Il sindaco Brugnaro e il prefetto Zappalorto firmano a Ca’ Corner il “Patto metropolitano per Venezia sicura”

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Il sindaco del Comune e della Città metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, e il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, hanno sottoscritto martedì 2 aprile a Ca’ Corner il “Patto metropolitano per Venezia sicura – Patto per la sicurezza urbana, integrata e partecipata” alla presenza dei rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine cittadine, della Capitaneria di porto, dei Vigili del fuoco e del Suem 118, oltre che dell’assessore alla Sicurezza urbana Giorgio d’Este, del consigliere delegato alla Sicurezza partecipata Enrico Gavagnin e del comandante della Polizia Locale Marco Agostini.

Controllo del territorio

Attraverso il documento, valido per 3 anni rinnovabili e tappa di un percorso iniziato con il “Patto per la sicurezza” sottoscritto da Ministero dell’Interno e Anci il 20 marzo 2007, Comune, Città metropolitana e Prefettura si impegnano a collaborare per “porre in essere, per quanto di competenza, tutti gli interventi volti a migliorare il controllo del territorio, combattere il degrado e l’illegalità, contribuendo in tal modo alla realizzazione di progetti di riqualificazione cittadini per favorire il decoro urbano”. Per ottenere questi risultati si punterà sull’incremento dell’organico della Polizia locale di Venezia, sulla richiesta di un rafforzamento del personale impegnato nel territorio per l’operazione “Strade Sicure”, sull’incremento del contrasto all’abusivismo commerciale, sul Controllo di vicinato e sulla tecnologia.

“Collaborazione e sinergia”

“Questo Piano l’abbiamo scritto due anni fa e di recente ha ottenuto l’ok dal Ministero dell’Interno – ha dichiarato il sindaco Brugnaro – è stata recepita una serie di nostre proposte sul piano della collaborazione e della sinergia tra Forze dell’Ordine. Di sicuro da oggi aumenta sensibilmente il livello di sicurezza a Venezia e nel suo territorio metropolitano. Non basta posizionare più telecamere – ha continuato il primo cittadino – serve un migliore coordinamento all’insegna delle nuove tecnologie. L’obiettivo finale sarà quello di arrivare a una carta unica che ci permetterà di capire se il nostro interlocutore sia un residente o meno. A questa tessera saranno poi collegati tutti i servizi cittadini, compresi quelli di sicurezza. Ci sarà un’app con un numero unico da chiamare in caso di bisogno, con una centrale operativa che smisterà le eventuali emergenze. Sarà tutto su base volontaria e tracciato, garantendoci la possibilità di effettuare controlli anche in chiave antiterrorismo”.

Telecamere in tutto il territorio metropolitano

“Acceleremo pure sulle telecamere, che posizioneremo non solo in tutta la città, ma anche sulle arterie principali di accesso al territorio metropolitano – ha sottolineato Brugnaro – in questo modo passeremo al setaccio targhe e veicoli. Ci rendiamo conto che Venezia è avanti sulla sicurezza e si candida a sperimentare tutto ciò che può voler dire salvaguardia della qualità della vita dei cittadini, compreso il taser ai nostri vigili urbani, il cui numero aumenterà ancora di 70 unità il prossimo anno. Nel Patto – ha concluso – abbiamo inserito le aree tra laguna e terraferma che dovranno essere presidiate maggiormente, comprese tutte le stazioni ferroviarie, nella consapevolezza che la sicurezza migliore è quella ‘partecipata’. Anche grazie alle segnalazioni di alcuni ragazzi l’altro giorno siamo riusciti ad arrestare due giovani che volevano rubare un monopattino elettrico a Mestre. Le nostre nuove volanti della Polizia locale sono tutte geolocalizzate in tempo reale e abbiamo così potuto intervenire subito, senza dare il tempo alla coppia di malviventi di scappare. Questo episodio è sintomo di partecipazione dei cittadini, tecnologia e buon coordinamento”.

“Firma importante”

“La firma di questo Patto – ha affermato il prefetto Vittorio Zappalorto – costituisce la conclusione di un percorso iniziato anni fa. Non sono un difensore dei protocolli, perché credo di più nei sistemi tradizionali di sicurezza. Sono convinto però che questo documento costituisca un’eccezione, e che contribuisca in maniera concreta a migliorare il controllo di tutto il territorio metropolitano attraverso una maggiore sinergia tra le centrali operative delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale”.

Centrale operativa unificata

Tra i punti principali del protocollo c’è l’intenzione da parte del Comune di Venezia di costituire “una Centrale operativa unificata a livello metropolitano delle Polizie Locali, favorendo le sinergie con le Forze di Polizia dello Stato sia sotto il profilo operativo sia sotto il profilo della concentrazione della videosorveglianza in un unico hub facilmente consultabile per le stesse Forze di Polizia dello Stato grazie al sistema di trasmissione delle immagini già funzionante tra la Centrale operativa della Polizia Locale di Venezia e le Centrali operative della Polizia di Stato – Questura di Venezia e del Comando Provinciale dei Carabinieri”. In questo senso, tramite i fondi P.O.N. Metro, Ca’ Farsetti ha già finanziato la costruzione di una “smart control room” che sarà situata al Tronchetto al pari della nuova sede della stazione “Scali” dei Carabinieri, ora a piazzale Roma.

