IN VENETO 80% DI ADESIONE ALLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO FERROVIARIO CONTRO LE AGGRESSIONI, GRAN PARTE DEI TRENI CANCELLATI

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Oggi, venerdì 9 settembre, dalle ore 9.01 alle 16.59, hanno scioperato le lavoratrici e i lavoratori del trasporto ferroviario contro le aggressioni che subiscono sempre più spesso. L’astensione dal lavoro è stata proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Ferrovie. Questa mattina, in Veneto, si sono tenuti due presidi molto partecipati davanti alle stazioni di Venezia Mestre e di Verona Porta Nuova. L’adesione dei lavoratori nella nostra Regione è stata molto alta (80%). Sono stati cancellati gran parte dei treni.

Abbiamo scioperato compatti – dichiara Eda Forner (coordinamento regionale ferrovieri Filt Cgil Veneto) – per chiedere treni sicuri per gli operatori ferroviari che, ogni giorno, lavorano sui mezzi, ma anche per tutti i viaggiatori che con il treno raggiungono quotidianamente i luoghi di lavoro, la scuola, o per qualsiasi altra ragione. Nei mesi scorsi sono state segnalate numerose criticità in materia di sicurezza e si è registrato un innalzamento del livello di violenza verbale e fisica nei confronti dei lavoratori ferroviari. Le nostre segnalazioni non sono state ascoltate e nel mese di agosto, a livello nazionale, c’è stata un’escalation di questi episodi: in stazione e a bordo. Qui in Veneto ci sono state tre aggressioni a carico di altrettanti capitreno e un’altra ha colpito un operatore di vendita in servizio alla stazione di Verona Porta Nuova. Data l’importanza del tema, oltre alla mobilitazione nazionale, a livello territoriale è stata aperta una vertenza volta alla tutela di tutto il personale ferroviario: non solo macchinisti e capitreno, ma anche tutti coloro che sono coinvolti nelle attività a contatto con il pubblico, perché adesso chi fa front line registra un clima di insicurezza e un degrado della propria condizione di lavoro. Il 29 agosto abbiamo scritto al Prefetto di Venezia, chiedendo il coinvolgimento attivo di tutti i soggetti responsabili della legalità e della sicurezza: non solo le aziende, ma le forze di polizia e anche la Regione. Fino ad ora non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Chiediamo soluzioni pratiche ed efficaci, in primis il controllo degli ingressi nelle stazioni, da attuare non solo con il personale aziendale, ma con il supporto delle forze dell’ordine e utilizzando infrastrutture fisiche che regolino l’accesso, come i tornelli. Nessun capoluogo veneto (città come Venezia, Verona, Vicenza, Padova, che hanno un’importante dimensione turistica) è dotato di un sistema fisico di controllo degli ingressi in stazione, diversamente da tante altre città italiane, dove i tornelli ci sono e funzionano perfettamente. Oggi abbiamo scioperato per questo, per avere risposte e per avere mezzi sicuri per lavoratori e viaggiatori, che ogni giorno scelgono il treno come sistema di trasporto. In assenza di interventi, continueremo a portare avanti e intensificheremo la vertenza “.

È stata – aggiunge Federica Vedova, segretaria generale della Filt Cgil di Venezia – un’estate di aggressioni anche per tutto il Trasporto pubblico locale, sia per il personale viaggiante che per gli addetti alle biglietterie, indipendentemente dall’azienda di appartenenza. Anche un solo caso è per noi intollerabile, di fronte a un incremento del fenomeno è ancora più urgente intervenire. Come rappresentanti dei lavoratori, vogliamo sollecitare tutti gli attori coinvolti a fare la loro parte. Non si tratta, infatti, di chiedere semplicemente alle aziende la garanzia della sicurezza dei propri dipendenti, occorre un’assunzione di responsabilità collettiva, che deve coinvolgere tutti i rappresentanti del governo di un territorio. In questo senso, ancora nell’aprile scorso, sono stati firmati a livello nazionale due protocolli con le organizzazioni sindacali, che avviano un percorso di azioni concrete su più fronti. Sono molte le attività previste, tra le altre: la raccolta di dati sul fenomeno delle aggressioni; l’ideazione di campagne di comunicazione e sensibilizzazione; il monitoraggio dello stato della sicurezza e della qualità del trasporto per individuare specifiche situazioni territoriali che necessitano di attenzione da parte della polizia locale e delle forze dell’ordine; la definizione di più avanzati standard di sicurezza e di qualità del trasporto; la promozione dell’uso di dispositivi tecnologici e di soluzioni tecniche finalizzate ad aumentare la sicurezza del servizio nelle stazioni e sui mezzi di trasporto; l’elaborazione di proposte per l’aggiornamento della normativa in materia di polizia, sicurezza e regolarità dei servizi di trasporto. Adesso, occorre trasformare queste scelte importanti in misure concrete e, soprattutto, di declinarle a livello territoriale. La prima misura di sicurezza, evidentemente, è eliminare i disservizi che esasperano gli utenti. Come sindacato, partiremo dallo sciopero dei ferrovieri di oggi per allargare la mobilitazione all’intero settore dei trasporti, in modo da convincere nei prossimi mesi aziende e istituzioni locali ad essere conseguenti con gli impegni assunti“. 

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Fonte: IN VENETO 80% DI ADESIONE ALLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO FERROVIARIO CONTRO LE AGGRESSIONI, GRAN PARTE DEI TRENI CANCELLATI , CGIL Veneto

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