“Sono incinta”, impiegata assunta a tempo indeterminato: succede in Veneto

548
ester beda impiegata incinta assunta a tempo indeterminato Padova
Ester Beda, 28 anni: impiegata incinta assunta a tempo indeterminato a Padova.

Un’impiegata ha confessato di essere incinta e la datrice di lavoro l’ha assunta a tempo indeterminato. La protagonista di questa vicenda, che in un Paese civile non dovrebbe destare più di tanto scalpore (ma sappiamo che così non è, ndr), si chiama Ester Beda, 28enne.

Ester era in forza con un contratto a tempo indeterminato presso una piccola agenzia di comunicazione di Padova. La scoperta della dolce attesa ha avuto, sul piano lavorativo, una svolta probabilmente non prevista.

Il tutto si deve alla decisione, ma soprattutto alla “visione” del mondo del lavoro, dell’imprenditrice e titolare dell’agenzia, Monica Bortolami di Padova di assumere la propria impiegata incinta.

“Non credo – ha detto – che i giovani non abbiano voglia di lavorare. Anzi, è che vanno aiutati. Ci sono giovani bravi capaci e volenterosi – spiega -, ma a volte non si creano le condizioni”.

E poi, giù una divagazione sul tema farcita di numeri: “La Banca d’Italia – ancora la Bortolami – stima che se l’occupazione femminile raggiungesse il valore del 60 percento, oggi è al 50,5 %, il Pil crescerebbe di 7 punti. Le donne laureate sono in netta maggioranza rispetto agli uomini, ma quelle occupate sono il 28%. Per ovviare a questo problema se
tutti dessimo il nostro contributo l’occupazione femminile sarebbe
migliore. E avremmo meno discriminazioni. La nuova legge 162/2021 prevede che le aziende inclusive ricevano una certificazione di parità”.

La titolare di Noima, questo il nome dell’agenzia, ha quindi deciso di assumere la sua dipendente nonostante fosse incinta. “Dovrebbe essere la normalità – aggiunge rammaricata -, ma non lo è. La giovane donna venerdì scorso ha fatto il suo ultimo giorno di lavoro prima di entrare in maternità. Giovanissima, capace, intraprendente, determinata.

Ester – spiega ancora – è con noi da 3 anni, ha iniziato con un contratto di formazione
professionale. È precisa, responsabile, affidabile, merita di continuare a lavorare – dice Monica Bortolami -. Sono donna, una mamma, non avrei mai lasciato a casa una ragazza perché aspetta un bambino. Cercheremo, quando torna di andare incontro alle sue esigenze di mamma. Voglio che sia serena. Perché le persone hanno bisogno
di essere serene per lavorare bene”.