“Elevare gli standard di sicurezza”

Con il “Patto metropolitano per Venezia sicura” i firmatari si impegnano a “operare congiuntamente per elevare gli standard di sicurezza e contrastare situazioni di illegalità” attraverso azioni sinergiche e l’utilizzo di una “Cabina di regia” che si riunirà periodicamente in Prefettura per monitorare l’attuazione del Patto stesso, a cui si aggiungeranno le riunioni del Comitato Metropolitano, indicato come “luogo istituzionale” per l’analisi, la valutazione e il confronto sulle tematiche di sicurezza urbana, anche integrata, del territorio metropolitano di Venezia. Il Comitato viene presieduto congiuntamente da prefetto e da sindaco metropolitano, con la partecipazione del questore di Venezia, del comandante provinciale dei Carabinieri e del comandante provinciale della Guardia di finanza, alla presenza dei primi cittadini di volta in volta interessati dalle tematiche da affrontare. Il Comitato si riunirà almeno due volte l’anno, con la presenza di tutti i sindaci dei Comuni della Città metropolitana.

“Percorso di educazione, ascolto e confronto”

Nel documento si prevede l’attivazione “di percorsi di educazione, ascolto e confronto con i cittadini, le rappresentanze del tessuto sociale ed economico e delle varie zone della città, attraverso un modello di cittadinanza attiva” come il controllo di vicinato, ma si prevede anche, “nell’ambito della sala operativa unificata a livello metropolitano della Polizia Locale, il convogliamento di tutte le immagini derivanti dalle reti di videosorveglianza dei Comuni convenzionati e la loro messa a disposizione, in tempo reale, alle sale operative della Questura di Venezia e del Comando provinciale dei Carabinieri, secondo le metodologie attualmente applicate”. L’attenzione si concentrerà soprattutto sull’Area Marciana, su Piazzale Roma, sul Tronchetto, su Mestre sud (corso del Popolo, via Cappuccina, via Piave, via Trento e limitrofe) e sul territorio della Municipalità di Marghera.

Sempre in ottica sinergica, saranno messi a punto “appositi canali dedicati per la consultazione da parte delle Forze di Polizia dello Stato delle banche dati del Comune di Venezia, in particolare in materia edilizia, turistica e commerciale, oltre che dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente”. In occasione dei grandi eventi, inoltre, la Prefettura, in sede di Cposp (Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica), approverà “i piani di safety e di security promuovendo l’esame preventivo e condiviso in appositi tavoli tecnici”.

Nel Patto si prende atto “del significativo lavoro svolto dalla Polizia Locale e dalle Forze di Polizia per contrastare l’abusivismo commerciale e la vendita di merci contraffatte” e ci si impegna “a sottoporre periodicamente al Cposp il monitoraggio dell’attività svolta”.

Contrasto al degrado

Per combattere il degrado, invece, il Comune di Venezia si impegna a: “proseguire e potenziare i progetti ‘oculus’ e ‘oculus plus’ per contrastare l’occupazione e l’utilizzo di edifici e terreni abbandonati”, “proseguire l’azione di contrasto della prostituzione di strada, implementando il progetto ‘zooning’ e inserendo apposite norme all’interno del nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana”; implementare il Controllo di vicinato e proseguire “iniziative di contrasto alla ‘malamovida’, inserendo apposite norme all’interno del nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana mirate a contenere gli effetti di degrado costituiti dall’abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, dall’abbandono al suolo dei rifiuti di vetro e da altri fenomeni di inciviltà”. La Prefettura, invece, coordinerà, attraverso il Cposp, le attività delle Forze di Polizia per garantire un più efficiente contrasto ai vari fenomeni di illegalità, adottando i necessari provvedimenti per la tutela dell’ordine pubblico e “consolidando il rapporto di collaborazione tra i vari attori della sicurezza”. Saranno promossi anche periodici pattugliamenti sulle linee di trasporto pubblico locale maggiormente a rischio in virtù di passati episodi di violenza, anche in vista della futura entrata in vigore del Contributo di accesso.  

Sicurezza integrata

L’accento nel Patto viene posto soprattutto sulla sicurezza integrata: per questo motivo Prefettura, Città metropolitana e Comune si impegnano, mettendo a disposizione spazi e risorse umane, “a promuovere iniziative di aggiornamento professionale del personale delle Forze di Polizia dello Stato, della Polizia Locale e degli altri operatori della sicurezza che svolgono le loro funzioni nel territorio metropolitano sui rilevanti temi di interesse comune”. In più Comune e Città metropolitana dichiarano di “farsi carico delle spese di gestione e dell’ordinaria manutenzione del posto fisso interforze di piazza San Marco”, di realizzare nel nuovo Comando della Polizia Locale del Tronchetto “un blocco di sette celle di sicurezza”, e di promuovere “per quanto di propria competenza la costruzione della nuova Questura a Marghera”.