter lavorare, pietanze adatte agli usi e ai costumi degli immigrati di fede musulmana, una tv funzionante e anche – da parte di alcuni di loro – l’aria condizionata in alcuni ambienti per proteggersi dall’afa. Richieste ripetute nella giornata di lunedì, quando i migranti si sono presentati in questura, e sono stati accolti da un funzionario che ha ascoltato i loro portavoce, spiegando poi loro che a gestire il sistema dell’accoglienza è la prefettura. Quella mattina, a contra’ Gazzolle, c’era stato un tavolo in cui si era ragionato dei migranti ospitati a San Paolo, ed in particolare della loro richiesta di avere un documento d’identità. Questi sono i fatti ricostruiti in questi giorni…“.
Questa ricostruzione, finalmente più corretta anche nei toni meno “popolarizzanti” di quelli di Gonzato (ad agosto cosa non si fa per non pompare solo topi d’albergo e gatti abbandonati?!), cari colleghi della redazione del GdV e del Comitato di Redazione, vi chiediamo, giustificava i vostri titoloni su Sky calcio e cibo e non sui problemi reali esposti dai profughi?
Se quei titoli, arrivati anche oggi a cogliere una parte del  tutto, la più subdola,  col “dossier in procura“, sono giusti non faremo  che ribadire le nostre critiche a questa stampa. Se, invece, quei  titoli sono fuorvianti, l’indirizzo a cui rivolgere le vostre lamentele è  molto più vicino alle vostre scrivanie e non è né quello di poveri  cronisti come noi, che subiscono denunce intimidatorie e milionarie da  Zonin, Zaia e Jannacopulos senza che mai i vostri “ravanatori” le  ravanino, pur essendo da noi rese note, né l’indizzo è quello dei  social.
Anche perché, è vero, sui social i lettori sono disattenti e litigiosi perche leggono soprattutto i titoli.
Ma i vostri non sono solo titoli, e che titoli!, per giunta azzerati dai fatti come quelli della BPVi…?!
P.S.  Se qualcuno avesse ancora dubbi, sempre che sia arrivato, lo speriamo  per la delicatezza dell’argomento, a leggerci fino in fondo, ecco la  testimonianza autoaccusatoria finale dello stesso GdV che riferisce del  commento sulla vicenda del chiamato in causa Salvini sulla “notizia del  gruppo di richiedenti asilo ospiti a Vicenza di un centro culturale  gestito dalla cooperativa Cosep (che) si è recato in questura e ha  parlato con un funzionario per chiedere di poter ottenere documenti di  identità, pasti diversi da quelli serviti e aria condizionata nei locali  in cui alloggiano. Uno dei migranti avrebbe anche sollecitato la  possibilità di poter ottenere Sky per vedere le partite di calcio“.
Uno  dei migranti che voleva vedere il calcio giustifica, cari lettori del  GdV più che redattori del quotidiano e politici variamente distratti,  titoli, a questo punto, falsi o spudoratamete gonfiati fate voi, come  quelli già citati?
9 agosto “La protesta dei profughi. «La nostra  tv è senza Sky»” e “I richiedenti asilo vogliono avere Sky. Scatta la  protesta…”)
10 agosto “I profughi e Sky. Rucco sdegnato. La Lega attacca”
11 agosto “I migranti africani che vogliono Sky. Dossier in procura”
 
             
		


